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Eventi Sociali e Religiosi a Zungri 2011
Zungri, si rinnova la " Festa dell'albero " Zungri - Nel 1960 Francesco Fiamingo era un allievo della “Scuola professionale d’avviamento di tipo agrario”. Lucidi, i suoi ricordi. É proprio Fiamingo, presente all’evento dello scorso venerdì, a ricordare la manifestazione allestita per quell’anno scolastico. Preside di quell’istituto era Domenico Nano, docente della materia principale (Agraria, appunto) un professore di origini nissene Angelo Garziano, sindaco pro tempore, Giuseppe Cichello. Nel cortile antistante l’edificio scolastico, secondo la testimonianza di Francesco Fiamingo, per la prima volta venne organizzata la “Festa dell’albero”. Insomma, nel piccolo centro sito alle pendici del Poro la cultura ambientalista ha radici... antichissime. L’anno successivo, la festa fu articolata ed estesa ad un’altra area del paese. Nel 1961, infatti, in una siepe occupata da rovi e sterpaglie venne creato uno spazio verde che costituì il primo importante embrione dell’attuale villa comunale. Pure in tale circostanza, la cerimonia della piantumazione degli alberi assunse i connotati della festa popolare. Anche per questa seconda manifestazione fu coinvolta la scuola agraria che nel frattempo aveva cambiato dirigenza con la nomina del preside Antonio Miceli. Negli ultimi cinquant’anni, la società occidentale coi suoi rilevanti ritmi produttivi e il suo enorme bisogno energetico ha cambiato radicalmente le dinamiche socioeconomiche. La cultura ambientalista, pertanto, si è parallelamente diffusa attraverso iniziative di grande e di piccola portata; entrambe necessarie per imporre nelle agende governative problematiche così delicate per le generazioni avvenire. La manifestazione dell’altro ieri è stata organizzata dall’Istituto comprensivo di Zungri, di concerto con l’amministrazione comunale. La prima a prendere la parola è stata la dirigente scolastica Rosa Rizzo, la quale ha sottolineato: «La sensibilità ambientale è un sentimento che nei piccoli allievi va coltivato costantemente». Dal canto suo, il sindaco Francesco Galati ha evidenziato come «contribuire a migliorare l’ambiente significa porre un’ipoteca positiva nei confronti del futuro». È stata poi la volta di Franco Saragò componente della segreteria regionale di Legambiente, il quale dopo avere elogiato la comunità per il suo impegno ambientalista ha rimarcato come «la festa dell’albero coincida con la celebrazione della natura e della vita stessa». Dal canto suo, Domenico Minichini, ispettore capo del Corpo Forestale, posto fisso di Mongiana, ha dichiarato: «Ogni iniziativa di matrice ecologica va incoraggiata, in quanto la tutela ambientale rappresenta una priorità nella società moderna». Fra le autorità presenti, i due assessori comunali coinvolti fattivamente nel progetto: Gioacchino Raffa (Ambiente) e Caterina Gaudioso (Politiche sociali), la presidentessa del consiglio comunale Vittoria Fiamingo, l’assistente capo del Corpo Forestale Giuseppe Marra, il brigadiere Francesco Colace e il carabiniere Ferdinando Bellassai in rappresentanza della locale stazione e Antonella Pupo presidente del circolo vibonese di Legambiente. Al gran completo anche il corpo docente dei tre ordini di studi (scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado) presenti in loco. Al termine della manifestazione sono stati donati trenta alberi alle famiglie dei neonati zungresi nell’arco temporale 2009-2011. Gli alberi erano stati consegnati all’amministrazione a cura dell’Afor. La recita delle poesie d’ispirazione ambientalista, eseguita dagli allievi alla presenza delle famiglie, ha chiuso la cerimonia. Corrado L’Andolina Pubblicato su Calabria Ora l’11 aprile 2011, p. 20 |
Festa dell'albero: gli interventi delle autorità |
Festa dell'albero: gli allievi della scuola secondaria di primo grado |
Festa dell'albero: gli allievi della scuola primaria |
Festa dell'albero: gli allievi della scuola d'infanzia |
Nel nome del Santo Paolano Al via la missione francescana programmata dalla parrocchia Zungri. La statua raffigurante il taumaturgo di Paola, custodita nella chiesa parrocchiale zungrese, colpisce per la sua espressività. Sopra di essa, su un supporto cartaceo, sono riportate le parole del santo: «Fate tutto per carità». Ma che cos’è la carità nella vita di un cristiano ? Per rispondere a questa domanda Benedetto XVI ha dedicato la prima enciclica del suo magistero: “Deus caritas est”. Scrive il papa nella sua introduzione: «La parola "amore" oggi è così sciupata, consumata, abusata. Dobbiamo riprenderla, purificarla e riportarla al suo splendore originario». La Missione francescana, che ha avuto inizio lo scorso venerdì nel piccolo centro sito alle pendici del Poro, s’inquadra coerentemente in quest’ottica. Il pomeriggio aveva avuto inizio con l’arrivo del mantello appartenuto al santo. Ad attendere la sacra reliquia l’intera popolazione e una moltitudine di fedeli giunta anche dai paesi limitrofi. Dopo una breve processione, accompagnata dal complesso bandistico locale “Giuseppe Verdi”, il mantello è approdato nella chiesa consacrata a San Nicola, dove la celebrazione eucaristica è stata presieduta dal vescovo, monsignor Luigi Renzo. Nell’omelia il prelato ha sottolineato: «La Chiesa non è una democrazia elettiva, ma è composta da fedeli incaricati di preservare l’unità della fede e di testimoniare il Vangelo». Nella sua articolata riflessione, monsignor Luigi Renzo ha poi rimarcato come: «Nella società contemporanea c’è il tempo per pensare a tutto; tranne che all’incontro col Signore». Infine ha auspicato: «La Missione sia l’occasione per un rinnovamento dello spirito guidato dalla Parola di Gesù». A fare gli onori di casa, l’energica guida spirituale degli zungresi, don Felice La Rosa il quale nel suo saluto iniziale ha esplicitato il senso della Missione ed ha rievocato gli insegnamenti del Santo: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore recita il Vangelo. E’ il trionfo - ha concluso il sacerdote - della povertà e dell’umiltà». Durante la santa messa, i quindici missionari appartenenti al Terz’Ordine dei Minimi, fraternità di Pizzo, hanno ricevuto solenne mandato dal vescovo di Mileto per dare corso alla programmata Missione. Al termine, il sindaco Francesco Galati, dopo i rituali ringraziamenti, si è dichiarato «onorato di ospitare una reliquia così importante e di essere, il territorio e la sua popolazione, destinatari di una Missione ricca di contenuti e di obiettivi positivi». Oltre alla dirigenza e ai calciatori della squadra di calcio locale “Ssd Zungrese”, molte le autorità presenti alla cerimonia, tra cui: Dario Randazzo comandante della stazione dei carabinieri, Rosa Rizzo dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Zungri, Rocco Benvenuto padre provinciale dei Minimi, Luigi Palmieri capitano della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, don Francesco Sicari parroco presso la comunità di Zaccanopoli. Corrado L’Andolina Pubblicato da Calabria Ora l’11 aprile 2011, p. 20 |
Il Mantello di San Francesco di Paola portato in Processione |
Le Autorità in attesa dell'arrivo del Mantello di San Francesco di Paola |
Zungri, Confronto su Etica e Politica Zungri Nell’ambito della Missione francescana organizzata dalla parrocchia San Nicola con i Padri Minimi si è svolto l’altro ieri un formale incontro con le autorità civili locali e regionali. Ad introdurre il dibattito, il primo cittadino Francesco Galati, il quale, nelle prime battute, ha ricordato la figura di Maria Vallone, assistente sociale impegnata in alcuni progetti realizzati sul comprensorio di riferimento e scomparsa prematuramente. Il sindaco è poi entrato nel vivo della tematica in questione ed ha sottolineato: «Dobbiamo costruire una comunità coesa. L’impegno politico amministrativo va orientato e sorretto da tale principio base, sia nelle scelte quotidiane che in quelle di più ampia portata». Successivamente, a prendere la parola è stato padre Francesco Russo, del Primo Ordine dei Minimi, che si è prodigato in un’analisi, sulla relazione potere-società, fondandola su tre riflessioni contenute, rispettivamente, nel Vangelo secondo Matteo, nell’agiografia ufficiale di San Francesco scritta da don Giuseppe Roberti e nell’enciclica di Benedetto XVI “Caritas in veritate”; tutte incentrate sull’autorità e sul loro rapporto con la popolazione. É stata poi la volta del consigliere regionale Bruno Censore, il quale ha messo in evidenza come «la politica non debba chiudersi in se stessa ma si deve rivolgere alla propria cittadinanza di riferimento con spirito di servizio e abnegazione». Il sindaco di Vibo, Nicola D’Agostino, ha affermato «la necessità di recuperare il senso del dovere, specie in politica» È toccato quindi a Valerio Grillo sub commissario regionale Afor che ha posto l’accento «sulla necessità, specie per i rappresentanti politici e istituzionali, di operare con coerenza, sulla base di profonde e radicate convinzioni morali». Dal canto suo, il consigliere regionale Nazzareno Salerno ha messo in evidenza: «Dobbiamo incominciare a portare avanti testimonianze positive e proiettarci verso il futuro con spirito propositivo». Tra le autorità presenti: il tenente dei carabinieri in servizio a Tropea, Francesco De Pinto, il comandante della caserma di Zungri Dario Randazzo, la guida spirituale zungrese don Felice La Rosa, il sacerdote emerito di Zungri don Paolo Pietropaolo, il presidente del consiglio comunale Vittoria Fiamingo, la dirigente scolastica Rosa Rizzo, molti amministratori comunali e sindaci del comprensorio. L’incontro di mercoledì, svoltosi presso la sala consiliare, induce a una riflessione di estrema attualità che investe il ruolo pubblico della religione nelle società occidentali contemporanee. Benedetto XVI a tale riguardo, nel discorso pontificio per i laici del 21 maggio 2010 ha dichiarato che «non rientra nella missione della Chiesa la formazione tecnica dei politici». Però poi ha anche aggiunto che proprio compito è pure «dare il suo giudizio morale anche su cose che riguardano l’ordine politico, quando ciò sia richiesto dai diritti fondamentali della persona e dalla salvezza delle anime»; e che «la Chiesa si concentra particolarmente nell’educare i discepoli di Cristo, affinché siano sempre più testimoni della sua presenza, ovunque». Poiché la politica per sua stessa natura determina la vita sociale di un popolo, l’esclusione della testimonianza cristiana risulta impossibile. Orientamento gravido di effetti politici e culturali sia nelle metropoli che nei piccoli centri periferici. Corrado L’Andolina Pubblicato su Calabria Ora il 15 aprile 2011, p. 36 |
Incontro delle autorità civili e religiose: il sindaco Galati relaziona |
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