calabria.gif (532 byte)

logo.JPG (15023 byte)

 La Festa del Ciao 2011  di Zungri

  >>=====> Zungri 

Azione Cattolica Italiana

Diocesi: Mileto – Nicotera - Tropea

Festa del Ciao 2011 - Zungri 30 Ottobre

di Francesco Fiamingo

Breve nota su A.C.I.

“La Società della Gioventù Cattolica “ fonda le sue origini nel 1867 per merito di due giovani universitari del tempo,Mario Fani  del viterbese e Giovanni Acquaroni di Castel S. Pietro dell’Emilia.

Si diffuse rapidamente in tutta la penisola raggiungendo, nel 1943, 2.500.000 adesioni e il massimo nel 1959 con circa 3.400.000. Da questa Associazione laica provengono alcuni dei maggiori esponenti politici, della cultura e della società civile degli anni 1950-60-70-80. Ricordiamo alcune delle personalità legate alla A. C. I. come, Aldo Moro, Giulio Andreotti, Mario Agnes, Vittorio Bachelet, Franco Marini, Oscar Luigi Scalfaro, Flaminio Piccoli, Rosy Bindi.

Attualmente le adesioni in Italia raggiungono le 400.000 unità.

Nella comunità di Zungri, gli albori dell’Azione Cattolica risalgono a metà degli anni 50, su iniziativa dell’anziano arciprete Nicola Fiamingo coadiuvato da un giovane parroco proveniente dalla comunità di Filandari. Successivamente, anno 1959-60, con l’istituzione della Scuola di Avviamento a tipo Agrario aderirono i ragazzi provenienti da questa scuola grazie, alla collaborazione di Don Mario Pagano della parrocchia di Potenzoni. Fu negli anni tra il 1965-75, con l’insediamento del parroco Don Paolo Pietropaolo, che questa associazione raggiunse il maggior numero di adesioni, circa 82 tra giovani e adulti. Negli anni successivi rimase in attività solo la sezione femminile, per scomparire definitivamente nel tempo.

Con la manifestazione di oggi, riparte un nuovo ciclo che trova riferimento nel parroco Don Felice La Rosa, e nei laici Mirella Rizzo e Angelo Mazzitelli.

Immagini delle animazioni, giochi, incontri, dibattiti, funzioni religiose svoltesi a Zungri nella giornata del 30-10-2011

 

 

 

Gli striscioni dell’A.C.I.

 

 

 

 

Immagini degli stand con i giochi di gruppo per ragazzi

Incontro dibattito dei giovani all’interno del salone parrocchiale.

Sala consiliare del comune di Zungri

Sala consiliare del comune di Zungri

Incontro dibattito degli adulti sul tema "Educare alla vita buona del Vangelo"

Relatore il parroco della comunità di S. Onofrio Don Francesco Vardè.

"Educare alla vita buona del Vangelo"

Orientamenti pastorali dell'Episcopato italiano per il decennio 2010-2020

Educare, compito di tutti

Con la pubblicazione degli Orientamenti pastorali "Educare alla vita buona del Vangelo" per il decennio 2010-2020, la Chiesa italiana compie la scelta di un tema quanto mai attuale e urgente che spinge le comunità e i cattolici a un rinnovato impegno. Ma chiama anche in causa tutta la società su una questione decisiva.

Il documento

"Educare alla vita buona del Vangelo" è un documento in cinque capitoli più un'introduzione e una preghiera conclusiva di affidamento a Maria. Gli "Orientamenti pastorali dell'episcopato italiano per il decennio 2010-2020" si aprono con la presentazione del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei; in appendice il discorso di Benedetto XVI alla 61a assemblea generale della Cei (27 maggio 2010). In totale 56 paragrafi, i primi sei per l'introduzione.

La prima parte, Educare in un mondo che cambia, fa riferimento ali'«opera educativa della Chiesa strettamente legata al momento e al contesto in cui essa si trova a vivere, alle dinamiche culturali di cui è parte e che vuole contribuire a orientare», e invita al discernimento credente circa la situazione dell'educazione segnalando criticità e attese.

Il secondo capitolo - Gesù, il Maestro - presenta lo sfondo teologico-biblico della visione cristiana dell'educazione, centrata sull'esempio e l'insegnamento di Gesù, non un ma il Maestro: «La sua autorità, grazie alla presenza dinamica dello Spirito, raggiunge il cuore e ci forma interiormente, aiutandoci a gestire, nei modi e nelle forme più idonee, anche i problemi educativi» (n. 16).

La terza parte - Educare, cammino di relazione e di fiducia - spiega come il compito educativo debba generare persone mature attraverso un percorso centrato sui formatori e la relazione educativa: «Siamo coinvolti nell'opera educatrice del Padre e siamo generati come uomini nuovi, capaci di stabilire relazioni vere con ogni persona. È questo il punto di partenza e il cuore di ogni azione educativa» (n. 25).

Il quarto capitolo - La Chiesa, comunità educante - fornisce indicazioni pastorali che sottolineano il ruolo di famiglia, parrocchia e scuola, senza dimenticare l'influsso educativo dell'ambiente sociale e, in particolare, della comunicazione nella cultura digitale. «L'impegno educativo sul versante della nuova cultura mediatica - si legge al paragrafo 51 - dovrà costituire negli anni a venire un ambito privilegiato per la missione della Chiesa».

Il quinto capitolo - Indicazioni per la progettazione pastorale - suggerisce «alcune linee di fondo, perché ogni Chiesa particolare possa progettare il proprio cammino pastorale in sintonia con gli orientamenti nazionali. La condivisione di queste prospettive, accolte e sviluppate a livello locale, favorirà l'azione concorde delle comunità ecclesiali».

Pag. Pubblicata su Azione Cattolica Italiana (http://www2.azionecattolica.it)

Dio educa il suo popolo: nel Vangelo non mancano gli episodi che ci presentano Gesù educatore, basta rileggere il racconto dei discepoli di Emmaus. Il titolo scelto per gli orientamenti pastorali dell'episcopato italiano per i prossimi dieci anni indica chiaramente che Gesù Cristo è la via che può condurre ciascuno alla piena realizzazione di sé.

Nel "mondo che cambia": nel mondo sempre più influenzato da aspetti che influiscono sul processo educativo (come si legge nel capitolo primo del documento), l'insegnamento del Maestro appare non solo come essenziale riferimento per la crescita e per la vita piena di ciascuno, ma anche come risposta alle domande e alle provocazioni del tempo. Gesù Cristo indica che una "vita buona" è possibile. La sua proposta, accolta nella vera libertà, diventa non solo proposta di vita ma missione, in quanto chiama a trasferire nel mondo il fermento della fede.

Dedicare un decennio di pastorale all'educazione significa, tra gli aspetti che possono essere evidenziati, ricreare le condizioni per riportate Dio al centro della vita dell'uomo a partire da un rinnovato impegno di tutta la comunità ecclesiale. Se individualismo, ripiegamento su se stessi, desiderio insaziabile di possesso e di consumo, ansie e paure possono essere indicati tra gli aspetti più critici del nostro tempo, disgregandolo, interpretare la questione educativa, ritenuta urgente non come sterile riproposizione di valori, norme, insegnamenti, lezioni ma come capacità di costruire relazioni tra persone, gruppi, istituzioni diventa condizione indispensabile.

La comunità cristiana, soprattutto attraverso due forme privilegiate costituite dalle famiglie e dalle parrocchie, può essere "luogo", comunità educante (cap. 4). Nel documento (n. 36) alla famiglia si riconosce un ruolo primario indiscutibile, mentre la parrocchia continua ad essere luogo fondamentale per la comunicazione del vangelo e la formazione della coscienza credente; rappresenta nel territorio il riferimento immediato per l'educazione, favorisce lo scambio tra le diverse generazioni, dialoga con le istituzioni locali e costruisce alleanze educative per servire l'uomo (n. 41).

Nella parrocchia e nelle diocesi, come si legge nel documento al n. 43, tra le realtà ed esperienze a sostegno dell'azione educativa occupa un posto specifico e singolare l'Azione Cattolica, che da sempre coltiva uno stretto legame con i pastori della Chiesa, assumendo come proprio il programma pastorale della Chiesa locale e costituendo per i soci una scuola di formazione cristiana. Le figure di grandi laici che ne hanno segnato la storia sono un richiamo alla vocazione alla santità, meta di ogni battezzato. Non è difficile trovare in queste parole l'invito ad un impegno che, come AC, ci appassiona da sempre. Le linee del nostro progetto formativo che invita innanzitutto a riconoscere il valore assoluto del mistero del Signore Gesù come centro della vita di fede e della Chiesa ci aiutano nella lettura del documento dei vescovi. A partire dal cuore della vita (cap. 2) è possibile vivere il tempo presente come tempo di discernimento (cap. 1) e ad operare nella comunità perché sia sempre più comunità educante (cap. 4) attraverso un cammino di relazione e fiducia, seguendo le esigenze fondamentali e gli obiettivi e le scelte prioritarie indicate dai Vescovi a conclusione del documento. 

La celebrazione della S. Messa nella chiesa Parrocchiale di S. Nicola

 La celebrazione della S. Messa nella chiesa Parrocchiale di S. Nicola

La Preghiera recitata dai fedeli, alla fine della funzione liturgica

 “Ti prego, Gesù, fa che con la Tua Grazia io non mi stanchi mai di cercarti e di adorarti con tutto il cuore. Insegnami a conoscerti e ad amarti per imparare da Te a incontrare e prendermi cura degli altri e a vivere in pienezza la mia vita.

Fa che il mio cuore non si inorgoglisca, non cerchi cose più grandi delle mie forze; fa che si apra al mondo con il Tuo sguardo di compassione e di misericordia e che nel mio cuore trovino eco le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di tutti. e che sappia anche partecipare con ciò che sono a portare un pò di Cielo in terra. Affido a Te, Maria, tutti noi affinché ci accompagni ciascuno con la propria vocazione, in un cammino che non abbia paura di fidarsi e affidarsi a Gesù, ma che tenda verso l'alto e che profumi di santità, per la gioia del mondo intero. Santi e Beati dell'Azione Cattolica, pregate per noi. Maria, Madre della Chiesa, prega per noi.”

 Francesco Fiamingo

FESTA DEL CIAO,  ZUNGRI OSPITA I RAGAZZI DELL’AZIONE CATTOLICA

Zungri - Lunga, allegra e intensa la “Festa del ciao” che domenica scorsa, a Zungri, ha permesso di raggruppare tanti nuclei dell’Azione cattolica che operano su scala diocesana e a dare il via a un insieme di attività che sarà sviluppato per tutto l’anno. Filo conduttore della kermesse “Punta in alto”, un’invocazione che prende le mosse dalla vicenda del cieco Bartimeo, evocata nel Vangelo. Il tema della «strada» sulla quale Gesù avvia il suo percorso e sollecita i discepoli dubbiosi a seguirlo, fa da sottofondo anche alla guarigione del figlio di Timeo; il cieco, che prima «sedeva lungo la strada», una volta guarito e illuminato, seguirà il Signore «per la strada». Un passaggio del Vangelo che orienta i giovani credenti nella direzione di una ricchezza spirituale che solo l’incontro col figlio di Dio può offrire. Almeno settecento, le giovani leve dell’Azione cattolica presenti in loco, oltre ai loro assistenti spirituali. Dopo l’accoglienza, gli astanti hanno partecipato alla santa messa nella chiesa dedicata al patrono zungrese, San Nicola di Mira. L’omelia, articolata e approfondita è stata intessuta da monsignore Saverio Di Bella, responsabile diocesano degli assistenti spirituali, che si è soffermato sul «senso del gruppo, da cui può trarsi linfa vitale per una fede nel Risorto rinvigorita dalla preghiera e, appunto, dallo stare insieme». Al gran completo, i riferimenti dell’azione cattolica diocesana; presenti, infatti oltre alla presidente Ivana ventura, i responsabili degli adulti, dei giovani e dei ragazzi, rispettivamente, don Francesco Vardé, don Domenico Romano, don Giuseppe Gagliano. Soddisfatto don felice la Rosa parroco di Zungri che ha dichiarato: «L’appuntamento odierno ci stimola a rinsaldare il senso della comunità che si incontra, gioiosa, nel nome di Gesù». Con l’occasione è stata presentata anche la ricostruita cellula dell’azione cattolica zungrese che ha scelto in Rita Mirella Rizzo la sua referente.

Corrado L’Andolina - Pubblicato su Calabria Ora l’1 novembre 2011, p. 35

Torna Su

Home Page >>====> di

logo.JPG (15023 byte)

e-mail:  Piapia@Poro.it

Di Bella ©CopyRight 2000