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 La Bohéme a Rombiolo

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La Bohéme a Rombiolo

di Francesco Fiamingo

Rombiolo 01-09-2007

Davanti alla splendida cornice barocca della chiesa di San Michele e l’antico palazzo Prestia, nella locale Piazza Italia, è stata programmata l’esecuzione del melodramma di Giacomo Puccini, la Bohéme, ispirato al romanzo di Henry Murger  "Scénes de la vie Bohéme". La rappresentazione proposta per la serata è una riduzione scenica del regista Davide Olivoni, interpretata dalla "Compagnia Mondo D’Arte" di Piombino - Livorno.

Personaggi ed interpreti:

Elena De Simone (Mimi) soprano  - Davide Olivoni  (Rodolfo) tenore - Paolo Morelli  (Marcello) baritono

Kaori Innamori (Musetta) soprano  - Giulia Palandri (pianista) - Davide Olivoni (regia)

Letizia Bonanno (presentatrice)

L’allestimento della serata è opera dell’Amministrazione comunale di Rombiolo e della locale Associazione Musica Insieme, "sorta come segnala la locandina il 16 Luglio 2001 per iniziativa di un gruppo di persone che hanno a cuore l’arte Musicale in ogni sua espressione; in particolare modo quella della nostra terra di Calabria. Attraverso di essa, quindi, si propone la valorizzazione del patrimonio artistico-musicale del nostro territorio e, allo stesso tempo la diffusione della musica sinfonica, operistica e corale polifonica, attraverso l’organizzazione di concerti ed altre iniziative culturali rispondenti a tale fine. Nel 2004 ha proposto la nascita di una formazione Bandistica che trova l’apprezzamento della critica nelle piazze in cui ha l’onore di esibirsi".

Presidente dell’associazione è Michele Antonio Donato che alla fine dello spettacolo in un breve intervento ha ringraziato l’amministrazione comunale, la presentatrice televisiva Letizia Bonanno e quanti hanno collaborato per la riuscita della manifestazione.

La comunità di Rombiolo vanta una ben consolidata nicchia di amatori di musica operistica sempre presenti intorno al palco ad ascoltare i concerti delle bande musicali. In questa serata si sono evidenziate alcune crepe di partecipazione, nonostante l’alta qualità del programma proposto.

Su una semplice scenografia, sistemata sul sacrato davanti alla porta della chiesa, i cantanti lirici hanno interpretato il melodramma, in un rapporto quasi diretto con un pubblico competente disposto a qualche metro di distanza. La scena finale del quarto quadro con la morte di Mimì tra l’incredulità e disperazione di Rodolfo, come nella prima rappresentazione al Teatro Regio di Parma, ha trascinato gli spettatori in una profonda commozione e successivo fragoroso applauso. Alla fine non è mancato il tradizionale omaggio floreale e la consegna al regista della compagnia di una creazione artistica dello scultore Zungrese Michele Zappino. Una serata quindi all’insegna della bella musica, della cultura e dell’arte.

Francesco Fiamingo

Rodolfo e Marcello nella soffitta     - ( 1° quadro)

Rodolfo e Mimì nell’aria “Che gelida manina” - (1° quadro)

Rodolfo e Mimì nell’aria "Mi chiaman Mimì"  -  (1° quadro)

Marcello e Musetta  -   (2° quadro)

Mimì muore tra l’incredulità e disperazione di Rodolfo   - (4° quadro)

Lo scultore Michele Zappino consegna una Sua opera

Foto di gruppo con il sindaco, assessori e soci Associazione

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