|
Pizzinni Comune di Filandari
Pizzinni Foto Aerea |
|
Pizzinni nel 1920 - Disegno di Pietro Napoli (classe 1902-2003) Pietro Napoli, in tutti gli anni trascorsi in Argentina, manteneva sempre vivo il ricordo del proprio paese natìo (Pizzinni). Con mano incerta e su qualsiasi foglio di carta disponibile, disegnava la mappa nei minimi particolari; annotava anche il cognome delle famiglie che vivevano nelle case, corrispondenti ad ogni quadratino numerato. Sulla mappa riportava gli appezzamenti adibiti a giardino oppure ad orto: per lui diventavano "tierra". Le due chiese, Immacolata e San Carlo Borromeo, erano rappresentate dal rettangolo con la croce. In realtà descriveva la situazione di Pizzinni, mappa e persone, al 1921 (anno della partenza per l’Argentina). Era questo il suo passatempo preferito nei giorni di festa. Ogni disegno veniva poi riposto nel cassetto, insieme con tutti i precedenti. Quel cassetto era pieno di disegni, quasi tutti identici. ---------------------------------------- Queste informazioni mi sono state raccontate dal figlio Carlos Napoli, in occasione del loro viaggio in Italia nell’anno 1999. Il disegno, riportato nel presente sito, è stato realizzato da Pietro Napoli in quei giorni di permanenza a Pizzinni, su mia richiesta. Basta confrontare la foto aerea di Pizzinni con il disegno per verificare l’evoluzione del paese. Carlo Cirianni - Gennaio 2009 |
|
Pizzinni 28.05.2007 Lapide a memoria e ricordo della battaglia di Mileto del 28 maggio 1807 |
|
|
Pizzinni La Processione della Madonna del Carmine Foto 16 luglio 1920 Documentazione a cura di Carlo Cirianni (Pizzinnese di Roma) |
Processione di San Carlo Borromeo - Protettore di Pizzinni Immagine del 4 novembre 2008 di Carlo Cirianni |
Novena a San Carlo Borromeo Patrono di Pizzinni |
|
1 - A te gloria o gran Santo nel gran giorno di tua festa inneggianti alziamo il canto che nel cuor la gioia ridesta: è un canto pieno d’amore, o San Carlo protettore. 2 - Tu che ai miseri donasti la ricchezza del tuo cuore e le vesti tue vendesti per redimere il peccatore. Di carità fosti il pastore o San Carlo protettore. 3 - Nella peste e nella fame di Milano straziata, tu portasti cibo e speme ad ogni alma traviata. Angelo fosti consolatore, o San Carlo protettore. 4 - Se dal vile palla cadde fredda ai piedi senza ferirti, tua bontà più santa e grande dimostrasti agli animi afflitti; penitente in tutte l’ore, o San Carlo protettore. 5 - E da Trento al gran Concilio la tua scienza s’innalzò; |
6 - O San Carlo di virtù eletto, negli orrori che attraversiamo il nostro inno ti sia accetto; facci grazia noi ti invochiamo quale nostro difensore, o San Carlo protettore. 7 - Volgi su questa terra il tuo sguardo pieno d’amore ai disastri della guerra, tu fervido gran pastore d’ogni male che s’oppone, o San Carlo protettore. 8 - Negli istanti ultimi nostri, o San Carlo dolce avviso, deh, tu porta i cuori nostri a godere il paradiso; ti invocheremo in quelle ore, o San Carlo protettore. 9 - O San Carlo, inclito santo Noi fedeli a te ricorriamo: benedici il nostro canto, che a te sempre innalziamo; deh, tu accogli il nostro amore, o San Carlo protettore. e all’eresia desti scompiglio e la fede trionfò del nemico debellatore, o San Carlo protettore. |
Preghiamo Custodisci nel tuo popolo, o Padre, lo spirito che animò il vescovo San Carlo, perché la tua Chiesa si rinnovi incessantemente e, sempre più conforme al modello evangelico, manifesti al mondo il vero volto del Cristo Signore. Egli è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen. |
|
Cu nnò zappa cu modu e cu duru ... ad agustu si gratta lu culu. Chi non zappa il terreno in ogni condizione, ad agosto si gratta il sedere anziché fare il raccolto. Pinnula di tiana e sciruppu di cantina. Per curarsi bene bisogna mangiare carne e bere vino. Si voi mu campi sanizzu, doppu mangiatu ai mu dormi nu morzu. Per vivere in salute devi fare il sonnellino dopo mangiato. A vera cucuzzata aj ma chjanti all’annunziata (25 marzo). Per un buon raccolto di zucche bisogna seminare il 25 marzo. A gamba nutri a ganga. Bisogna muoversi per trovare da mangiare (presso gli amici). Si ‘nci jungiu u ferru c’azzaru, o ‘nterra catti o rina jettaru. Se il ferro si è saldato con l’acciaio, si è impolverato cadendo per terra oppure è stato impolverato di proposito con la sabbia. In effetti il fabbro, per saldare i due metalli, usava strofinarli sulla sabbia. Il detto vuole significare che non si può negare un fatto evidente. Quando u culu pigghja ventu, n’culu a medicina e cui a vindi. Quando si scorreggia si può ignorare medicina e farmacista. Quando a trumba sona, u medicu crepa. Quando si scorreggia il medico non serve. Sonu di trumba, sanità di corpu. Il "suono" di scorreggia è indice di buona salute. Quandu chiovi e no fà taju, quandu Pasca veni i maju. Quando piove e non fa pozzanghere, quando Pasqua cade nel mese di maggio. Il detto si usa per indicare qualcosa che non potrà mai accadere. Cittu cittu a chiazz'ammunti. Segreto confidato a tutti. Il detto viene usato per definire qualcuno che non sa tenere un segreto. |
|
e-mail: Piapia@Poro.it |
|
Di Bella ©CopyRight 2000 |