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Libro su San Carlo Borromeo di Fabiola Giancotto
Presentazione a Zambrone Zambrone
la presentazione dell’opera San Cargo Borromeo visto dalla Giancotto Zambrone - C’era molta gente la scorsa domenica pomeriggio nella piazza Otto marzo per assistere alla presentazione del libro "Per ragioni di salute. San Carlo Borromeo. Nel quarto centenario della canonizzazione 1610-2010". L’autrice del saggio, edito Spirali, è Fabiola Giancotti, calabrese di nascita e milanese d’adozione. Il testo annovera mille pagine. La scrittura della ricercatrice è fluida e lineare. Imponente il corredo iconografico. Cuore del testo: il dizionario e il glossario del santo. Soggetti organizzatori: Comune, Parrocchia "San Carlo Borromeo", associazione "Amici di Aldo Ferraro", Pro loco, Centro studi umanistici e scientifici Aramoni.
A fare da cornice all’evento, una suggestiva mostra fotografica rievocativa delle feste patronali nel capoluogo tirrenico del secolo scorso, curata dall’ “Associazione dell’angelo”. Gli interventi sono stati moderati da Corrado L’Andolina, presidente dell’associazione Aramoni. R. V. - Pubblicato su Calabria Ora il 21 giugno 2011, p. 43 |
Il tavolo dei relatori |
L'Intervento Fabio Cotroneo |
L'Intervento del professore Aldo Gerbino |
Lo scultore Miche Zappino consegna la statua di San Carlo alla scrittrice |
La scrittrice Fabiola Giancotto e il moderatore Corrado L'Andolina |
La mostra fotografica rievocativa delle feste di San Carlo Borromeo a Zambrone |
Parte del Pubblico dell'evento |
La Torta della professoressa Mangone |
La Torta di Domenica Grillo |
Comunicato Stampa Il 19 Giugno la presentazione del libro di Fabiola Giancotto: "Per ragioni di salute. san Carlo Borromeo nel quarto centenario della canonizzazione 1610-2010" Zambrone - Il 19 giugno nella piazza Otto marzo di Zambrone, verrà presentato il libro "Per ragioni di salute - San Carlo Borromeo, nel quarto centenario della canonizzazione 1610-2010" di Fabiola Giancotti, edito Il Club di Milano, Spirali. Trattasi di un volume di ben mille pagine, la metà delle quali dedicata al dizionario e al glossario del santo di Arona. Una sorta di opera omnia scritta quasi con acribia medievale. Il libro, a dispetto della mole, risulta agevolmente leggibile, frutto di una scrittura essenziale e diretta che riesce ad essere incisiva e immediata. La scrittrice, che ha origini calabresi, ha arricchito il testo con una raccolta fotografica di quadri, sculture e varie opere dedicate a San Carlo. L’evento, unico su scala regionale, è frutto di un’operazione sinergica tra l’amministrazione comunale, il Centro studi umanistici e scientifici Aramoni, la parrocchia locale dedicata proprio al santo di Arona, l’associazione amici di Aldo Ferraro e la Pro loco. In pratica, tutti i soggetti che occupano la scena pubblica zambronese. Il culto dei cittadini del piccolo centro tirrenico per San Carlo Borromeo è antico e molto partecipato. Proprio per questo la scrittrice lo ha prescelto quale sede per la presentazione del libro. L’introduzione del testo sarà realizzata da don Luigi Scordamaglia guida spirituale degli zambronesi e dal sindaco Pasquale Landro. Interverranno, poi: Fabio Cotroneo presidente della Pro loco, Mario Ambrosi presidente dell’associazione Amici di Aldo Ferraro, Antonio Furchì presidente dell’associazione dell’Angelo che organizzerà un’esposizione d’ispirazione religiosa con sette artisti, Pasquale Fera assessore provinciale alla Pubblica istruzione. Parteciperanno, inoltre: don Pasquale Sposaro parroco presso la frazione San Giovanni e don Nicola Berardi parroco presso le frazioni Daffinà e Daffinacello. Le relazioni saranno affidate a: Aldo Gerbino critico d’arte e poeta e a Michele Zappino, scultore ed ex docente presso la Galleria di Brera. Concluderà gli interventi la stessa scrittrice. Corrado L’Andolina, presidente del Centro studi umanistici e scientifici Aramoni modererà gli interventi. Mariella Epifanio, segretaria della Pro loco zambronese, coordinerà le operazioni per la mostra fotografica dedicata alla devozione per San Carlo Borromeo a Zambrone. |
Debutta "Per ragioni di salute" Zambrone, Fabiola Giancotti presenta il libro su San Carlo Borromeo Zambrone “Per ragioni di salute. San Carlo Borromeo, nel quarto centenario della canonizzazione 1610-2010”. È il titolo del libro scritto da Fabiola Giancotti, calabrese di nascita e milanese d’adozione. Il testo, edito Spirali, è preceduto da una presentazione di monsignor Franco Buzzi, prefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana e verrà presentato a Zambrone il prossimo 19 giugno. La scelta sul sito di presentazione non è casuale, in quanto il patrono del piccolo centro tirrenico è proprio San Carlo Borromeo e ciò sin da 1725. Si tratta della prima presentazione effettuata sul territorio regionale. Un’opera monumentale di oltre mille pagine che va letta, ma anche vista e ammirata. Essa, infatti, include le riproduzioni delle opere d’arte dedicate al santo realizzate su scala internazionale da artisti del calibro di Michail Anikushin, Valentin Tereshenko, Alfonso Frasnedi, Gunter Roth e dal calabrese Saverio Ungheri. La ricerca condotta dalla scrittrice originaria del catanzarese, offre lo spunto per riflettere su circostanze e idee che risultano di estrema contemporaneità. Cosa lega San Carlo alla Calabria ? Quali, i modelli relazioni proiettabili nella realtà contemporanea ? La prima domanda richiede una risposta articolata. Il precettore del santo, infatti, fu Guglielmo Sirleto, calabrese doc. Non è casuale che proprio su proposta del suo ex allievo, papa Pio IV lo innalzò al cardinalato nel concistoro del 12 marzo 1565. Per ben due volte, poi, San Carlo tentò, invano, di procurargli la tiara papale (1565 e 1572). Dal maestro calabrese, San Carlo ereditò una virtù sempre più rara, ieri come oggi: l’umiltà (che divenne poi il suo motto prediletto). Un altro collegamento significativo tra i religiosi calabresi e il santo lombardo è dato da due prelati. Il primo è Gaspare Ricciulli Del Fosso. Nato a Rogliano (Cs) il 6 gennaio 1496 entrò nell’ordine dei Minimi di San Francesco nel 1509 e divenne vescovo di Reggio Calabria nel 1560. Nella sala capitolare della cattedrale di Reggio, il vescovo è ritratto di fronte a un tavolo sul quale è depositato un gruzzolo di monete. L’episodio è rivelatore di un dettaglio tutt’altro che secondario. L’alto prelato, infatti, amico di San Carlo e strenuo collaboratore nelle fasi finali del Concilio di Trento, fu promotore di una delle raccolte di soldi più generose d’Italia, il cui risultato venne poi consegnato al santo milanese per fare fronte alla peste del 1576. Il secondo, monsignor Annibale D’afflitto, vescovo di Reggio Calabria dal 1593 al 1638, ispirò tutta la sua vita spirituale e pastorale a quella del santo. In virtù di tali solidi collegamenti, il culto di San Carlo si diffuse in vaste aree della Calabria: Scilla, Condofuri, Caulonia e Cassano Jonio. Le relazioni esaminate, consentono di rispondere al secondo quesito. I rapporti tra il santo di Arona e il Calabresi, si alimentano di amicizia, solidarietà e insegnamenti reciproci. Un modello sul quale, senza retorica, occorrerebbe riflettere. Il filo conduttore del saggio di Fabiola Giancotti è il seguente: per San Carlo Borromeo, le ragioni della battaglia per la vita coincidono con quelle della salute. E la salute, innanzi tutto, é un dato di natura intellettuale. La domanda sorge spontanea: e se fosse proprio questo un nuovo ed efficace modello relazionale tra Nord e Sud ? Tra la Calabria e la Lombardia ? Una rivoluzione che, guarda caso, prenderebbe le mosse dal Rinascimento. Corrado L’Andolina - Pubblicato su Calabria Ora il 16/6/2011, p. 37 |
L'invito e la locandina dell'evento |
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