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 Caria Parrocchia: Appuntamenti Cariesi

di Francesco Pugliese    >>====> Caria

Comunicazione del Parroco di Caria e Drapia Don Antonio Gennaro:

Volevo segnalare il nuovo sito della Parrocchia Immacolata Concezione di Drapia e Trasfigurazione di Caria indirizzo è:

 http://www.parrocchiadrapiaecaria.weebly.com

Esso offre informazioni e avvisi relativi alle due parrocchie.

Inoltre nell'homepage vi è il link per la liturgia di ogni giorno.

Tanti saluti. Don Antonio Gennaro.

Veduta aerea di Caria           Collezione Pinuccio Naso

 

Appuntamenti Cariesi:

1897 - 1997 Cento anni di devozione del popolo cariese alla B. Vergine del Carmelo

Cento anni di festeggiamenti in onore della nostra cara Madonna del Carmelo diventano oggi, un tempo di riflessione su cento anni della nostra storia, cultura, tradizioni. Riflessioni di una comunità intera che ha visto fra tante peripezie del secolo accrescere sempre più una fede profonda, ma nello stesso tempo semplice ed umile, conservando ancora intatto lo spirito di una cultura contadina, dalla quale seppe con forte devozione innalzarsi attraverso Giuseppe Pugliese, la fede di una comunità intera. Cento anni raccontati attraverso i ricordi forti dei nostri padri, che spesso tendiamo ad offuscare. Un percorso nella memoria è che oggi dovremmo fare; un percorso tra fede e cultura popolare di una terra laboriosa che riesce aggi ad accomunarsi solo attorno una data.

Nel mese di luglio del 1997, il popolo cariese ha vissuto un periodo di vera gioia e letizia, tutto il paese era in festa per la sua S. Patrona, che ascolta, assiste e protegge.

Era in festa perché celebrava il centenario della festa della Madonna del Carmelo, celebrava i cento anni della protezione di mamma Maria. Per tutte le sere della novena la chiesa era gremita di gente, che cercava nel volto della vergine S.S. pace e serenità, ma soprattutto protezione che Maria non ha mai negato  a nessuno dei suoi figli. Per il centenario il comitato ha organizzato quattro giorni di festa  13 - 14- 15-  16 - in più due giorni in agosto 20 -21.

Ma il giorno più bello, di maggiore letizia, il giorno più commovente è stato il 16 luglio, solennità di Maria S.S. del Carmelo. Alla messa solenne delle 11:00 la chiesa era gremita di gente accorsi anche dai paesi vicini, gente che unendosi intorno alla nostra regina hanno partecipato alla santa e solenne celebrazione.tutti guardavano verso quella statua, che ha visto ai suoi piedi inginocchiarsi generazioni di fedeli cariesi.attorno all'altare per dare maggiore solennità il picchetto d'onore, che per tutta la giornata ha vegliato la statua della vergine, che è il bene più prezioso di ogni cariese.con solenni celebrazioni, con solenni canti il popolo cariese ha reso omaggio alla sua regina. Il momento più emozionante della festa e stato la processione;

alle 19:00 del 16 luglio, i fedeli si ritrovano sul sagrato della chiesa del S.S. Salvatore, per assistere all'uscita trionfale della sacra effige. All'uscita dalla chiesa, la magnifica statua della Madonna del Carmelo viene salutata dall'applauso dei fedeli, e da una pioggia di fiori colorati, fuochi pirotecnici, e dal complesso bandistico.

Al vedere quella statua, uscire dalla chiesa è impossibile non provare sensazioni è impossibile trattenere lacrime di commozione. Una folla immensa accompagna quella statua con vera fede e devozione: bambini, giovani, adulti, anziani accompagnano la vergine s.s. che avanza per la vie del paese benedicendo case e famiglie cariesi a lei consacrati.

Finita la processione ogni fedele si avvicina verso la vergine per offrirgli un bacio e una preghiera, ringraziandola per la costante e materna protezione: grazie o mamma Maria del Carmelo per la tua protezione sulla nostra comunità. 

Maria S.S. del Monte Carmelo patrona e regina del popolo cariese prega per noi.

Caria 16 luglio 1997

Festa patronale della beata Vergine del Monte Carmelo

Caria 14-15- 16 -luglio

sicuramente è l'appuntamento più importante e atteso dell'anno Cariese, festeggiata solennemente dall'intero paese di Caria il 14,15, 16 luglio di ogni anno. La prima festa in onore della Vergine del Carmelo a Caria risale al 1897.è diventata col tempo la festa più sentita dal popolo cariese, per questa occasione parecchie persone emigrate, ritornano a caria per i festeggiamenti. Il 16 luglio giorno dedicato alla vergine del Carmelo emigrati cariesi residenti in argentina festeggiano la vergine sotto questo stesso titolo.pubblichiamo due dei messaggi che ogni anno in occasione della festa arrivano dall'Argentina a Caria, alla vergine S.S. del Carmelo.  

16 luglio 2001 - Carissima vergine e madre prima di tutto vi voglio ringraziare per tutte le grazie che mi avete fatto ricevere. voi sapete quanto ancora ve ne chiedo vi prometto se e' possibile assistere alla novena messa e processione, per mezzo della videocassetta che voi certamente mi avete regalato nell'anno 1992 per portarmela qua insieme ad una vostra bellissima statua. aiutatemi per non cadere nei pericoli che oggi si presentano in ogni momento, vostro figlio Antonio.

16 luglio 2002 - Cara Vergine del Carmelo e madre di noi tutti, prima di tutto vi ringrazio per l'aiuto e la forza che ci avete dato. ve ne chiedo ancora per superare tutti questi ostacoli che stiamo attraversando, per non perdere la nostra fede.spero e mi auguro, sempre con il vostro aiuto, l'anno prossimo possiamo anche noi partecipare alla vostra bellissima novena e festa, che tutti i cariesi anno dopo anno si impegnano ad organizzare. grazie per la donna che mi avete posto a fianco. voglio augurarmi che queste mie parole arriveranno ai piedi della vostra bellissima statua, con affetto vostro figlio ...............Grazie

Sagra da sujaca 6 agosto

festa popolare che richiama centinaia di persone, è una delle sagre più antiche della piana del Poro viene organizzata da 24 anni. In questa festa organizzata dai giovani del paese di caria si possono gustare prodotti tipici locali. Il piatto più importante e la sujaca (fagioli) regina della tavola cariese, cucinata alla cariata nella pignata (recipiente di terra cotta) la sujaca che viene distribuita la sera della sagra viene cucinata dalle famiglie cariesi nel pomeriggio del 6 agosto nel modo tradizionale, si svolge il 6 agosto in onore del santo patrono di Caria. 

Festa patronale del S.S. Salvatore

festa patronale che la chiesa festeggia il 6 agosto (festa della trasfigurazione di Gesù) coincidendo con la sagra da sujaca per questo motivo la festa viene spostata la seconda domenica di agosto, preceduta da un triduo di preparazione. secondo la tradizione durante la seconda guerra mondiale il paese di Caria fu salvato dai bombardamenti per intercessione del s.s. Salvatore, infatti la notte del 5/6agosto del 1943 festa del s.s. protettore un'incursione aerea durata qualche ora sgancio 14 bombe dirompenti ed incendiarie che colpirono le località vicine a Caria distruggendole, alcune furono sganciate sul paese, ma miracolosamente non esplosero. 

Giornata dell'emigrante

la prima domenica dopo ferragosto si accompagna in solenne processione la statua della Vergine s.s. del Monte Carmelo, dalla chiesa parrocchiale in cui si trova per i festeggiamenti del 16 luglio nella sua chiesa situata fuori dell'abitato, da alcuni anni questa giornata viene dedicata agli emigrati cariesi sparsi per il mondo.dopo l'accompagnamento della s.s. Vergine, ed una messa di ringraziamento, in piazza viene organizza da un gruppo di cariesi una commedia dialettale.

Presepe vivente

il paese di Caria in insieme a l'oratorio don bosco per solennizzare le festività natalizie organizza la rappresentazione sacra, che si svolge nelle antiche e caratteristiche vie di caria, davvero uno scenario suggestivo, con personaggi impegnati negli antichi mestieri, durante la manifestazione vengono distribuiti dolci tipici natalizi come zippuli e curuj, tale manifestazione si svolge il giorno di S. Stefano 

Via Crucis vivente

viene presentata durante la settimana santa, per meditare sulla Passione del Cristo, 14 stazioni con personaggi viventi che formano le varie scene, fino a giungere alla crocifissione e deposizione del cristo; tale manifestazione si svolge per le vie interne del paese per poi concludersi in chiesa con la morte e sepoltura del Cristo. 

Fiera di Maria S.S. del monte Carmelo 10 maggio

si svolge sulla via provinciale il 10 maggio di ogni anno in onore della vergine del Carmelo. Fu chiesta e voluta da Giuseppe Pugliese fu Michele fondatore della chiesa della madonna del Carmelo di Caria, per aumentare la devozione alla vergine s.s. e per non farne un doppione di quella di Monteporo che si svolge il 14 luglio si decise di fissarla al 10 maggio mese consacrato alla vergine Maria.

Maria Ausiliatrice 24 maggio

la devozione alla vergine ausiliatrice fu introdotta nella comunità cariese verso la fine del 1965 quando le figlie di Maria Ausiliatrice fondate da San Giovanni Bosco si stabilirono a Caria e si misero a disposizione della parrocchia. Le F. M. A. sono state presenti a Caria fino al giugno del 2000 la loro opera oggi continua grazie a l'oratorio Don Bosco. il 24 maggio di ogni anno si svolge per le vie del paese la tradizionale fiaccolata con la statua della vergine S.S. Ausiliatrice. A questi appuntamenti si aggiungono piccole manifestazioni organizzate dall'oratorio don bosco festa delle castagne, festa di San Giovanni Bosco, feste di carnevale, festa del grazie.

 Congrega del S.S. Sacramento e delle Anime del Purgatorio Caria

Caria ha intuito il valore e l'utilità della congrega, e nel 1776 istituì anch’essa la congrega, del S.S. Sacramento e delle Anime del Purgatorio.

Era parroco Don Antonio Vallone e vescovo di Tropea mons. Angelico Viglini, già provinciale dei cappuccini di Napoli. 

I soci fondatori furono:

Michele Pugliese                          Giuseppe Pietropaolo

Antonio Broso                              Antonio Cutuli

Tommaso Pugliese                       Salvatore Broso

Lorenzo Petrolo                            Francesco Mazzitelli

Domenico Pugliese                       Pietro Pugliese

Orazio Pugliese                           Giuseppe Antonio Vita

Pasquale Pulicari                         Serafino Di Vita

Domenico Pietropaolo                   Pietro Di Vita

Pasquale Barone                          Andrea Di Vita

Giuseppe Pitropaolo                     Domenico Pulicari

Antonio Vallone                            Virgilio Di Grillo

Maurizio Broso                             Giuseppe Broso

Pasquale Piccolo                         Giovanni Mamone 

Pietro Mazzitelli                           Sabatino Mazzitello

Pasquale Pugliese                       Francesco Di Vita

Pasquale Naso                            Antonio Colenzio

Pasquale Darico                          Antonio Naso

Antonio Piccolo                           Giuseppe Pietropaolo

Antonio Vennera                          Francesco Lombardo

Antonio Vita                                Francesco Meligrana

Gaetano Pugliese                        Francesco  Crigna

Serafino Meligrana

 

in tutto 43 capofamiglia, dopo ogni nome è annotato "idiota", cioè analfabeta.

hanno eletto a  prefetto Michele Pugliese e hanno adottato un regolamento che fa intravedere tutta la saggezza e la pietà dei cariesi. regolamento che non solo provvedeva alla parte spirituale: perfezionamento personale, comunione frequente, assistenza alle funzioni religiose in divisa, recita del s. Rosario , partecipazione alla spiegazione del vangelo, reclutamento dei giovani che prima di essere ricevuti come fratelli dovevano fare un anno di noviziato, ma anche alle necessità materiali. difatti il comma VII del regolamento prescrive "ogni fratello o sorella in caso di infermità sarà visitato dagli infermieri (carica che si dava  a due dei confratelli), e trovandosi povero ne diano avviso agli ufficiali della congregazione per soccorrerlo con l'elemosina, ed al padre spirituale per gli aiuti spirituali e lo stesso si faccia per curare i poveri; non basta, faceva ancora di più: veniva incontro allo stato nel mantenimento ed educazione dei trovatelli. In effetti, nella domanda che rivolgeva al reverendo per la concessione del r.a. , si obbligava  al mantenimento di persone sparse sino all'età di 7 anni, badando all'educazione dei medesimi e procurando che apprendano un'arte o una professione utile ai loro stessi e al pubblico, non farli allevare vagabondi, senza che da oggi innanzi debba l'università contribuire cosa alcuna al mantenimento ed educazione dei marginati esposti. Tutte queste notizie sono contenute nel regio assenso, in carta pecora, firmato di proprio pugno dal re di Napoli , Ferdinando V, il 15 giugno 1778 e custodito ancora oggi, con cura nell'archivio della congrega.dopo il 1870, da che prese le redini dello stato, il liberalismo ha assoggettate a sé le congreghe. però con il concordato tra la  chiesa e lo stato dell'11 febbraio 1929, queste vennero restituite alla dipendenza assoluta dell'autorità ecclesiastica, in forza del decreto reale del 15-4-1937, Caria vi aderì

Oggi la congrega non è più soggetta alle antiche regole, ma ha sempre conservato il merito di dare degna sepoltura ai defunti.da settembre 2002 per la congrega di Caria la cattedra attuale ha deliberato nuove regole, che sono entrate in vigore. Per ogni chiarimento e notizia sulla congrega, iscrizione , quota di iscrizione, iscritti, scadenze, si può interpellare la cattedra in carica.

Nel comune di Drapia tutte e quattro i paesi hanno la propria congrega:    

Caria                 S.S. Sacramento

Brattirò              B.V.M. Immacolata

Gasponi            S.S. Redentore

Drapia               San Michele Arcangelo

 

Pasquale Galluppi a Caria

 

Nacque a Tropea il 2-4-1770 dall'antica famiglia Baroni Cirella sposò Barbara D'Acquino, fanciulla cosentina da cui ebbe 14 figli. A Caria aveva la casa di villeggiatura, con tanti fondi; ogni anno vi riposava alcuni mesi, gli anziani raccontavano tanti aneddoti della sua vita, uno tra gli altri: era un mezzo giorno e disse alla moglie :puoi mettere la pasta torno subito, vado a farmi due passi. si avvio per la strada di Vibo (allora Monteleone) gesticolando con una piccola verga e...cammina cammina, quando rientrò in se si ritrovò allo affaccio di Monteleone e il sole che stava per tramontare "a quest'ora la pasta e' scotta mormorò tra se  e rifece la strada.

Morì a Napoli, dove insegnava filosofia il 13-12-1846.   Nel 1883 Tropea gli eresse un monumento marmoreo con l'epigrafe:

a

 Pasquale Galluppi

Che l'attività filosofica e lo studio della coscienza umana

risvegliò in Italia risorta con la vita del pensiero

a vita di nazione

la patria riconoscente

(Augusto Conte 1885)

 

Nel 1910 il marchese Toraldo Felice, che al principio del secolo scorso aveva acquistato i beni della famiglia Galluppi in Caria, come riflesso fece murare sulla facciata della casa una lapide con l'epigrafe: 

in questa casa visse a lungo e attese a gravi meditazioni Pasquale Galluppi che con le sue opere immortali il pensiero italiano seppe ritemprare nelle vive e fresche fonti della filosofia europea.                                 (Felice Toraldo pose mxmx) 

 

Il 13.14.15 settembre 1946, il comune di Tropea celebrò il primo centenario della morte con un grandioso congresso filosofico i congressisti il 14, pomeriggio, sono stati accompagnati a Caria a visitare la casa ove il filosofo concepì e tracciò tante delle sue opere immortali, e proseguirono nella necropoli pre-ellenica di Torre Galli. In tale circostanza venne murata a vivo carattere ,una lapide commemorativa con l'epigrafe: 

Pasquale Galluppi

nel primo centenario della morte

commemorato in questa città

dalle rappresentanti delle università italiane

e da esimi cultori di filosofia convenuti a congresso

in Tropea 13-14-15-09-1946

auspice il comune

 Mons. Angelo Roncalli

oggi Papa Giovanni XXXIII - Il Papa buono.

 il 4 novembre 1923 sali da Tropea a Caria, accompagnato da mons. Carlo Toraldo, mons. Angelo Giuseppe Roncalli. Per primo volle recarsi nella chiesa parrocchiale, dove trovò donne a pregare, rivolgendo loro parole di compiacimento e di esortazione.

i due monsignori pranzarono quel giorno nella casa dei Toraldo, e vollero con loro l'arciprete del tempo, don Antonio Pugliese.

Divenuto Papa Mons. Roncalli raccontava con gioia e letizia la giornata trascorsa a Caria, a mons. Giovanni Vennera vescovo di s. Nicolas, e al salesiano don Agostino Pugliese di Caria; non solo, ma uno dei primi telegrammi alla sua elevazione a papa, l'ha mandato a Caria: si conserva, bene incorniciato appeso alla parete della cappella, di fronte all'altare di M.S. Ausiliatrice, e saputo che si doveva rinnovare il pavimento  della chiesa del S.S. Salvatore di Caria, ormai consumato,volle concorrervi con la cospicua somma di £ 70.000. Ancora oggi sulla facciata della dimora Galluppi è affissa a ricordo dei posteri, una lapide di questo tenore:

 

il 4 novembre 1923 venne in visita all'avita dimora di Pasquale Galluppi mons. Angelo Giuseppe Roncalli futuro Giovanni XXIII,  auspice il marchese Toraldo appassionato studioso e raccoglitore di memorie patrie.

La sezione Italia Nostra di Tropea a ricordo pose caria 1 agosto 1968 

Mons. Giuseppe Roncalli fu eletto alla massima dignità "papa" incoronato in S. Pietro in Roma il 4.11.1958, esattamente 35 anni dopo la visita a Caria. Tale avvenimento è tramandato ai posteri sintetizzato in una lapide di marmo fissata alla facciata della chiesa del S.S. Salvatore di Caria.

Quando il 29.6.1961, festa del papa, fu scoperta questa lapide, si fece un telegramma a Giovanni XXIII, il quale rispose a mezzo del sostituto mons. Angelo Dell'Acqua con una lettera conservata nell'archivio parrocchiale: chiedeva che venisse mandata una copia della iscrizione  a quell'ufficio, il che fu eseguito.

 In questa chiesa il 4 novembre 1923 

venne in visita e rivolse al popolo cariese

la parola di Dio Mons. Angelo Giuseppe Roncalli

oggi Giovanni XXIII

Cariesi ..............a perenne ricordo posero

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Parrocchia e Padri della Chiesa

(notizie tratte dall'archivio parrocchiale)

formatosi il primo nucleo delle case, i buoni cariesi, tutti cattolici praticanti e ferventi, si scelsero innanzi tutto il protettore e l'avvocata.

S.S. Salvatore  e  B.V. Maria.

(invocata con il titolo del rosario prima, e dal 1887 con il titolo del Monte Carmelo)

e sotto la loro protezione e ispirazione scelsero il luogo dove costruire la chiesa: ed ove essa è sita tutt'ora.

La disegnarono in proporzioni più stretta di com'è oggi, si estendeva dalla porta maggiore alla balaustra attuale, dove era eretto l'altare, maggiore al cui sfondo, in alto, era collocato il s.s. Protettore.

All'opera si dissero e, pietra cavata a colpi di piccone e sparo di mine nella contrada pioppo e trasportata gratuitamente dalla popolazione, sul posto: i manovali cavavano la sabbia, i massari trasportavano con il loro carro agricolo la pietra, la calce e l'acqua, in modo da fornire ai muratori l'occorrente per tutta la settimana. La domenica all’esortazione del sacerdote, si ripeteva l'edificante scena uomini, donne, specialmente giovani e perfino bambini correvano alla contrada pioppo e, ilari e allegri, portavano pietre. i fedeli obbedienti si prestavano. con tali ed altri prestazioni si sono potuti ultimare i lavori e l'anno 1893, aprire al culto la chiesa. la posa della prima pietra e la benedizione non è stata annotata. Non si trova annotata nemmeno la data della elevazione di Caria a Parrocchia. si trova annotata solo nella monografia delle diocesi di Tropea e Nicotera di mons. Taccone Gallucci a pagina 94 "forania di Drapia con la parrocchia della beata vergine immacolata in Drapia, di S. Pietro Apostolo in Brattirò, della trasfigurazione di nostro Signore Gesù Cristo in Caria, e di S. Acendino martire in Gasponi. Un po’ di luce la fa l'arciprete Gregorio Mamone, che nel libro parrocchiale del 1816, conservato nell'archivio parrocchiale, annota: "non abbiamo altra memoria  dei libri parrocchiali che dal 1677, che in quel tempo fu parroco don Girolamo Cullari e morì il 4.3.1715, dunque visse parroco anni 38".stando a questa notizia  la parrocchia di Caria fu costruita nell'anno 1677 quando era vescovo di Tropea mons. Luigi Demorales, spagnolo, degli Agostiniani, e pontefice Innocenzo  XI.

Padri della Parrocchia

Tanta religiosità dei fedeli e fervore di opere lascia intravedere buoni pastori; ecco la cronotassi:

1) - Parroco - 1677-1715 - don Gerolamo Cullari da Caroniti visse parroco 38 anni

2) - Parroco - 1709-1728 - don Crisostamo  Alivastro visse parroco anni 19. (è da supporre che il predecessore don Cullari l'abbia chiamato a sostituirlo sei anni prima della sua morte).

3) - Parroco - 1728-1751 - don Antonio Vallone, da Zaccanopoli. visse parroco 23 anni.

4) - Parroco - 1751-1775 - don Gregorio Vallone, da Zaccanopoli, visse parroco 24 anni.

5) - Parroco - 1775-1816 - don Bruno Pugliese, da Spilinga, visse parroco 40 anni.

6) - Parroco - 1811-1841 - don Gregorio Mamone da Zaccanopoli .

7) - Parroco - 1841-1868 - don Francesco De Carlo da S. Domenica di Ricadi visse parroco 27 a

8) - Parroco - 1868-1871 - don Carmine Maccarrone da Calimera.

9) - Parroco - 1871-1903 - don Franco Naso da Caria, visse parroco 32 anni.

10)-Parroco - 1904-1924 - don Antonio Pugliese da Caria. visse parroco anni 20

11)-Parroco - 1924-1964 - don Antonio Mazzitelli da Caria fece il parroco per 40 anni

12)-Parroco - 1965 - 1973   don Salvatore Anastasio da Parghelia autore della casa parrocchiale

13)-Parroco - 1973 - 2000 -  don Francesco Muscia da Tropea

14)-Parroco - 2000 -.2...... don Giuseppe Furchì da Brattirò vice parroco don Sergio Meligrana da Gasponi 

Il tempio con il crescere della popolazione, dovette essere ampliato. l'arciprete De Carlo comprò due case dietro l'abside del tempio e costruì ex novo il presbiterio, il magnifico altare maggiore tutto in marmo (che si vede ancora oggi), con la scena del tabor: in alto l'eterno padre, triangolo sul capo, tre dita aperte della sinistra, scettro in mano a destra, sito al di sopra degli angeli, che tremebondi ed amorosi lo adorano,la bocca semiaperta in atto di pronunciare le parole:" hic est filius meus dilectus in quo mihi bene complacui ipsum audite"."questi e' il mio figlio diletto nel quale ho posto le mie compiacenze ascoltatelo".

Quindi il S.S. Salvatore tra le nuvole, in bianca veste, la faccia splendente come il sole, le braccia aperte in atto di accoglienza dei giusti e peccatori, ai lati Elia e Mosè ed infondo alla scena i prediletti discepoli :Pietro, Giacomo, Giovanni, ai lati dell'altare S. Pietro e Paolo, al centro incastrata l'artistica custodia in Argento recuperata dall'antico convento di S. Sergio in Drapia.

La chiesa così divenne più adeguata ai bisogni della popolazione assai aumentata. non più nella pioggia, la parte antica tutta per i fedeli, il presbiterio per il clero ed i confratelli della congrega. Fu pure a quel tempo che venne eretto su quattro grosse colonne, un cappellone, con tetto a padiglione, volta intonacata a stucco e fregiata da artistici rosoni. Il tempio fino al 1891 faceva anche da cimitero, il sottosuolo, scavato dalla porta maggiore alla balaustra, formava una catacombe, al di sopra affioravano tre grandi botole chiuse da tre lapidi di marmo: erano le tombe destinate ai verginelli, per i coniugati, e per i morti di morte violenta. L'ossario era sul sagrato del tempio, tra la porta maggiore e quella dell'oratorio, sotto l'altare di S. Antonio si seppellivano i bambini, l'ultima bambina sepolta in chiesa fu Marianna Mazzitelli (1891), il primo ad essere sepolto al cimitero comunale fu Agostino Naso(1891) -

A guastare le meravigliose opere d'arti del tempio ci penso il terremoto dell'8 settembre 1905, che danneggiò gravemente il tempio, infine quello del 1908, ridusse la volta del tempio in un cumulo di macerie.con grande impegno e sacrifici negli anni successivi; al disastroso terremoto il popolo cariese riuscì ad ricostruire il tempio, e stavolta con sistema antisismico. Ai lati dell'altare vennero eliminate le statue dei s. Apostoli Pietro e Paolo distrutte dal terremoto, e sostituite dalle statue del cuore di Gesù e di Maria. Vennero aboliti i quattro altari  del s.s. Rosario, Immacolata, sacra famiglia, purgatorio, distrutti dal terremoto. Si ricostruì la sacrestia, e quella crollata si trasformò in un cappellone dove venne posto l'altare di Maria s.s. Ausiliatrice, di S. Nicola (che prima del terremoto aveva chiesa propria), e S. Francesco, come ancora oggi si vede. Venne così allargata la chiesa, nella cappella di m. S.S. Ausiliatrice ai lati degli altari sono stati inseguito fissati tre lapidi in marmo che ricordano il 50 di messa dell'arciprete don Antonio Mazzitelli, il 25 del dott. don Agostino Pugliese e il 10 di don Michele Pugliese, appartenenti all'ordine salesiano.

 

Chiese minori ed edicole

"Chiesa di S. Nicola" ab antico, fu ampliata dalla parte dell'abside. terminati i lavori,completato l'altare e rifinita tutta la chiesa, l'anno 1893, venne solennemente inaugurata. inseguito distrutta dai terremoti del 1905-1908 fu con l'autorizzazione della s. sede, adattata ad asilo infantile dei bambini della parrocchia e a monumento ai caduti nella grande guerra 1915-18. ancora oggi si può notare la magnifica lapide marmorea che si erige al di sopra della porta centrale, con i nomi dei morti per la patria e la dedica:

Nell'immane guerra dei popoli

sotto l'onda dei gas velenosi

il lancio delle fiamme della mitraglia

travolti fummo possano trovare i posteri

la radiosa via della fratellanza umana

Cap. magg.:

Giuseppe Laria fu Agostino 

 

Soldato:

Angelo Loiacono fu Francesco

Pietro Mazzitelli fu Francesco

Antonio Mazzitelli fu Francesco

Gioacchino Mazzeo fu Alessandro

Francesco Naso fu Domenico

Pietro Naso fu Francesco

Antonio Grosso fu Giuseppe

Antonio Mazzitelli fu Francesco

Antonio Grosso di Gennaro

Sabatino Zungri

Giuseppe De Bella di Agostino

Pietro Porcelli di Francesco

Francesco De Bella di Carlo

Costa Antonio di Antonino

 

 

"Edicola di S. Rocco" - fondata l'anno 1920 a cooperazione e spese di Antonio Mollo fu Agostino, ritornato con la famiglia da Rosarno. molto bello il posto in cui sorge tale edicola.

 "Chiesa di S.Agostino Vescovo"- fondata l'anno 1960 dal salesiano don Agostino Pugliese a spese e cooperazione della sua famiglia, il 28 agosto giorno di s. Agostino il popolo cariese si riuniva in questa chiesa per la s. messa.( di questa chiesa ormai sconsacrata viene conservata gelosamente la statua di S. Agostino ,che viene esposta il 27 e28 agosto di ogni anno nella chiesa parrocchiale)

 "Chiesa Maria S.S. del Monte Carmelo " - fondata da Giuseppe Pugliese fu Michele nel 1906 (vedi storia e fondazione della chiesa alla voce festa della madonna)

"Croce Parrocchiale"- sorgeva in piazza Cavour ab immemorabili, restaurata più volte, l'ultima nel 1960.

Il 7.7.1967, in quanto si avvicinavano i festeggiamenti della madonna del Carmelo, per esigenza di traffico venne eliminata, non senza il rammarico e disappunto dei cariesi.

"Croce sul Cafaro"- a ricordo dell'anno santo 1900, il papa leone XXIII ordinò 19 croci sui 19 monti più alti della terra, in memoria dei 19 secolo della redenzione del mondo per mezzo della croce.

Il pio zelante parroco di Caria rev. Francesco Naso di ritorno da Roma, dove era stato per guadagnare il santo giubileo, concepì la bella idea di erigere, come di riflesso, una croce interparrocchiale sulla più alta delle nostre colline "cafaro". Luogo amenissimo, da dove si scorgono i territori di sette diocesi; fece erigere una grossa colonna, molto alta, quadrata, con quattro nicchie rivolte ai quattro punti cardinali. In quella rivolta verso Caria vi fece collocare Gesù redentore, alla sommità una croce. Croce grandissima in marmo bianco latte, che sotto i raggi del sole brillava agli occhi di tutti nella vasta plaga. di notte veniva illuminata da una lanterna ad olio. La croce fu inaugurata solennemente il 3 maggio1902, giorno sacro all'invenzione della croce. Il giovedì santo del 1916 mentre si celebrava in chiesa, si scatenò un temporale fortissimo che ridusse in frantumi la croce.oggi salendo sul monte Cafaro comunemente detto "petti a santa cruci" si può ancora vedere la croce. il 3 maggio 2002 sul monte Cafaro si 'e' celebrato il centenario della costruzione della croce Caria1902-2002.

"Campanile Chiesa S.S. Salvatore" - l'arciprete Mamone cominciò come risulta dai libri parrocchiali, la costruzione del campanile nel 1820 e la terminò nel 1828, spendendo 210 ducati; fortemente lesionato dai terremoti del 1905 e 1908, dapprima fu riabbassato, poi demolito e ricostruito in pochi mesi nel 1945. Nelle fondamenta a sinistra di chi guarda, sono state sotterrate alcune monete e una bottiglia di vetro con sopra scolpita l'effige del ss. protettore, e dentro una piccola pergamena con la scritto: ss. protettore, che reggi il mondo, conserva questo campanile contro ogni eventuale terremoto, fulmine o bombardamento, ai più tardi nostri nipoti. Caria 1 giugno e 1 venerì del mese 1945. l'ultimo restauro al campanile risale al 2000, oggi è dotato di quattro campane, di orologio elettrico installato per iniziativa della sagra da sujaca, e da otto parafulmini di dispersione.

Notizie storiche ricavate dall'archivio parrocchiale e dal testo:

Notizie storiche

su Caria e i suoi abitanti

del canonico Antonio Mazzitelli

Caria 1969

Culto dei Santi

I primi santi venerati in parrocchia erano e sono:

San Nicola - che ebbe chiesa propria fino al terremoto del 1908. Molto sentita le devozione verso tale santo devotissimi erano i massari e i pastori che ogni anno organizzavano la festa. Il giorno di San Nicola, nelle famiglie cariesi si cucinava il granturco e condito con olio, si mangiava a devozione del santo, e se ne faceva parte ai poveri.

San Antonio da Padova  - con altare proprio nella chiesa parrocchiale nel giorno a lui dedicato il 13 giugno viene distribuito il pane fatto in casa e benedetto, a tutti i fedeli.

San Francesco di Paola - la devozione di S. Francesco fu introdotta dal sig. Francesco Giffone da Tropea. nell'estate del 1870 abitava nella sua casa di villeggiatura in Caria. a tarda sera, dalla finestra ancora spalancata, gli venne sparato addosso. Il colpo fu come sviato da mano invisibile, il Giffone l'attribuì a protezione particolare di S. Francesco di cui portava il nome ed era molto devoto, sicché per riconoscenza, portò la statua del santo taumaturgo calabrese ed a sue spese fece costruire la cappella e l'altare.

San Rocco - la devozione a San Rocco fu introdotta da Antonio Mollo fu Gaetano nel 1903 a sue spese portò in parrocchia la statua di San Rocco, ora situata nella nicchia lato sinistro della chiesa. Il 16 agosto preceduto da un triduo e da una novena si fece varie volte anche la festa esterna.

S.S. Medici e Martiri - Cosma e Damiano - ne hanno introdotto la devozione i coniugi Mazzitelli Antonio e Pugliese Romana per grazia ricevuta nell'anno 1887, a loro spese ordinarono un quadro dei S.S. Medici che viene esposto nella parrocchiale di Caria dal 18 al 27 settembre. Ogni anno in Caria si svolge la novena in loro onore. La grande devozione dell'intera zona verso questi santi, che vengono solennemente festeggiati e venerati nel vicino Brattirò il 25, 26, 27- settembre di ogni anno. La parrocchia di San Pietro in Brattirò possiede una reliquia dei S. S Medici che viene esposta nei tre giorni di festa alla devozione dei fedeli.

Santa Barbara V. M. la devozione fu portata dai fratelli Giuseppe e Girolamo Broso fu Francesco. Lavoravano (1893) alla strada ferrata, per lo scampato pericolo di morte, invocata S. Barbara, portarono in chiesa un piccolo quadro istoriato che ogni anno viene esposto il 3 e 4 dicembre. In suo onore si canta il vespro e la messa cantata.

San Giovanni Bosco -  devozione introdotta nella comunità dalla famiglia salesiana, ogni anno si celebra la festa il 31 gennaio preceduta da un triduo. Festa organizzata dai giovani e bambini dell'oratorio in quanto S. Giovanni Bosco, viene invocato dalla chiesa come padre e maestro della gioventù. Nella cappella di Maria Ausiliatrice si conserva un bellissimo quadro del santo.

Ma la devozione più grande Caria la nutre per la madre di Dio invocata con il titolo del Carmelo.la caratteristica di Caria è la Madonna del Carmine pellegrina che gira tutt'ora di famiglia in famiglia, tutti i giorni dell'anno. La devozione alla madre di Dio si può capire dai nomi che i genitori mettono ai neonati: Carmela/o, Maria Carmen, Maria, Mariantonia, Marianna, Mariarosa, Annamaria, Mariadomenica, Rosaria, Maria Rosaria. Perfino i fondi portano il nome della madonna, come fondo S. Maria, fondo S. Maria del cardillo, piana S. Maria ecc.

Canzoncina dialettale a Maria S.S. del Carmelo

 

Sentiti cristiani stati attenti

lu visu risplendenti di Maria

chi mbraccia porta a sua divinitati

undi nci stava Giuseppe e Maria.

tutti cuntenti, felici e mbiati

li schiavi e li devoti di maria

lu paradisu ch'è di longu apertu

china di grazia e di grandi sumporti

e di li celi si canta cu' affettu

jurisci l'arma comu gigliu all'ortu.

ma cu e' dannatu camina a dispettu

non ha riggettu ne vivu e ne morto.

o sacru portu di giustu camminu

chija chi du celu e' la regina

chija chi tanti grazi a nui ndi duna.

mbiatu cu lu merculi diuna

mbiatu cu lu poti fari

ma di li carni non vi cammarati di 

latticini li posti pigghiati

non jati senza l'abitu pi via

ma mancu ,senza l'abitazioni

ca si b'affrunta la tentazioni 

mori e spaventa quandu vidi attia

subra u munti carmelu e lu cummentu 

la prima abitatura e' s. elia

tutti ca nci facenu cumprimentu

l'abitu santu caru lu tenia

ora ch'e' ditta sta curuna santa 

la presentamu a vui matri Maria

stipatimmilla nta cammara santa

pi quandu e' l'ura di la morti mia.

ma nta sta casa c'e' na gran signura

madonna di lu carminu si chiama

a cui nci cerca grazie ncindiduna

cu avi u cori affisu nci lu sana 

ma io madonna mia vindi cerc'una

lu paradisu quandu dio ndi chiama .e cusì sia.

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