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 30° Sagra d'a Sujaca - Caria 2008 

  >>====> Caria

 Caria: Il Borgo dei Fagioli (bianchi)   -  Trentennale della Sagra da Sujaca

Il Trionfo dei fagioli 6 Agosto 2008 Ore 20,30 - "30° Sagra da Sujaca"

CARIA - Lo scorso 6 d’agosto ha festeggiato i suoi primi trenta anni. Nata da un’idea di un gruppo di giovani Cariesi nell’agosto del 1978 è cresciuta ed è diventata grande nel tempo, diventando oggi una delle più conosciute, attese ed apprezzate fra tutte quelle della provincia di Vibo Valentia e da qualche anno anche oltre.

Stiamo parlando dell’ormai trentennale SAGRA DA SUJACA o sagra dei Fagioli che dir si voglia. La sagra da sujaca continua ad essere un appuntamento gastronomico di gran richiamo, appuntamento a cui non sembra voler assolutamente rinunciare una marea di gente che si riversa anno dopo anno nella nostra Caria nella serata del 6 d’agosto.

Nessuna festa, sagra o concerto che si svolge nella stessa serata riesce ad offuscare odori e sapori, ma soprattutto disperdere i visitatori della nostra sagra, che orgogliosamente quest’anno ha raggiunto un traguardo importante: 30 ANNI.

Visitatori che nell’edizione 2007 ma soprattutto nell’ultima quella del 2008 sono di gran lunga raddoppiati segno che l’attuale comitato sagra è riuscito non solo a far restare alta l’attenzione attorno a questo evento ma addirittura a farla aumentare.

Con l’ultima edizione, la sagra da sujaca continua ad essere oltre che una delle più longeve della provincia, assieme a quella della Nduja di Spilinga giunta alla sua XXXIII edizione e a quella della Cipolla di Ricadi giunta alla sua XXXI, è anche una della più frequentata, partecipata e conosciuta. Nduja, cipolla e Sujaca sono le sagre del vibonese che dalla loro nascita si sono svolte puntualmente ogni anno senza nessun’interruzione, nelle rispettive date.

La prima edizione della Sagra da sujaca si svolse come già detto nel 1978 alla fine di Agosto; quell’edizione si svolse sotto un diluvio… ma Sagra bagnata Sagra Fortunata. Subendo poi diversi spostamenti venne fissata dall’allora comitato sagra al 6 di agosto festa del Protettore di Caria il SS. Salvatore.

Da sempre viene organizzata da un comitato spontaneo, ed è una manifestazione che si sostiene grazie al suo successo, autonomamente, senza dover ricorrere a sponsor o altri aiuti di natura economica. L’edizione di questo anno è stata aperta come da tradizione alle ore 18:00 del 6 di agosto dal tradizionale ballo dei giganti Mata e Grifone, presenti in ogni festa calabrese che si rispetti. Si sono esibiti lungo le vie del paese, affollate di gente e dalle tradizionali bancarelle, già dal primo pomeriggio. Alle ore 20:00 ha preso il via la sagra vera e propria. In Via Regina Elena e in Largo Galluppi il comitato sagra con il taglio dei natri ha dato il via alla 30 edizione ed alla degustazione dei fagioli e altre specialità locali. Alle ore 21.00 in Piazza San Nicola un gruppo locale ha dato inizio allo spettacolo musicale, mentre dalle ore 22:00 in poi il ritmo del gruppo Zona Briganti, ha contagiato e fatto ballare a suon di musica popolare l’intera piazza. Tantissimi i giovani richiamati dal gruppo. Alle ore 24:00 sempre in piazza S. Nicola il comitato attuale, con una folta rappresentanza dei fondatori del 1978, Sul palco, ha provveduto al taglio della torta e al brindisi per il trentennale. Il taglio della torta è stato eseguito dalla Signora Tina De Vita: Cummari Tina, che da trenta anni s’impegna nell’organizzazione della Sagra, a nome di tutti quelli che in qualsiasi modo hanno collaborato. Tra applausi e un entusiasmo generale, il comitato sagra ringraziando tutti quelli che si sono impegnati nel corso di tutte le 30 edizioni ha dato appuntamento nella Piazza principale del Paese per un altro momento tanto atteso, soprattutto dai tanti turisti: U BALLU DU CAMEJUZZU I FOCU.

Al centro della piazza al suono dei tamburi il camejuzzo ha dato inizio alla sua SPETTACOLARE danza, tra due ali di folla, conclusa da un tripudio di scintille e fuochi d’artificio.

Tanti gli apprezzamenti giunti da diverse parti al comitato sagra per l’edizione e l’organizzazione di questo anno e finita con grande soddisfazione l’organizzazione 2008, già si inizia a pensare alla XXXI Edizione.

IN OCCASIONE DEL TRENTENNALE SONO DOVEROSI E DOVUTI ALCUNI RINGRAZIAMENTI:

Un sincero ringraziamento ai soci fondatori che hanno dato vita a questa manifestazione.

Alle mamme ed alle nonne di Caria per l’impegno in tutti questi anni.

Alle Famiglie di Caria che da Trentanni Cucinano per tutta la Giornata del 6 agosto Pignate e pignate di Sujaca.

A tutte quelle persone che nel corso di tutte le edizioni hanno collaborato in qualsiasi modo.

Un particolare Ringraziamento all’attuale Comitato Sagra per il grande impegno profuso; e a tutte quelle persone che hanno frequentato la sagra di CARIA, in tutti questi anni, rendendo grande questa manifestazione.

L’appuntamento è per la XXXI Edizione della Sagra da Sujaca il 6 di Agosto 2009

Il COMITATO SAGRA DA SUJACA DI CARIA (VV)

La Torta del Trentennale

della Sagra di Caria

Sagra 2008 - Il Taglio della Torta del Trentennale

Cottura della Sujaca con metodi tradizionali. Nelle Pignate di terracotta

Il Menù

La  Cassa

'a Sujaca

Pecorino e 'nduja

Peperoni locali arrostiti alla brace

La Cipolla di Tropea

Olive delle colline del Poro in salamoia

I Prodotti tipici del Poro

Le nuove leve della sagra

Monica e Agostino

Stends 1

Distribuzione dei prodotti tipici della sagra

Le donne al lavoro dietro gli stends

Degustazione in piazza Cavour

Lo Stand 1

Isabella e Barbara

L'attesa per gustare i fagioli.

I Giganti tra la folla

Zona Briganti in Concerto in Piazza San Nicola

Chiusura: 'u camejuzzu i focu in piazza Mazzitelli

La forza della gioventù - nel dopo sagra alle ore 3 dell'ormai 7 agosto 2008

- TRENTENNALE DELLA SAGRA DA SUJACA -

IL TRIONFO DEI FAGIOLI    6 AGOSTO 2008

CARIA - Lo scorso 6 d’agosto ha festeggiato i suoi primi trenta anni. Nata da un’idea di un gruppo di giovani Cariesi nell’agosto del 1978 è cresciuta ed è diventata grande nel tempo, diventando oggi una delle più conosciute, attese ed apprezzate fra tutte quelle della provincia di Vibo Valentia e da qualche anno anche oltre.

Stiamo parlando dell’ormai trentennale SAGRA DA SUJACA o sagra dei Fagioli che dir si voglia. La sagra da sujaca continua ad essere un appuntamento gastronomico di gran richiamo, appuntamento a cui non sembra voler assolutamente rinunciare una marea di gente che si riversa anno dopo anno nella nostra Caria nella serata del 6 d’agosto.

Nessuna festa, sagra o concerto che si svolge nella stessa serata riesce ad offuscare odori e sapori, ma soprattutto disperdere i visitatori della nostra sagra, che orgogliosamente quest’anno ha raggiunto un traguardo importante: 30 ANNI.

Visitatori che nell’edizione 2007 ma soprattutto nell’ultima quella del 2008 sono di gran lunga raddoppiati segno che l’attuale comitato sagra è riuscito non solo a far restare alta l’attenzione attorno a questo evento ma addirittura a farla aumentare.

Con l’ultima edizione, la sagra da sujaca continua ad essere oltre che una delle più longeve della provincia, assieme a quella della 'Nduja di Spilinga giunta alla sua XXXIII edizione e a quella della Cipolla di Ricadi giunta alla sua XXXI, è anche una della più frequentata, partecipata e conosciuta. Nduja, cipolla e Sujaca sono le sagre del vibonese che dalla loro nascita si sono svolte puntualmente ogni anno senza nessun’interruzione, nelle rispettive date.

La prima edizione della Sagra da sujaca si svolse come già detto nel 1978 alla fine di Agosto; quell’edizione si svolse sotto un diluvio… ma Sagra bagnata Sagra Fortunata. Subendo poi diversi spostamenti venne fissata dall’allora comitato sagra al 6 di agosto festa del Protettore di Caria il SS. Salvatore.

Da sempre viene organizzata da un comitato spontaneo, ed è una manifestazione che si sostiene grazie al suo successo, autonomamente, senza dover ricorrere a sponsor o altri aiuti di natura economica. L’edizione di questo anno è stata aperta come da tradizione alle ore 18:00 del 6 di agosto dal tradizionale ballo dei giganti Mata e Grifone, presenti in ogni festa calabrese che si rispetti. Si sono esibiti lungo le vie del paese, affollate di gente e dalle tradizionali bancarelle, già dal primo pomeriggio. Alle ore 20:00 ha preso il via la sagra vera e propria. In Via Regina Elena e in Largo Galluppi il comitato sagra con il taglio dei natri ha dato il via alla 30 edizione ed alla degustazione dei fagioli e altre specialità locali. Alle ore 21.00 in Piazza San Nicola un gruppo locale ha dato inizio allo spettacolo musicale, mentre dalle ore 22:00 in poi il ritmo del gruppo Zona Briganti, ha contagiato e fatto ballare a suon di musica popolare l’intera piazza. Tantissimi i giovani richiamati dal gruppo. Alle ore 24:00 sempre in piazza S. Nicola il comitato attuale, con una folta rappresentanza dei fondatori del 1978, Sul palco, ha provveduto al taglio della torta e al brindisi per il trentennale. Il taglio della torta è stato eseguito dalla Signora Tina De Vita: Cummari Tina, che da trenta anni s’impegna nell’organizzazione della Sagra, a nome di tutti quelli che in qualsiasi modo hanno collaborato. Tra applausi e un entusiasmo generale, il comitato sagra ringraziando tutti quelli che si sono impegnati nel corso di tutte le 30 edizioni ha dato appuntamento nella Piazza principale del Paese per un altro momento tanto atteso, soprattutto dai tanti turisti: U BALLU DU CAMEJUZZU I FOCU.

Al centro della piazza al suono dei tamburi il camejuzzo ha dato inizio alla sua SPETTACOLARE danza, tra due ali di folla, conclusa da un tripudio di scintille e fuochi d’artificio.

Tanti gli apprezzamenti giunti da diverse parti al comitato sagra per l’edizione e l’organizzazione di questo anno e finita con grande soddisfazione l’organizzazione 2008, già si inizia a pensare alla XXXI Edizione.

IN OCCASIONE DEL TRENTENNALE SONO DOVEROSI E DOVUTI ALCUNI RINGRAZIAMENTI:

Un sincero ringraziamento ai soci fondatori che hanno dato vita a questa manifestazione.

Alle mamme ed alle nonne di Caria per l’impegno in tutti questi anni.

Alle Famiglie di Caria che da Trentanni Cucinano per tutta la Giornata del 6 agosto Pignate e pignate di Sujaca.

A tutte quelle persone che nel corso di tutte le edizioni hanno collaborato in qualsiasi modo.

Un particolare Ringraziamento all’attuale Comitato Sagra per il grande impegno profuso; e a tutte quelle persone che hanno frequentato la sagra di CARIA, in tutti questi anni, rendendo grande questa manifestazione.

L’appuntamento è per la XXXI Edizione DELLA SAGRA DA SUJACA IL 6 AGOSTO 2009

COMITATO SAGRA DA SUJACA CARIA VV

PROGRAMMA della “ 30° SAGRA DA SUJACA” di CARIA

 6 Agosto 2008 ore 20.30

  • Ore 18:00 - Sfilata dei tradizionali Giganti e Tamburi per le vie del Paese

  • Ore 20:30 - Taglio dei Nastri ed apertura degli stand. Si Potrà gustare: Sujaca cucinata tradizionalmente nella Pignata, pane casereccio nduja, olive, cipolla locale cotta e cruda, formaggi locale, peperoni arrosto, panino con salsiccia, anguria, pannocchia, Vino Locale o bibita a scelta.

  • ORE 21.30 - Largo San Nicola – spettacolo musica popolare con il gruppo “ZONA BRIGANTI” in Concerto - DA Rogliano CS.

  • ORE 24:00 - Sul palco, il Comitato “Sagra da Sujaca” Taglierà la torta del Trentennale a seguire Brindisi.

Chiuderà la 30 edizione della “Sagra da Sujaca” il Tradizionale ballo del Camejuzzu i Focu in piazza Mazzitelli.

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Postazioni della Sagra 2008

  • Casse sagra: In Largo Galluppi

  • Distribuzione prodotti tipici: Castello Galluppi

  • Tavoli: In Via Regina Elena e Piazza Cavour.

  • Palco Concerto: Largo San Nicola.

  • Tradizionali Bancarelle: Via Duomo, Via Regina Elena, Via Gallo.

IL COMITATO SAGRA

Il Piatto della Sagra

Il Prodotto

La produzione del  fagiolo nella tradizione cariese e' frutto delle coltivazioni fatte con grandi sacrifici nel terreno particolare (la Pija terra marrone finissima e fertile) sull'altipiano del Poro dai contadini del posto. 

La Cottura

Questa procedura rappresenta il modo tradizionale di cucinare la Sujaca (- SUJACA 'NTA PIGNATA ) che si gusta nella sagra. La PIGNATA è un recipiente particolare di terra cotta con manici nella quale si cucina questo il legume. Per cuocere la Sujaca alla "cariota" bisogna riempire di fagioli secchi la pignata fino a circa metà della sua capienza, poi si riempie d'acqua la pignata fino al suo collo e si fa bollire a fuoco lento (legna o carbone),  cercando di evitare che l' acqua fuoriesca dal recipiente. Il tempo di cottura è di circa 3 ore, man mano che l'acqua si asciuga per conseguenza della bollitura , bisogna aggiungere della acqua calda che, solitamente , si trova in una pignata piu' piccola posta a fianco, a metà cottura  aggiungere il sale; si serve calda e condita al piatto con olio extravergine di oliva degli oliveti della zona, a proprio gusto si può spolverare del peperoncino seccato in forno. Questa procedura in uso ancora oggi, per millenni e fino a pochi anni addietro ha consentito agli abitanti del Poro il principale approvvigionamento di proteine dal mondo vegetale in carenza di quelle animali,  in modo naturale e genuino; garantendo la sopravvivenza in salute di intere generazioni di uomini. La bontà di questo tipo di alimentazione è in uso ancora anche se con meno frequenza, ma con lo stesso rito, che poi viene riproposto a popolazioni di altri posti, appunto la sera del 6 Agosto di ogni anno.

La Festa

La sagra viene organizzata da i giovani di Caria che ogni anno si impegnano molto per la realizzazione di questa manifestazione. La Sujaca che si gusta in questa festa viene cucinata tradizionalmente dalle famiglie cariesi nella giornata del 6 agosto, a sua guarnizione si possono gustare altre specialità  tipo: melanzane alla griglia , pane fatto in casa, olive, 'nduja, pipirej, anguria, vijozzu panino e salsiccia curuji, tutto accompagnato da un bel bicchiere di vino, tutti prodotti localmente, insomma una bella abbuffata,  la serata viene allietata dal ballo dei giganti e da un gruppo folk con i tipici costumi calabresi, infine si chiude con la tradizionale " ballata du camejuzzu i focu ", insomma se volete trascorrere una serata diversa dalla solita routine estiva vi aspettiamo il 6 agosto a Caria nella cornice del castello del filosofo Pasquale Galluppi, per la Sagra da Sujaca.

BUON APPETITO DA CARIA IL PAESE DA SUJACA

VI ASPETTIAMO COME SEMPRE OGNI  6 di  AGOSTO.

Caria   Agosto 2007                                         Francesco Pugliese

Informazioni sulla sujaca - prodotto tipico del Poro, regina delle tavole cariesi, origine e coltivazioni caratteristiche generali del prodotto

La sujaca non è altro che il legume che, in italiano è noto con il nome di fagiolo; è una specie vegetale coltivata, poiché i suoi semi sono destinati all'alimentazione umana. La pianta si ritiene essere oriunda delle zone calde e la sua coltivazione, in Italia è limitata soltanto ad una piccola parte della superficie coltivata. La pianta del fagiolo si presenta come una leguminose a fusto pieno eretto, oppure volubile dato che alcune specie di fagiolo sono addirittura delle rampicanti. Il fiore del fagiolo si presenta generalmente di colore bianco giallo e la foglia è di solito lungamente peduncolata, poco pelosa e composta da tre foglioline pennate. Il frutto che poi è anche il seme della leguminose, è liscio, diritto ed assume colori forme diverse a seconda della diversa varietà di appartenenza. Il frutto stesso può essere consumato fresco, sia che ancora si trovi nel baccello ed unitamente ad esso (la c.s. fagiolina) sia separato da esso; oppure essiccato, coltivazione del prodotto con particolare attenzione alla tradizione cariese.

Il fagiolo, viene generalmente coltivato nella stagione primaverile-estiva e la semina avviene per file distanti 25-30 cm fra loro con individui a distanza di 6-10 cm. Nella tradizione cariese la semina del fagiolo è fatta perlopiù nei terreni che i contadini del posto posseggono sulle colline del Monte Poro, e anticamente era fatta a mano, ma oggi avviene automaticamente con le seminatrici, che sono delle macchine agricole adibite proprio alla semina ed impianto delle colture, era per ciò particolarmente laboriosa l'operazione di semina, e richiedeva, spesso, la presenza di tutta la famiglia del contadino, nonché di ulteriori persone chiamate a collaborare, ed un lasso di tempo che spesso si prolungava oltre la giornata. In merito alla coltivazione v'e' da dire che generalmente il fagiolo, come operazione preliminari, richiede opere di sarchiatura e disserbazione in genere; nella tradizione locale i lavori di preparazione del terreno vengono fatti a mano, tramite zappe e le concimazioni consistono solo in letamazioni. Dopo della semina del fagiolo si attende la germogliazione che, in genere, avviene dopo poco tempo dalla semina (1 settimana , 10 gg) con la nascita delle piantine, che in seguito poi daranno il proprio frutto, da questo momento però, inizia una costante opera di assistenza che costituisce il fulcro della lavorazione del fagiolo nella agricoltura cariese. Tale assistenza è in genere costituita da ulteriore sarchiatura del terreno, fatta esclusivamente a mano. Il contadino estirpa l'erbacce da terreno tale operazione viene detta in dialetto cariese "fijiatura", non è necessaria l'irrigazione in quanto il terreno presente sulle colline del Poro ha delle caratteristiche particolari e rare nei comuni terreni agricoli, questo terreno è noto con il nome di Pija e, secondo quotati studi di settore, ha particolarità non comuni ai terreni agricoli in genere: è un terreno farinoso il quale riesce a trattare bene l'umidità dato che, dopo lavorato (arato o zapapto) alla superficie forma un piccolo strato altamente coinbentante che impedisce all'umidità sottostante di evaporare con facilità e in poco tempo; inoltre essendo la zona ricca di acqua, si presenta fresco di natura

Queste particolarità fanno della sujaca locale un prodotto particolarissimo, anche perchè si è provato, le stesse varietà del Poro cariese coltivate in terreni diversi, non danno la stesso frutto in termini di qualità che caratterizza la sujaca del Poro.

La semina del fagiolo sulle colline del poro risale verso il 1925. prima di questi anni la coltivazione del fagiolo era limitata ad una sola specie, nota all'epoca come "murisca" e non avveniva su Poro ma bensì alle sue pendici. Essa tuttavia veniva piantata soprattutto per rendere più distanti le piantine del mais, che insieme ad essa, venivano impiantati anche dei ceci. il nome murisca, sembra essere di origini ignote; si sa soltanto che è un fagiolo molto secco, che rimane tale anche dopo cotta. Quando prima degli anni ' 20 si iniziò a provarne l'impianto sul Poro, si constatò che essa non si adattava alla Pija terreno umido, tanto che fu abbandonata la sua coltivazione. Intorno al 1925 che arrivò ai coltivatori cariesi il seme di una delle due varietà oggi principali fagioli del Poro: la c.d "cannellina" così denominata in quanto i suoi semi si presentavano simili ai confetti di zucchero e cannella denominati proprio cannellina, la sua provenienza non è chiara è però sicuro che essi arrivano da zone colturali adibite ad orto. In seguito, poi, intorno al 1936-1937 tale Calla Francesco, originario di Rosarno (RC) ma sposato a Caria con Laria Marianna, importò il seme d'altra varietà principale di fagiolo del Poro, il "buriotto" o usando il termine dialettale, sujaca a burru, il cui seme si presenta non più allungato, ma piuttosto arrotondato; entrambe le varietà hanno trovato sul c.d. Poro cariese, che va da dopo Torre Galli, precisamente dal fondo denominato ponti i gajiuppi, lungo la provinciale Tropea-Vibo Valentia, fino alla zona denominata ponti u ciucciu. Inoltre la frescura dell'aria, ricordiamo che le zone citate sono a circa 700 m s.l.m.) rende il prodotto difficilmente attaccabile da un germe che si annida nel fiore e distrugge le gemme, tutto ciò sommato alla citata umidità del terreno consente di avere due semine e due raccolti l'anno.

Sull'altipiano del Monte Poro sono coltivate altre due varietà di fagiolo la c.d. "sujaca paisana" che si presenta con semi allungati e la c.d. "sujaca a luppinu" che è diversa dalle altre nel colore, rossastro e il seme si presenta arrotondata. oggi le due specie principali coltivate sul poro cariese rimangono la " sujaca cannellina " e la "sujaca a "burru". 

Le principali ricette con la sujaca di caria, sujaca ‘nta pignata, questa ricetta rappresenta il modo tradizionale di cucinare la sujaca alla cariota, ed è il metodo in cui viene cucinata per la famosissima sagra da sujaca che si svolge a Caria ogni anno il 6 agosto.

Riempire la pignata (recipiente in terra cotta) di fagioli fino a circa metà della sua capienza, poi riempire d'acqua la pignata fino al suo collo e bollire a fuoco lento per circa 3 ore e man mano che l'acqua si asciuga per via dell'evaporazione si aggiunge acqua calda, molto importante è di non girare la sujaca con cucchiai, ma occorre girarla manualmente agitando la pignata facendo si che la sujaca all'interno si rimescoli; a metà cottura, aggiungere sale, peperoncino servirla calda e condire al piatto con olio d'oliva extravergine degli oliveti del Poro.

Pasta e sujaca -  ingredienti: pasta mista, sujaca già cotta, sugo di pomodoro, mettere a cuocere la pasta , a metà cottura eliminare un pò d'acqua ed aggiungere i fagioli, il sugo, sale e pepe, completare la cottura facendola addensare.

Sujaca con pomodoro - ingredienti: sujaca già cotta, cipolla rossa di Tropea, pomodoro fresco, soffriggere la cipolla in olio d'oliva , senza farla indorare ed aggiungere il pomodoro e la sujaca quindi lasciare restringere. Se si preferisce piccante, aggiungere a piacere peperoncino o un pò di ‘nduja di Spilinga e/o Brattirò

Da non dimenticare che i fagioli così descritti si mangiano assieme al nutriente pane casereccio del Poro di sapore unico......

E' un'esperienza da non perdere assolutamente, non rimane che di augurarVi un buon appetito con la famosa sujaca di Caria, e darvi appuntamento alla sua sagra il 

6 agosto di ogni Anno

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