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Il Bicentenario del Comune di Drapia
La Manifestazione per i 200 dalla sua Fondazione - Era il 4 Maggio 1811
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Imponente, partecipata e ben organizzata la festa per i 200 anni della nascita dell’ente Titolo: Un grande momento di unione Promossa dall’Amministrazione e predisposta da un comitato con l’obiettivo di aggregare le 4 frazioni Drapia - Unire quattro frazioni troppo spesso distanti tra loro. Può essere sintetizzato tramite questa frase il senso e l’obiettivo delle celebrazioni svoltesi il 4 maggio nel Comune di Drapia in occasione della festa per i 200 anni della nascita dell’ente. Nonostante il bicentenario ricorresse in molti altri Comuni vibonesi solo in pochi. ci risulta, è stata realizzata una celebrazione solenne ed altamente significativa (ricordiamo che tutti i Comuni vibonesi nacquero a distanza ravvicinata grazie al riordino amministrativo dettato dai francesi ad inizio ‘800). A Drapia c’è stata una festa partecipata, ben organizzata, fortemente voluta e finanziata dall’attuale Amministrazione comunale guidata dal sindaco Alessandro Porcelli, il quale ha espresso una miriade di ringraziamenti durante la manifestazione scusandosi con coloro che -involontariamente - non ha citato (Porcelli ci ha in tal senso pregato di ringraziare a suo nome anche gli ex dipendenti del Comune). Decisivo, ai fini organizzativi, è stato l’intenso lavoro di un gruppetto di persone provenienti da tutte e 4 le frazioni drapiesi, le quali si sono impegnate tantissimo assieme ad alcuni degli amministratori (in particolare il vicesindaco Cosmo Vallone e il consigliere Mimma Meligrana) per realizzare l’evento. Si tratta di: Pasquale Costa, Enza Cricelli, Domenico De Vita, Antonio Furchì, Pinuccio Naso, Pietro Naso, Mimma Pugliese, Lelino Rombolà, Girolamo Pugliese, Nicola Pugliese e Tania Ruffa. Tra le autorità e personalità hanno portato la loro presenza, sebbene qualcuno soltanto per un brevissimo formale saluto comunque gradito: il Prefetto Luisa Latella, il Presidente della Provincia Francesco De Nisi, l’Ass. prov. alla Cultura Michelangelo Mirabello, l’Ass. prov. all’Ambiente Martino Porcelli, l’ex Senatore Antonino Murmura, il consigliere regionale Bruno Censore, il presidente del Consorzio di Bonifica Domenico Piccione, il prof. e ex Senatore Saverio Di Bella, l’ex Preside Pasquale D’Agostino. A loro vanno ad aggiungersi i sindaci di: Tropea (Adolfo Repice), Spilinga (Franco Barbalace), Zungri (Francesco Galati) e Zaccanopoli (Pasquale Caparra). La festa è durata un’intera giornata ed ha coinvolto ognuna delle 4 frazioni: Caria, Brattirò, Gasponi e, appunto, Drapia. Nel corso della mattinata un albero di ulivo, simbolo della pace e della libertà, oltre che pianta dalla quale questi luoghi hanno tratto sostentamento e benefici economici, è stato piantato in ognuno dei 4 paesi. Un corteo di bambini seguito dal suono della banda ha sfilato per i paesi, sostando - assieme agli amministratori - davanti ai monumenti ai caduti, luoghi di fronte ai quali è stata collocata una simbolica corona d’alloro. Di pomeriggio la celebrazione ha assunto un aspetto ancora più imponente. Nel paese capoluogo si sono riversate migliaia di persone (mai vista così tanta gente nel piccolo centro dove ha sede il municipio). La sfilza delle auto parcheggiate partiva addirittura da Gasponi, paese confinante con Drapia. Questa volta, quindi nel pomeriggio, i bambini delle elementari hanno sfilato in costume. Un corteo storico composto da tutte le figure tipiche di questi luoghi e non solo che si sono avvicendate nel territorio per appunto 200 anni: il medico di famiglia, il parroco, il contadino, l’artigiano, etc. Una mostra fotografica allestita in uno spiazzo, con migliaia di immagini, ha arricchito l’evento, mostra molto apprezzata che ha preceduto il dibattito finale avvenuto su un palco e che ha registrato il saluto di quasi tutte le personalità presenti. Nella parte conclusiva i ragazzi delle Medie di Sant’Angelo hanno letto alcuni elaborati mentre alla fine si sono avvicendati sul medesimo palco, prima i ragazzi drapiesi che quest’anno compiono la maggiore età (per loro una pergamena a ricordo di questa storica e significativa giornata), poi i sindaci – o comunque i loro parenti - che hanno guidato Drapia nel dopoguerra, anche loro omaggiati con una targa. Un brindisi beneaugurante ed un rinfresco conclusivo hanno completato l’evento. Mario Vallone |
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La sfilata del corteo storico in costumi d'epoca, degli alunni della scuola primaria, nelle vie del capoluogo.
Immagini a cura di Pinuccio Naso da Caria
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La Maestina di scuola dell'900 |
I bambini delle scuole materne |
I soldati Italiani |
I soldati Garibaldini |
I Pastori e i Briganti |
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I Soldati Francesi |
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La sfilata nel centro storico del capoluogo |
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La sfilata nel centro storico del capoluogo |
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La sfilata nel centro storico del capoluogo |
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La sfilata nel centro storico del capoluogo |
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La sfilata nelle vie del capoluogo |
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I ragazzi nei costumi d'epoca |
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I ragazzi nei costumi d'epoca |
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I ragazzi nei costumi d'epoca |
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La croce rossa e la sanità |
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Il Matrimonio e il Curato |
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Il Matrimonio |
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Il Matrimonio |
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I ragazzi nei costumi d'epoca |
Le " Taralle " per il matrimonio |
I ragazzi nei costumi d'epoca |
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I ragazzi nei costumi d'epoca |
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I ragazzi nei costumi d'epoca |
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I ragazzi nei costumi d'epoca |
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I ragazzi nei costumi d'epoca |
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I ragazzi nei costumi d'epoca |
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I ragazzi nei costumi d'epoca |
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I ragazzi nei costumi d'epoca |
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I ragazzi nei costumi d'epoca |
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La sfilata nel centro storico del capoluogo |
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La lettura degli elaborati degli studenti della scuola media "Salvo D'Acquisto" |
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La Targa celebrativa del Bicentenario
La Targa celebrativa del Bicentenario |
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La torta del Bicentenario |
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Il Consiglio Comunale canta l'Inno di Mameli |
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Le Autorità intervenute alla manifestazione
Il Sindaco Alessandro Porcelli e il Prefetto di Vibo Valentia Dott.ssa Latella
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Il Sindaco e il saluto del Prefetto e dei Senatori Murmura e Di Bella
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Il saluto del Presidente della Provincia di Vibo Valentia Francesco De Nisi
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Il saluto del Consigliere Regionale Bruno Censore |
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Il Sindaco e il Senatore Saverio Di Bella |
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La cittadinanza e i sindaci dei comuni confinanti |
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La Targa di riconoscimento e ricordo dell'evento offerta ai Sindaci succedutosi dal 1945 in poi.
La signora Ruffa moglie di Rocco Ruffa Sindaco negli anni '50 |
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Marianna Vallone Sorella di Antonio Vallone, Sindaco negli anni '50 |
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Cosmo Vallone (attuale Vice-Sindaco) Nipote di Francesco Rombolà, Sindaco negli anni '50 |
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Giuseppe Mollo - Sindaco negli anni '80 |
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La signora Mazzitelli Figlia del Sindaco Mazzitelli di Drapia anni '40 |
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Mommo Rombolà - Sindaco negli anni '60 |
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Michele Speranza - Sindaco negli anni '90 |
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Agostino Rombolà - Sindaco negli anni '90 |
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Francesco Rombolà figlio di Pietro Rombolà - Sindaco negli anni '70 |
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Mario Bagnato - Sindaco negli anni '90 |
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Aurelio Rombolà - Sindaco negli anni 1999-2009 |
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Alessandro Porcelli - Attuale Sindaco del Bicentenario |
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La Festa e il Brindisi di Augurio finali |
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La Piantumazione degli Alberi di Ulivo La piantumazione dell'Ulivo a Brattirò Il Sindaco al Monumento ai Caduti di Brattirò |
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Posa della targa del bicentenario a Brattirò |
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La Banda al Monumento ai Caduti di Brattirò |
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Le scuole elementari e materne di Gasponi e Drapia |
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La piantumazione dell'Ulivo a Gasponi |
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La targa delle aiuole dell'albero |
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L'aiuola per la piantumazione dell'Ulivo a Drapia |
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La piantumazione dell'Ulivo a Caria
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Le scuole materne di Brattirò |
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Le scuole materne di Brattirò di fronte al monumento dei caduti |
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Le scuole elementari di Brattirò |
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Il sindaco con la cittadinanza di Caria |
Il sindaco con la cittadinanza di Caria |
La Scuola di Caria |
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Le scuole elementari e materne di Caria |
La Banda sfila a Caria |
Le scuole elementari e materne di Caria |
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Le scuole elementari e materne di Caria |
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Caria sfilata verso il castello |
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Al Castello preparativi per la piantumazione dell'ulivo |
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Scuole, banda e popolazione di Caria |
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La Scuola materna di Caria |
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La cerimonia per le strade di Caria |
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Caria il discorso del sindaco |
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La Cittadinanza presente alla manifestazione
La cittadinanza e i sindaci dei comuni confinanti |
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La cerimonia del pomeriggio |
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La cerimonia del pomeriggio |
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La cerimonia del pomeriggio |
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La cerimonia del pomeriggio |
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La cerimonia del pomeriggio |
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La deposizione della corona al Monumento dei Caduti di Drapia |
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Il saluto dell'amministrazione Immagini a cura di Pinuccio Naso da Caria |
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La Mostra delle foto storiche Immagini a cura di Pinuccio Naso da Caria L'esposizione delle foto storiche del comune di Drapia |
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L'esposizione delle foto storiche del comune di Drapia |
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L'esposizione delle foto storiche del comune di Drapia |
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in costruzione 4 maggio 2011 - Il nostro Comune oggi compie 200 anni, non sono tanti in confronto alla storia millenaria del nostro territorio ma, nemmeno pochi per non avvertire i mutamenti che la storia ha apportato nella nostra regione, nell’Italia e nel mondo intero. Si sono avvicendati volti e generazioni ma non sono cambiati i sentimenti ed i valori della nostra gente: eravamo e siamo rimasti fortemente motivati a progredire pur restando legati alle nostre tradizioni, alla nostra cultura, alla nostra terra. Un giusto ricordo va a tutti quelli che ci hanno preceduti e che con i loro sacrifici ed il loro duro lavoro hanno realizzato il nostro benessere. Pensando a loro ed allo scorrere del tempo abbiamo voluto ricordare questi 200 anni con una sfilata in costumi d’epoca presentata dagli alunni della scuola primaria di tutto il comune. Essi prima di essere attori sono i fruitori del nostro passato per conoscerlo meglio e amarlo, per capire chi siamo stati e restare saldamente legati alle nostre radici, distaccati dalle quali non ci può essere futuro. Verranno presentati gli anni iniziali del nostro comune sotto la dominazione francese, il periodo borbonico, le guerre per fare l’Italia una e libera, l’emigrazione che tanto dolorosamente ha segnato il nostro territorio e che nello stesso tempo è stata occasione di riscatto economico e sociale. Presenteremo poi la famiglia che è stata e resta il perno della nostra società partendo da una consuetudine diffusa fino agli anni sessanta: il matrimonio doppio. E via via arriveremo ai nostri tempi gli ultimi quarantenni in cui la nostra società da agricola si è trasformata in una società di professionisti, operatori turistici, operai, impiegati, ma purtroppo ferita ancora dall’emigrazione e dalla mancanza del lavoro. La cerimonia odierna inizia con la lettura del bollettino istitutivo del Comune di Drapia avvenuto il 4 maggio 1811 e con la scoperta della lapide celebrativa, verrà quindi piantato un albero di ulivo, pianta ricca di simbologia ed allegoria e deposta una corono d’alloro ai caduti come si è già fatto questa mattina nelle frazioni. Verrà poi letto il messaggio di saluto del Presidente della Repubblica e ascolteremo gli elaborati degli alunni della scuola media, dedicati proprio a questa giornata. Ci è inoltre sembrato opportuno consegnare un riconoscimento ai giovani che compiono proprio in quest’anno 18 anni, sono loro il futuro di questo comune, consegneremo una pergamena simbolica come mandato per la continuità. Verranno poi premiati i sindaci dal dopoguerra ad oggi, una targa che vuole essere un riconoscimento per il lavoro svolto nel nostro territorio. Tania Ruffa |
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I preparativi per la festa |
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La Banda della "Associazione Musicale Diapason" di Filadelfia |
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La Piantumazione dell'Ulivo a Drapia |
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Il logo e la casa municipale di Drapia
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Ente istituito ad inizio ‘800 in seguito al riordino amministrativo francese Apposito comitato al lavoro per festeggiare il bicentenario ad inizio maggio Drapia - Il Comune di Drapia, come molti altri del vibonese, proprio quest’anno compie due secoli. Era infatti il 1811 quando, con il riordino amministrativo francese e l’eversione della feudalità, Drapia e tanti altri centri dell’attuale provincia di Vibo Valentia, diventarono sede municipale. I nuovi "conquistatori" abolirono allora per legge la feudalità (“come se un’istituzione secolare potesse essere eliminata per decreto”- scrive il prof. Mario Caligiuri, oggi Assessore Regionale alla Cultura, in un suo scritto sulla storia calabrese). Gli stessi francesi provvidero alla ridefinizione delle circoscrizioni comunali, aumentando di molto il loro numero e disegnando i territori con i confini più o meno come ce li ritroviamo oggi. In questo stesso periodo-quindi sempre nell’ambito di tale riordino amministrativo - Vibo Valentia, allora chiamata Monteleone (nome che porterà fino al ventennio fascista), divenne capoluogo, seppure non per molto. Vibo perciò, nel 1992 non fu istituita per la prima volta capoluogo, ma, come non tutti sanno, tornò ad esserlo. Era proprio un’altra epoca quella in cui i francesi portarono in Italia le idee della rivoluzione. La loro "esperienza" si sviluppò in un lasso di tempo breve (il famoso "decennio francese") e controverso che, nel bene e nel male, portò a lotte e sconvolgimenti e gettò le basi per nuovi assetti e per la maturazione di nuove idee. Durò poco per varie ragioni ma ebbe un’eco lunghissima e riconosciuta dagli storici, ed il congresso di Vienna del 1815 (convocato dopo la sconfitta definitiva di Napoleone Buonaparte per dare un “nuovo” assetto al continente europeo) confermò e sancì il ritorno (“Restaurazione”) dei poteri precedenti alla conquista francese. Sul trono di Napoli (quindi anche sulla Calabria) tornarono i Borbone e vi rimasero, nonostante il tentativo di Gioacchino Murat di riconquistare il regno perduto. Murat - come risaputo - approdò a Pizzo dove, accolto con ostilità, venne imprigionato e fucilato nel castello dell’omonima cittadina. Quanto sopradescritto fu il contesto nel quale nacque il Comune drapiese e tutti gli altri del vibonese (molti nacquero nel 1811 e il resto negli anni attorno a questa data). Oggi il Comune comprende 3 frazioni (Gasponi, Brattirò e Caria), più il paese capoluogo. Inizialmente non figurava nel novero delle sue frazioni Brattirò, incluso nel territorio comunale ricadese, secondo alcuni per errore, ma per altri non per tale motivo (al posto di Brattirò figurava Lampazzone). Anche Caria non fu associato - a quanto pare - immediatamente a Drapia, ma solo in seguito. Da allora, cioè da quando venne istituito il Comune, tante cose sono cambiate. Drapia, ad inizio ‘800 paese più popoloso e sviluppato, è ora l’agglomerato più piccolo e meno abitato del Comune (meno di 200 abitanti effettivi e nessuna attività commerciale in paese). Il centro più grande oggi è Brattirò, 900 abitanti, che supera di poco Caria (700 abitanti circa). Gasponi invece ne conta attorno a 350. Le 4 frazioni finora non sono state mai particolarmente unite, anzi spesso - quasi sempre - sono prevalse tra i loro rappresentanti forme di campanilismo, soprattutto nelle scelte politiche, che hanno ostacolato lo sviluppo di un comune situato a soli 5 min da Tropea (quindi in una posizione privilegiata), che ha una potenzialità enorme ma non del tutto espressa. Per festeggiare il bicentenario di Drapia è da qualche settimana al lavoro un comitato composto da parecchie persone. Questo gruppo, del quale non si conosce ancora la composizione completa, ha iniziato a svolgere delle riunioni preparatorie. Da quanto trapelato sembra che - tra le iniziative previste per il bicentenario - vi dovrebbe essere una tavola rotonda, la consegna di riconoscimenti ai sindaci finora susseguitisi alla guida del Comune, la sfilata della banda, la pubblicazione di materiale informativo e altri momenti commemorativi. Il tutto si terrà - quasi certamente - nel corso di una sola giornata ad inizio maggio. Mario Vallone |
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Il Gonfalone di Drapia |
Il Gonfalone di Drapia |
Abitato di Drapia visto dal Cardillo |
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Caria abitato, veduta aerea Collezione di Pinuccio Naso |
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Il Campanile di Brattirò |
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Abitato di Gasponi visto dal Cardillo Immagini a cura di Pinuccio Naso da Caria |
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