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Omaggio a: Francesco Papaianni
Argentina. Patagonia. Chubut (Rawson) 03 Dicembre 2005 Speciale Rawson - Joppolo Sabato 03 Dicembre 2005 alle ore 21, presso un ottimo e particolare locale di Rawson si è tenuto un ricevimento dei responsabili del Sito, invitati dai discendenti di Francesco Papaianni a seguito della cerimonia di Joppolo del 2003. Al ricevimento, che si è svolto con un banchetto ricchissimo di ottime specialità culinarie della regione patagonica, hanno partecipato circa 40 dei discendenti di Francesco. La cerimonia, organizzata con grande impegno e ottima cura, è proseguita in una grande Festa con canti e balli, dove si sono esibiti bravissimi artisti con varie danze Folcloristiche della Patagonia. Dell'evento si è interessato il più importante e diffuso giornale Patagonico (EL CHUBUT), che dopo aver voluto conoscere e intervistare gli ospiti su materie inerenti la storia dell'emigrazione italiana e calabrese, ha pubblicato un servizio dedicando l'intera 3° pagina del giornale di lunedì 05 dicembre 2005. La Direzione del Sito ringrazia la famiglia Papaianni di Rawson per tanto impegno e l'affettuoso onore tributatole oltre misura; e la dott.ssa Gabriella Montalto del diario El Chubut per l'ottima esposizione del servizio giornalistico. Di seguito sono pubblicate le immagini dell'evento. |
Il Ricevimento e la Festa |
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Torta con fuochi artificiali |
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Il duo "Acqua Chiara" (Andrea Maidana e Gabriele Arevalo) - Canti della Patagonia |
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Il Matrimonio del Gaucho (Patagonia Argentina) Balletto folcloristico "Il Indiano" di Santiago Herón, premiato al Festival Nazionale di Cosquin |
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Balletto folcloristico "Il Indiano" - Il Matrimonio del Gaucho (Ballo Patagonico) |
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Balletto Folk: Ballo Patagonico |
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Foto 1: Il Tango Argentino |
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Foto 2: Il Tango Argentino |
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La Dott.ssa Gabriella Montalto con Graziella Papaianni e gli ospiti. |
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Speciale Joppolo Sabato 13 settembre 2003 alle ore 17, c'è stato presso il Palazzo Municipale del Comune di Joppolo un evento straordinario per la cittadina: ciò si riferisce all'arrivo dalla Patagonia della Dott.ssa Graziella Noemí Papaianni nipote di Francesco Papaianni; un emigrante che nato a Joppolo nel 1897, approdò nel 1909 in quelle terre lontane e fondò una stirpe con il suo cognome. La Dott.ssa è stata ricevuta dal Sindaco Libero Vecchio assieme all'intero consiglio comunale. L'incontro, a cui ha partecipato l'intera comunità di Joppolo e varie autorità si è svolto in un clima di grande partecipazione e commozione. Durante la cerimonia, organizzata con grande cura, professionalità e partecipazione da parte dell'Amministrazione Comunale, Graziella, dopo cento anni dalla partenza di suo nonno da Joppolo, ha potuto conoscere la storia della sua famiglia in Italia e i suoi parenti di cui non ne conosceva l'esistenza; i quali sono stati individuati con una minuziosa ed impegnativa indagine anagrafica, da parte del personale del Comune, utilizzando anche i dati ricavati dai registri parrocchiali dell'epoca. La Direzione del sito Poro.it ringrazia il Sindaco e la sua amministrazione per la grande sensibilità dimostrata nell'organizzazione di questo non facile Progetto, ed i propri collaboratori per il consueto determinante impegno. Per i dettagli della storia, andare agli articoli pubblicati di seguito. |
Arrivo a Joppolo di Graziella e incontro con il Sindaco: Libero Vecchio |
Graziella ascolta il Sindaco mentre gli presenta il cugino Giuliano Sterza e la moglie |
13 Settembre 2003 .... verso Joppolo di Domenica Pugliese L’aria settembrina fresca e stimolante quel pomeriggio di un sabato che si annunciava straordinario. Anche la natura aveva fatto la sua parte, preparando un orizzonte così terso come non si vede quasi mai. Le isole Eolie aldilà di un mare di seta azzurro, in fila si mantenevano unite in tutta la loro magnificenza, lasciando intravedere i centri abitati e le cave di pomice tra le pieghe dei costoni rocciosi a precipizio sul mare. Dal promontorio di Capo Vaticano lo sguardo si poteva spingere fino allo stretto di Messina e il cuore ti saltava in gola alla vista di tanta magnificenza. Il cuore che era già impegnato in altri sussulti, altri sentimenti che sbocciavano freschi, repentini e limpidi come quella bella giornata del 13 settembre 2003. Andavamo con tre macchine da Brattirò a Joppolo in una io e Michele, pronto a scattare foto per fissare sulla pellicola quegli attimi così belli che erano stati preparati, voluti con tanta determinazione da Raffaele che sulla sua macchina portava Graziella e la sua famiglia verso Joppolo, nella terza Pinuccio Naso grande collaboratore tecnico di Poro.it Il breve viaggiare era interrotto da soste, per osservare il paesaggio per comunicare sentimenti con gli occhi, i gesti e le poche parole che ci permettevano di capirci, visto che Graziella e suo marito parlavano quasi esclusivamente lo spagnolo e noi al contrario lo masticavamo poco. Per fortuna Peppe faceva da tramite. Quando dallo sperone di Coccorino, tra gli ulivi s’intraveda l’alitato Joppolo ci siamo fermati e negli occhi di Graziella ho visto il sogno realizzato di suo nonno, di suo padre e di tutti i Papaianni che da tre generazioni popolano la Patagonia. Miracolo di Internet! Cercando riferimento sulle sue origini Graziella aveva trovato il sito Poro.it, e dietro quella fredda macchina un uomo quasi della sua età, Raffaele, che ha sempre sentito parlare di emigrazione perché ne ha fatto esperienza nella sua famiglia, nelle parole di sua nonna, una vedova bianca, che ha visto partire un figlio per l’Argentina con la certezza di non riabbracciarlo più. I due sentimenti si sono mescolati: l’attesa di chi è rimasto e la speranza del ritorno di chi è partito. In breve tempo quasi cento anni di storia sono stati annullati dal desiderio di esserci di tornare di scoprire la terra dalla quale si è stati impostati e restituire simbolicamente questa gioia a chi non c’è più. All’arrivo in paese si sentiva un’atmosfera nuova di gioia, non solo per i tanti cartelloni di benvenuto con cui il sindaco Prof. Libero Vecchio aveva fatto tappezzare le case antiche, ma per l’andai vieni della gente che spiava la strada per vedere spuntare quella figlia che non conosceva, della quale fino a ieri non sapeva l’esistenza, ma che ora già amava. E lei raggiante, dolce determinata si lasciava andare in quell’abbraccio, con quegli estranei che sono la sua gente. La cerimonia d’accoglienza in comune preparata con meticolosa precisione, con solennità e soprattutto con infinito amore si è svolta in maniera snella senza enfasi, con autenticità come chi sa che le parole in più possono deturpare i sentimenti migliori. Io ero capitata quasi per caso, per circostanza in tutta la vicenda pur sentendomi emotivamente coinvolta, ho conservato la lucidità e il distacco per poter leggere nei volti di quanti erano intorno a me sentimenti e sensazioni vere, forti, capaci di annullare il tempo e lo spazio. Le parole piene e ferme del Sindaco non erano quelle di circostanza, erano condite da vera partecipazione poi il breve intenso saluto di Graziella che con gli occhi più che con le parole comunicava ciò che sgorgava dal cuore, ed infine il racconto di Raffaele di tutta la vicenda nata solo due mesi prima e cresciuta così rapidamente e così tenacemente perché alimentata dalla forza di chi crede che si può, quando si vuole. Ed è stato così: solo all’inizio di luglio Graziella nella sua Patagonia, non pensava minimamente di poter arrivare qui nella Joppolo che da un secolo aveva visto partire, come tanti, il suo nonno Francesco; e Raffaele non credeva proprio che da quel sito, nato quasi per gioco, che gli ha regalato tante soddisfazioni e tanti compensi, potessero cristallizzarsi quelle perle di sentimenti che brillavano tra le sue mani alla fine di quella fresca e nitida giornata settembrina. |
Joppolo. Toccante cerimonia in Municipio alla presenza della nipote Graziella Noemi Ricordato il sacrificio di Papaianni L'iniziativa per onorare gli italiani morti sul lavoro all'estero JOPPOLO - Toccante cerimonia è stata organizzata dall'amministrazione comunale di Joppolo per celebrare, in pieno rispetto della direttiva della Presidenza del consiglio dei ministri sul sacrificio del lavoro italiano nel mondo, l'accoglienza della signora Graziella Noemi Papaianni, venuta a Joppolo dalla lontana terra di Patagonia ove, nello scorso secolo, emigrò il nonno Francesco Papaianni. E' una storia dai contorni quasi romanzeschi, tutta da raccontare, che ha avuto inizio grazie alle immagini veicolate dal sito www.Poro.it, gestito dal Dott. Raffaele Di Bella della Direzione Generale di Telecom di Roma, il quale ha messo in rete alcune fotografie di Joppolo, intercettate in Patagonia dalla psicologa Papaianni. La storia in verità inizia nel più lontano 1909, quando Francesco Papaianni abbandona Joppolo, alla tenera età di 11 anni, per emigrare in Argentina per poi trasferirsi dopo pochi anni in Patagonia, terra, ben nota per le sue basse temperature e per le sue caratteristiche naturali. Le fotografie della cittadina calabrese e le notizie storiche sul paese hanno acceso nella signora Papaianni "la luce della speranza" e la voglia di fare un viaggio nel passato della sua famiglia, ripercorrendo al contrario il viaggio della speranza che molti anni prima aveva percorso suo nonno. Proseguiamo con ordine nella storia. Dopo la "scoperta" di quelle foto la signora scrive una toccante lettera sul sito, ove descrive la storia del proprio avo, i duri sacrifici affrontati, i valori d'onestà, perseveranza, giustizia e solidarietà trasmessi alla famiglia, unitamente ai sentimenti d'amore verso la terra natia.Valori che hanno rinsaldato il legame della famiglia Papaianni con la propria terra d'origine; da qui la decisione di partire alla volta della Calabria perché "le radici- questo afferma Graziella- sono così forti che uno si sente sempre unito all'Italia". Il sindaco di Joppolo Libero Vecchio informato della storia attiva da subito il personale degli uffici municipali nella ricostruzione dell'albero genealogico del concittadino emigrato nel lontano 1909 . Attraverso la consultazione dell'archivio parrocchiale, si perviene, così, all'individuazione di alcuni parenti lontani tra cui Giuliano Sterza che vive ancora oggi nella cittadina del vibonese. A questo punto parte la macchina organizzativa che si conclude con la cerimonia d'accoglienza tenutasi alla presenza di molti cittadini e dell'intero consiglio comunale, nella sala consiliare del comune di Joppolo, addobbata per l'occasione con un significativo tricolore e con la bandiera dell'Europa unita. Dopo il saluto di benvenuto, il sindaco Libero vecchio, visibilmente emozionato, ha ricordato tutti gli emigrati di Joppolo mettendo in luce il contributo sociale, culturale, ed economico che gli stessi hanno dato, in ogni tempo alla comunità ed a quella dei paesi ove operano. La signora Graziella, dopo aver ringraziato tutti per l'inaspettata accoglienza, ha fatto dono al primo cittadino di un quadro con foto ricordo ed un album di fotografie del Chubut con dedica del segretario generale del governo Aleandro Papaianni, anch'egli discendente di Francesco Papaianni. Mentre il sindaco Vecchio ha donato alla lontana figlia di Joppolo, una targa ricordo ed una pergamena che riproduce l'atto di nascita di Francesco Papaianni. Anna Maria Tedesco |
...... Un uomo di Joppolo "Tracce" di: Francesco Papaianni e Maria Celi
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Omaggio a Francesco PAPAIANNI: un uomo che ha saputo formare una “Grande famiglia in Patagonia - Argentina” di Graziella Noemí Papaianni Francesco Papaianni è nato/nacque il 20 gennaio 1897 nel comune di Joppolo (Vibo Valentia), era figlio di Antonio Papaianni e di Maria Restuccia, ha vissuto/visse a Joppolo fino al anno 1909, dopo è emigrato in Argentina con suo fratello Domingo (Domenico). Si sono stabiliti nella Patagonia, nella Provincia di Chubut a Rawson, nel sud del nostro paese. La Patagonia è una regione molto fredda, con forti venti, brine e neve; agli inizi del 1900 aveva una scarsissima popolazione composta maggiormente immigrati spagnoli, italiani e gallesi. Si è sposato con Maria Celi il 1º settembre 1920 a Rawson (Chubut) quando lui aveva 23 anni e lei 19. Maria era figlia di Angelo Celi e di Antonia Franchi, tutti e due italiani de Cappelle Dei Marsi. Francesco e Maria formarono una famiglia molto numerosa in Chubut composta da 8 figli (6 maschi e 2 femmine), 17 nipoti, 22 bisnipoti e 5 trisnipoti, uno di questi è nato a Brescia (è una bambina di cinque mesi). Oggi sono 52 i suoi discendenti diretti, che portano con orgoglio il suo cognome, in omaggio a chi ha saputo insegnare, con i fatti più che con le parole, che quello che importa di più e la FAMIGLIA unita, e che il progresso e soltanto possibile quando si basa sull’onestà, sulla perseveranza e sul rispetto, legando ai suoi figli valori di equità, giustizia, fratellanza e solidarietà. Il suo lavoro era quello di fabbricare mattoni per l'edilizia mestiere che ha trasmesso ai suoi figli. Dedicò la sua vita al lavoro contribuendo anche allo sviluppo di questa parte isolata della Patagonia, senza lesinare sforzi nello scopo di concedere benessere alla sua famiglia che formò con amore, dedicazione e a cui trasmesse le tradizioni italiane. Lo sforzo ed i sacrifici di tanti anni condivisi con sua moglie Maria, fecero possibile il miracolo di sopravvivere in quegli anni in un posto così inospitale com’era la Patagonia .... tutti e due provenivano di famiglie umili. Il suo paese l’ha visto nascere, anche partire, con tristezza, verso nuovi orizzonti alla ricerca di opportunità di lavoro, lasciando in Italia gente molto amata (genitori, zii, cugini, amici e vicini) senza mai avere la possibilità di ritornarci. Questi sentimenti rimassero, ma a poco a poco se n'è andata l’illusione di rivederli visto che ci lasciò molto giovane a causa di una malattia. I suoi sentimenti di ritrovarsi con la sua famiglia e con la sua città natale, da lui inculcati alla sua famiglia hanno dato i suoi frutti, poiché è rimasta accesa la luce di questa speranza in tutti coloro che gli sono succeduti. È per questo che rimarrà sempre accesa questa luce, in quelli che, come sua nipote, OGGI vogliono rendere omaggio a quell’impegno /compromesso assunto con la vita. Gli argentini diciamo “il sangue tira” (le radici sono così forte che uno si sente sempre unito all’Italia !!) e con questo esempio esprimiamo la forza dell'appartenenza alle nostre origine, perché "è possibile capire chi siamo solo se siamo riusciti a conoscere da dove veniamo” Grazie nonno Francesco per averci lasciato questi Valori, che rappresentano la nostra impronta famigliare vincolata con Joppolo !! Graziella Noemí Papaianni Argentina. Patagonia. Chubut (Rawson) 12 Luglio 2003 |
Signori di Poro.it: che belli è le foti di paese JOPPOLO di sua pagina! La piaggia, la montagna e i monumenti veramente maraviglioso. Io sono argentina, mi chiamo Graziella Papaianni, sono nipote di Francesco Papaianni, il paese natale di lui è JOPPOLO (Vibo Valentia). Mio Nonno ha natto nel 1897 ed è venuto in Argentina nel 1916 con suo fratello Domenico. Ha formato una grande famiglia (8 figli) in Argentina (Patagonia), Rawson Chubut, regione del sud del pais. Io vorrei sapere se esistono ancora qualche parente di mio nonno a Joppolo. Il padre di mio nonno si chiamava Antonio Papaianni e la sua mamma (di mio nonno) si chiamava Maria Restuccia. Questa ricerca la sto facendo perché desidero soltanto contattarmi con la mia possibile famiglia in Italia perché le mie radici sono in Italia. Tante grazie! Saluti. Graziella Noemi Papaianni Argentina. Patagonia. Chubut (Rawson) 07.07.2003 |
Questa straordinaria signora che scrive, è la Dott.ssa Graziella Noemí Papaianni nipote del grande Francesco emigrato nel 1916 in Patagonia, ci ha rintracciato tramite il nostro sito e siamo anche in contatto telefonico con lei, sta cercando i parenti nel comune di Joppolo. Il matrimonio dei suoi nonni: Francesco e Maria. |
Nonno Francesco Papaianni a lavoro nella sua fabbrica di mattoni. |
I Papaianni: i figli di Francesco Da sinistra "Francesco, Alejandro, María, Oscar, Humberto (mio papa), Dora ed Alfredo" |
e-mail: Piapia@Poro.it |
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