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 Associazione Madonna della Neve - Buenos Aires

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Festa Madonna della Neve 2009

Festa Madonna della Neve 2008

VIAGGIO ATTRAVERSO

L’ASSOCIAZIONE MADONNA DELLA NEVE di BUENOS AIRES

Parrocchia Sacratissimo Corazon de Jesus, Calle Moliere 860, quartiere Villa Luro.

Ricerca di Francesco Fiamingo

 Indice e Struttura della Ricerca

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L’emigrazione nella Letteratura Calabrese

L’ Emigrazione nella Letteratura Calabrese (di Sharo Gambino)

Tratto da "Antologia di scritti Calabresi" di Vincenzo Pitaro

Il  defunto scrittore calabrese  Sharo Gambino, in merito all’Emigrazione  nella  letteratura calabrese scrive:

La storia, che è frutto della politica degli uomini, ha voluto il calabrese o brigante o emigrante. Briganti fino al 1870, i calabresi chinano il collo sotto il giogo dell’emigrazione nel 1876 e fino al 1915 saranno in 870 mila (220.000 definitivamente) a cercare scampo verso l’America fuggendo la prepotenza degli «gnuri», l’incomprensione del governo, la malaria, le fiumare, i terremoti, le tasse, la mosca olearia, i preti usurai, i carabi­nieri piemontesi, i discorsi demagogici dei politici.

«Deportati forzati», sono contadini (60%), braccianti (15%), artigiani (9%), muratori (1,7%), domestici e nutrici (3,1%).

Partono a Dio e alla ventura, ammassati fino all’inverosimile, come capi di bestiame, nelle stive dei vascelli della morte, nei carghi pronti al disarmo nei porti di Genova, Napoli e Messina. Sono «tonnellate umane» alle quali nemmeno Edmondo De Amicis, che viaggia una volta in loro compagnia, ma in cabina di prima clas­se, rivolge una parola, anche se non potrà poi fare a meno di annotare che «tutta questa miseria è italiana».

Ognuno di questi emigranti rappresentava un «premio» per chi l’aveva ingaggiato, illudendolo, per conto del businessman ameri­cano. Ed egli, insieme al resto della «mandria», partiva ridendo sguaiato e poiché non aveva vino da bere per stordirsi, si ubria­cava di canti, sognando ad occhi aperti la libertà dal bisogno, il pane per sé e la famiglia, che spesso lo seguiva in quel viaggio della speranza.

Non ne avevano coscienza, ma con quella loro partenza liberavano il governo da un grosso problema: «Mentre si scrivevano libri, si pronunciavano discorsi, si compilavano leggi per risolvere il problema del Mezzogiorno - scriveva nel 1911 Leopoldo Franchetti -, i contadini meridionali ne iniziavano la soluzione da sé, silenziosamente. Andavano in America, a creare quei capitali, che sono pur necessari per fecondare la terra del loro paese». Nella Sua esamina sulla  prima emigrazione che si ferma alla fine degli anni 20, Sharo Gambino prosegue, Partivano dunque. Ma quella dolorosa partenza, spesso definiti­va, non ispirò la letteratura, non trovò cantori. L’emi­grazione è una disfatta che si accetta passivamente, con lacrime, sì, ma senza cetra, senza scomodare la musa. L’intellettuale non partecipa, assiste con distacco, forse anche contento, perché meno si è e meglio si sta, meno bocche ci sono da sfamare e più pane c’è per la propria bocca.

L’emigrazione è un fatto sociale e quindi politico, ma la cultu­ra, a qualsiasi livello - popolare e di elite -, non vi si acco­sta, appunto perché non politicizzata. L’emigrante parte e chi resta aspetta le sue rimesse, il sudore e il sangue tramutati in danaro in una terra straniera e talvolta ostile. Queste rimesse in gran parte finiranno nelle banche locali, rette e gestite da sciagurati i quali, un brutto giorno, dichiareranno la bancarotta e il poveraccio emigrato e i suoi resteranno, come si dice in Calabria, «culo rotto e senza ciliege».

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"L’ECO D’ITALIA" Ricorda L’EMIGRAZIONE CALABRESE in ARGENTINA

Nel numero 1867 dell’11 gennaio 2007 di questo giornale, il giornalista Vittorio Galli fa un po’ di storia sulla presenza degli italiani in terra Argentina. Abbiamo parlato dei liguri, i primi a giungere in questa parte del Sud America. Proseguiamo ora il discorso sulle varie comunità dei corregionali occupandoci di quella più numerosa, che da tempo, e tuttora, è stanziata nel territorio: la calabrese".

Così Vittorio Galli, dalle pagine de "L’eco d’Italia", giornale in lingua italiana edito a Buenos Aires, ricorda la storia dell’emigrazione calabrese in terra argentina. "L’emigrazione dalla Calabria – scrive Galli - è un fattore storico e sintomatico, fa parte della storia stessa di questa regione come un capitolo importante.

A partire dalla fine del 1800, ma ancor più nei primi anni del 1900, si sono riversate in Argentina tante persone quante gli abitanti residenti in Calabria. Qui si sono radicati con operosità, con capacità lavorativa non indifferente in quasi tutti i settori: tra i più importanti, l’edilizia e la pesca. Oggi, a Mar del Plata, esistono alcune importanti imprese ittiche che sono gestite da calabresi; non si tratta solo di pescatori, ma di capaci imprenditori che hanno creato strutture di conservazione, lavorazione, trasformazione ed esportazione del pesce.

Con rilevanza internazionale". "Egualmente, nel settore edile si sono distinte persone divenute tra i personaggi più conosciuti in Argentina in tale ambito. Settori specifici sono oggi diretti dai calabresi; tra questi, oltre alla pesca e all’edilizia, vi è il turismo, la floricoltura e l’agricoltura. È sufficiente dire che all’interno della Camera di Commercio italiana in Buenos Aires vi è una specifica associazione di imprenditori calabresi. Si potrebbe aggiungere, parafrasando, che così come alcuni territori vennero chiamati New England o New York, parte dell’Argentina potrebbe chiamarsi Nuova Calabria". - Importante è stato il ruolo delle Associazioni ricorda G. Galli - "nella sola Buenos Aires", secondo i dati forniti dal Consolato Generale d’Italia per l’anno 2004, se ne conta un totale di 270.

Ben il 27 per cento di queste sono calabresi; ciò a significare quanto il raggruppamento di persone e la collaborazione tra genti della stessa terra sia stato e sia tutt’oggi molto importante e come tale fenomeno abbia rilevanza specialmente per i calabresi".

Nel prosieguo del servizio Giorgio Galli evidenzia i nomi di emigrati calabresi in Argentina che nel mondo artistico si sono resi famosi, tra i quali "Antonio Pujia, scultore di Polia, i musicisti: Antonino Nucara di Pizzo Calabro, Emilio Pelaia di Limbadi, Emilio Capizzano di Rende, Vincenzo Scaramuzza di Cotronei, Giuseppe Arena di Palmi, Andrea Bagnati di Tropea, il soprano Romana Baldanza sempre di Tropea.

Galli conclude "Oggi, come già accennato, la comunità calabrese è particolarmente viva e prosegue con numerose attività nelle Associazioni: si ricorda ad esempio, la "Settimana Calabrese" che da vari anni raccoglie numerosi consensi; e per ultimo, un doveroso omaggio va rivolto a Gaetano Cario di Parenti (CS) che fondò vari giornali in America Latina e fu componente importante nella storia delle Associazioni bonaerensi".

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In merito l’attività di Gaetano Cairo di Parenti (CS) emigrato in Argentina nel 1958, ricordiamo che è stato il fondatore nel 1964 in Buenos Aires del giornale in lingua italiana "L’ECO D’ITALIA" ed il Suo primo direttore fu il giornalista zungrese Mario Pascuzzi (1901- 1976)

Tra i recenti collaboratori, ricordiamo il vibonese " ENZO RAPISARDA " morto all’età di 59 anni, nel Giugno scorso 2008.

Il giornale che fu - di Gaetano Cairo e Mario Pascuzzi " L’ECO D’ITALIA " – dopo 44 anni continua le sue pubblicazioni sul Web in lingua italiana.

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Inaugurata la nuova sede della " Faca "      Novembre 2005

BUENOS AIRES. Per la “Cinquantesima Settimana calabrese in Argentina”, il cui valore culturale è stato riconosciuto dal Parlamento della città di Bunes Aires, non ci poteva essere conclusione migliore. Alla presenza dell’assessore al Turismo e all’Emigrazione, Beniamino Donnici, è stata infatti inaugurata la rinnovata "casa dei calabresi", la sede della Faca, la Federazione delle Associazioni Calabresi in Argentina presieduta dal giudice Franco Fiumara. La presenza alla cerimonia del presidente designato del Parlamento nazionale argentino, on. Balestrini, da anni sindaco del Partito della Matanza nella Gran Buenos Aires dove risiedono migliaia di emigrati calabresi, ha dato maggiore solennità alla manifestazione ed è stato un giusto riconoscimento delle istituzioni alla comunità calabrese d’Argentina. "In questi giorni abbiamo potuto verificare quanta attenzione e quanto rispetto si siano guadagnate le nostre comunità all’estero", ha detto l’assessore Donnici parlando davanti a numerosi corregionali, e a esse dobbiamo saper corrispondere con un rinnovato impegno e con la necessaria serietà”. Sono stati giorni intensi quelli della delegazione regionale in Argentina per il cinquantenario della Settimana calabrese nel capoluogo argentino (oltre all’assessore era composta dai dirigenti dell’Assessorato Tommaso Loiero, Pasquale Anastasi, Lino Dragone e da Pantaleone Sergi, portavoce del presidente della Regione Agazio Loiero) e diversi sono stati i contatti con le autorità locali, consolari, e di comunità con i quali programmare gli interventi idonei a valorizzare la presenza degli emigrati nello stato sudamericano. "I calabresi nel mondo – spiega Donnici – sono una risorsa indispensabile. Si tratta di professionisti, uomini di cultura, imprenditori, lavoratori affermati e stimati che debbono diventare partecipi e protagonisti del rilancio del ruolo e dell’immagine della Calabria nel mondo". Assessore e delegazione hanno potuto verificare l’esistenza di una nuova stagione di attenzione nei confronti della Calabria. L’intervista al presidente Loiero pubblicata da giornali in lingua italiana e nella quale vengono tracciate le linee di intervento su cui intende muoversi la Regione in favore degli emigrati calabresi nel mondo, è stata ben accolta e commentata come una novità interessante. "C’è più Calabria all’estero di quanta non se ne trovi nei nostri territori – afferma l’assessore Donnici – e il nostro obiettivo è quello di costruire un’unica grande regione, unita e solidale, protagonista e dinamica". L’inaugurazione della nuova sede della Faca è seguita ad altri appuntamenti in cui la Calabria è stata protagonista. Quasi duemila emigrati, per esempio, si sono ritrovati domenica scorsa nel Teatro Coliseo dove hanno acclamato uno spettacolo di Mino Reitano emotivamente molto coinvolgente. E, ancora, lunedì, nella sede della "Association Calabresa" si è svolta la premiazione del concorso letterario organizzato dall’Associazione Sibariti che ha coinvolto molte scuole argentine e decine di giovani.

Fonte:  Il Giornale di Calabria.

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Origini  "ASSOCIAZIONE MADONNA DELLA NEVE"

Documento originale in lingua spagnola

ASOCIACION ZUNGRESA "VIRGEN DE LAS NIEVES"

Fundada en eì afio 1944 en Buenos Aires Personerfa Jurldlca Exp. 1.530.126

Sede: Pquia. Sacratfsimo Corazón de Jesùs MOLIERE 856 - (1407) BUENOS AIRES

La Asociación Virgen de las Nieves da sus prìmeros pasos en 1944, pero como prehistoria tenemos que remontamos anos anteriores, cuando las Sras. DOMINGA CACCIATORE DE RIZZO y ROSA ACCOR1NTI DE PURITA, quienes durante la segunda guerra mundiàl, tenìan hijos en Italia, iban todos los anos a la Parroquia San Luis Gonzaga, (Baigorria 4260), a pedir se celebrarà una Misa los dias 5 de agosto en Honor de la Virgen de las Nieves, pidiéndole a la Madre de Zungri, les permitiera tener noticias de sus hijos.

El Padre Nelsón, Cura Pàrroco de esa comurddad le sugiere reunirse con los paisanos de Zungri para Celebrar, cada 5 de agosto, a su Patrona, manteniendo asi viva la tradición traida de su Pueblo Notal.- De esta manera se constituyen para formar la AGRUPACION CATOLICA ZUNGRESE, que todos los 5 de agosto festejan a la VIRGEN DE LAS NIEVES, con el Cuadro donado por los fieles del  pueblo de Zungri.

Varìos anos mas tarde el cuadro de la Virgen fue trasladado a la Parroquia SACRATISMO CORAZON DE JESUS, (Moliere 856), donde se encuentra en la actualidad, siendo en ese entonces Cura Pàrroco el Pbro.JOSE ESTEBAN BLANCO.

La Comisión Directiva de la ASOCIACION VIRGEN DE LAS NIEVES, encabezada por el entonces presidente Don FRANCISCO SALAMO, solicita el correspondiente permiso a la Curia Metropolitana, y construye el Aitar de la Virgen que fue Bendecido el 10 de agosto de 1958 por el entonces Obispo Auxiliar de Buenos Aires Mons. Guillermo Bolattì.

En 1959 el Padre Blanco deja la Parroquia, asumiendo el Pbro. PEDRO F. SOMOLMOS. En este mismo ano comienza la construcción del colegio Parroquial. La Asociación Virgen de las Nieves trabaja junto con toda la feligresia, y verìan coronado sus esfuerzos con la prìmera promoción de la escuela primaria en 1967, y luego de la secondaria en 1972

Giuseppe Licastro - Presidente

 

ASOCIACION ZUNGRESA "VIRGEN DE LAS NIEVES"

Fundada en eì afio 1944 en Buenos Aires Personerfa Jurldlca Exp. 1.530.126

Sede: Pquia. Sacratfsimo Corazón de Jesùs MOLIERE 856 - (1407) BUENOS AIRES

Es actìva la participación en las actividades parroquiales, desde los primero tiempos el presidente de la Comisión directiva integra la junta Parroquial, partìcipando a través de sus miembros en otras institaciones como por ejemplo en la comisión de Padres de Alumnos.

Desde el comienzo en que se integro como una institución Católica se pidió la personeria Jurìdica y hoy tenemos el N° 1.530.126, correspondiendo al nombre de ASOCIACION ZUNGRESA VÌRGEN DE LAS NIEVES. -Nuestra actividad puede agruparse en dos niveles:

1. ESPIRITUAL - No podemos oluidar que la Virgen de las Nieves como Madre Amable nos cobija en la Argentina, por elio nos reurdmos todos los anos en tomo a su fecha para celebrarla, manteniendo viva las tradiciones de nuestra madre Patria. Nos visitaron y nos dejaron su mensaje el Sr. Cardenal Primado de la Argentina Mons. Juan Carlos Aramburu. Obispos auxiliares de Buenos Aires, Mons. Guillermo Bolatti; Mons. Manuel Carderia, entre otros, y también la alegrìa de recibir a Mons. Aurelio Sorrentino, nativo de Zungrì.

2. SERVIGIO - esto en dos niveles:

Hacia los nativos de Zungrì, asesoramiento para obtener la documentación rgentina, inscrìpción en los anagrafe Consular; sesoramiento para obtener la pensión Italiana; ayuda a los necesitados; participación en Federaciones Calabresas y en la FEDERACION DE ASOCIACIONES CATOLICA TTALIANAS EN LA ARGENTINA (F.A.C.I.A.), etc.

Participamos de la Junta Parroquial, y de las actividades de la parroquia en del que Comurddad nos sentimos inmersos, y en la escuela parroquial estudiaron y estudian muchos descendientes zungreses.

Giuseppe Licastro - Presidente

Traduzione dei testi in lingua Italiana

L’associazione Madonna della Neve muove i suoi primi passi nell’anno 1944, mentre era in atto la seconda guerra mondiale, quando le signore, Domenica Cacciatore in Rizzo e Rosa Accorinti in Purita, andando a pregare nella chiesa di San Luis Gonzaga, (Baigorria 4260, chiesero di far celebrare per il 5 Agosto una S. Messa a devozione della Madonna della Neve, Madre del popolo zungrese, per avere notizie dei propri famigliari. Don Nelson, parroco di quella comunità, suggerì di far riunire tutti i loro paesani il 5 Agosto di ogni anno, per celebrare la festa in onore della loro Patrona, mantenendo così, viva la tradizione del paese Natio.

In questo modo si formò L’Associazione Cattolica Zungrese  ed ogni 5 Agosto  viene festeggiata la Vergine della Neve con il quadro donato dai fedeli del popolo di Zungri. Vari anni più tardi, il quadro della Vergine fu traslocato nella Parrocchia del SACRO CUORE di GESU’, (Moliere 856) ed affidato alla cura del parroco Jose Esteban Blanco.

Il comitato direttivo dell’Associazione Vergine della Neve, guidato dal presidente Francesco Salamò, sollecitò il permesso alla Curia Metropolita di poter costruire l’altare per la Vergine che, fu benedetto il 10 Agosto del 1958 dal vescovo Mons. Guillermo Bolatti.

Nel 1959 padre J. E. Blanco lascia la parrocchia e viene sostituito con Pedro F. Somolinos. In questo anno intorno alla chiesa, iniziano i lavori per la costruzione della scuola e grazie allo sforzo economico di tutti i fedeli, nel 1967 viene aperta quella elementare e nel 1972 la secondaria.

Fin dai primi tempi è attiva la presenza nella parrocchia ed il presidente della giunta parrocchiale inserisce della nostra gente, nelle varie istituzioni come ad esempio nella commissione dei genitori degli alunni.

Come istituzione cattolica, secondo le normative giuridiche, il n° 1.530.126  corrisponde al nome di “ASSOCIAZIONE ZUNGRESE VERGINE DELLA NEVE.

La nostra attività può raggrupparsi su due livelli:

1- SPIRITUALE:

Non possiamo dimenticare la Vergine della Neve come Madre Amabile nostra protettrice in Argentina e per questo ogni anno ci riuniamo per venerarla  e mantenere viva la tradizione della nostra madre Patria.

Ci hanno visitati lasciando un messaggio, il Cardinale di Buenos Aires Juan Carlos Aramburu primate di Argentina, il vescovo di Buenos Aires mons. Guglielmo Bolatti, mons. Manuel Carena, ed altri come mons. Aurelio Sorrentino  nativo di Zungri.

2 – SERVIZI:

Per tutti gli Zungresi, assistenza per ottenere la documentazione argentina, iscrizione all’ufficio anagrafe del consolato; assistenza per ottenere la pensione italiana. Aiuti per partecipare in Federazioni Calabresi e Associazioni Cattoliche Italiane in Argentina (F.A.C.I.A.), etc.

Partecipazione nelle comunità parrocchiali alle varie attività, anche nelle scuole dove seguono gli studi molti discendenti di zungresi.

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Buenos Aires 1990 - Primo Comitato Ass.ne M.d.N. Ric.to dalla Legge Arg.

Buenos Aires 1990 - Primo Comitato Ass.ne M.d.N. riconosciuto dalla Legge Argentina

Il Ricordo del Passaggio della Madonna della Neve attraverso le parrocchie di Buenos Aires

Il quadro con la Sacra Effige della Madonna della Neve, prima dell’attuale dimora, venne conservato in altre parrocchie, che costituirono il punto di riferimento della comunità zungrese per la celebrazione della festa in Suo onore.

Nel 1944, anno di costituzione dell’Associazione venne celebrata il 5 Agosto nella parrocchia di San Luis, una Santa Messa in onore della SS. Maria Vergine della Neve; nella stessa parrocchia vengono effettuati i festeggiamenti.

Nel 1954, il Quadro viene trasferito nella parrocchia "De Mea Dea" de la Medalla Milagrosa e nel 1958 nella parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, trova la definitiva collocazione con la costruzione di un altare in Suo Onore.

I successivi documenti fotografici identificano i vari passaggi descritti.

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Parrocchia di San Luis

Buenos Aires 4 agosto 1944

Festeggiamenti della comunità zungrese per la in onore della Madonna della Neve

Buenos Aires 4 agosto 1946: Parrocchia di San Luis

Festeggiamenti della comunità zungrese per la in onore della Madonna della Neve

Buenos Aires 10 agosto 1947: Parrocchia di San Luis

Festeggiamenti della comunità zungrese per la in onore della Madonna della Neve

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Festa e Processione 1950

B.A. Parrocchia di San Luis: Immagini della Processione anno 1950

B.A. Parrocchia di San Luis: Immagini della Processione anno 1950

B.A. Parrocchia di San Luis: Immagini della Processione anno 1950

B.A. Parrocchia di San Luis: Immagini della Processione anno 1950

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1954 -Parrocchia “De Mea DeaMedalla  Milagrosa di B. Aires

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Festa 1958

Buenos Aires: Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù - Anno 1958

Festa della comunità zungrese per la benedizione dell’altare in onore della Mad. della Neve

Anno 1958 - Festeggiamenti della comunità zungrese per la Madonna della Neve

Anno 1958 - Festeggiamenti della comunità zungrese per la Madonna della Neve

Anno 1958 - Festeggiamenti della comunità zungrese per la Madonna della Neve

Anno 1958 - Festeggiamenti della comunità zungrese per la benedizione dell’altare in onore della Madonna della Neve.

Anno 1958 - festeggiamenti della comunità zungrese per la benedizione dell’altare in onore della Madonna della Neve.

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Festa 2007

Buenos Aires - Festa in onore della Madonna della Neve 2007

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A Litania” di Francesco Fiamingo  -  Zungri 5 agosto di ogni anno

L’intonazione della Litania, con solenne sottofondo musicale, è un rito che si ripete ogni anno a conclusione della processione in onore alla Madonna della Neve. E’ un momento particolare per gli zungresi che, insieme ai tanti emigrati, si ritrovano uniti davanti all’Immagine Sacra; attraverso una serie di invocazioni la implorano ricordandole che nelle tribolazioni e nelle gioie, nel dolore e nei momenti lieti rimane sempre la Madre di questa comunità. Come ogni mamma non si dimenticherà mai dei figli, che a Lei si affidano e chiedono protezione lungo il breve percorso della vita.

Da questi momenti di intensa commozione che uniscono in unico abbraccio, intorno al Venerato Quadro, tutti gli zungresi sparsi nel mondo, scaturiscono i versi della seguente poesia, nella recitazione dello stesso autore.

In sottofondo, le note del brano "Tramerei" di Robert Schumann.

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"A  LITANIA"

Ogni annu, appena si ricogghi a prucessioni,

comu ‘nta tradizioni,

a banda cu n’ accoratu ritornellu stancu,

accumpagna l’implorazioni du cantu,

e vucchi arsi di fedeli,

cu ‘nte mani, ardenti residui di ceri,

arzanu u sguardu e invocanu cu prejieri.

Quantu facci, noti, cari e mancanti,

s’affaccianu o cori di tutti i pensanti,

e mumenti di brividi ed affetti luntani,

convivinu cu penseru du domani.

Tant’ occhi si guardanu e s’incrucianu,

pensusi riflettinu e si scrutanu,

natr’annu, simu ancora davanti a ‘TTia,

a cantari sta Santa Litania,

cu stu coru di vuci chi t’implora,

oiji, domani e ancora...

Accumpagnaci sempri, lungu a nostra via,

o Madri nostra,

di la Nivi, Virgini Maria.

Francesco Fiamingo

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Le Radici - Ricordi e legami con la terra d’origine:

La Visita dei Sindaci nella Comunità Zungrese di Buenos Aires negli anni 1988 e 2007:

Il Sindaco di Zungri Pasqualino Mazzitelli a Buenos Aires nel 1988 durante la cerimonia dell'incontro con la comunità zungrese.

e

Il Sindaco di Zungri Tino Mazzitelli a Buenos Aires nel 2007 durante la cerimonia dell'incontro con la comunità zungrese.

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Il Ricordo e la Nostalgia

La Nostalgia

Dal sig. Cesare Cammareri, in visita in Argentina negli anni '80, abbiamo ricevuto una poesia, scritta dal poeta dialettale Vittorio Paolo Sorrentino, già Sindaco di Zungri nei primi anni '50, piena di nostalgia e ricordi verso il paese natio. Da questa, abbiamo stralciato alcuni dei versi più toccanti:

"Nu morzu i paradisu"

Cu ‘ttia Zungri amatu,

Calabria, cu ‘ttia

Cu l’urtimu fiatu

E st’anima mia

Chi, friddu dassandu

Stu pettu infelici,

veloci, volandu,

ritorna e ‘ndi dici:

O terra mia, china

D’amuri e talentu,

d’Italia divina

decoru, ornamentu!

Finiu tuttu ormai,

mancu n’umbra io sugnu,

mi desti tu assai

né l’ossa io ti dugnu !

Vittorio Paolo Sorrentino

Buenos Aires Novembre del 1984

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Saverio Lorenzo, giovane zungrese emigrato in Argentina a metà degli anni '50, era comunemente chiamato "U Tutellu" – Nella sua attività lavorativa ha organizzato, negli anni, viaggi turistici per riportare gli emigrati a visitare la terra d’origine. Morì in Argentina agli inizi degli anni  2000.

Riportiamo una sua poesia dialettale dedicata alla terra di Calabria; sullo sfondo l’immagine del paese natio.

- La Conclusione del viaggio

Domenica 15.06.2008 - il caso ha voluto che incontrassi, nel Santuario della Madonna della Neve di Zungri, il sig. Domingo Licastro con la moglie Cecilia Benzo. Ho captato, dalle loro parole, l’accento Argentino; non sapevo chi fossero, mi sono presentato ed ho chiesto notizie del sig. Giuseppe Licastro, presidente dell’Associazione Madonna della Neve di Buenos Aires. "E’ mio padre", mi sono sentito rispondere. In quei momenti di sorpresa emozione, sono  giunto anche alla determinazione di ritenere, che il  percorso del viaggio intrapreso volgesse alla conclusione.

Tanti furono gli Zungresi che partirono verso la terra d’Argentina in cerca di lavoro e di un futuro migliore. Portarono con loro l’amarezza di tanta miseria che li attanagliava, il ricordo e la nostalgia dei luoghi della loro infanzia e soprattutto l’amore e la devozione verso la Madonna della Neve, sempre guida spirituale e punto di riferimento per loro e le successive generazioni.

Sono passati gli anni e cambiati i tempi, molti di loro sono morti nella terra d’emigrazione, altri vivono ancora e negli anni sono ritornati, e così anche i loro figli, a visitare il paese delle loro origini, i parenti, le località sperdute raccontate dai genitori, ma soprattutto, la Chiesa della Madonna della Neve per rinnovare ancora quel legame che li unisce con la Madre Celeste.

Francesco Fiamingo

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Zungri 17-09-2009

Santuario Madonna della Neve

Domenica Giannini

e

Domenico Rizzo

Emigrati Zungresi in Argentina rispettivamente dal 1952 e 1949

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

a cura di Francesco Fiamingo

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Bibliografia

  • a  "Antologia di scritti calabresi" di Vincenzo Pitaro

  • b  "L’ Eco d’Italia" – Buenos Aires

  • c  "Il Giornale di Calabria"

Si ringraziano per la collaborazione:

  • Il sig. Giuseppe Licastro – Presidente Associazione Madonna della Neve – Buenos  Aires

  • Il sig. Pasquale Massara – Segretario Associazione Madonna della Neve  - Buenos Aires

  • La sig.ra  Gina Cupitò       -  Zungri

  • Il sig.    Cesare Cammareri -  Zungri

  • I coniugi  - Aldo Mazzitelli e Marianna Accorinti  -  Buenos Aires

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