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Don Giuseppe Furchì Sacerdote del Poro
Omaggio a Don Giuseppe - " Sacerdote del Poro" Nato a Tropea a maggio 1940 , è morto a Vibo Val. 06 marzo 2011 La vita di una persona non è quello che è accaduto, ma quello che si ricorda e come lo si ricorda - Garcìa Marquez |
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OH SACERDOTE DI DIO... di Francesco Pugliese Un continuo e lento omaggio innanzi a te. Un omaggio mosso dalla riconoscenza e dall'affetto. Tanti volti, soprattutto giovani, che in questi giorni hai riempito di lacrime. Lacrime sincere che trasudano riconoscenza stima ed affetto. Ogni lacrima per ogni carezza che tu hai regalato in vita ogni sospiro per ogni sorriso che tu hai elargito. Padre per ogni bimbo, amico di ogni giovane confidente e consigliere per ogni uomo o donna di buona volontà. Guida e punto fermo per ogni comunità che a te è stata affidata. Figura Silenziosa, discreta mai invadente, ma sempre presente, sempre attenta e ad ogni necessità. Incarnazione del vero ministero sacerdotale. Prete tra la gente, prete della gente, prete per la gente. Ritratto di bontà, allegria e originalità, Tutto aperto verso gli uomini Ma tutto orientato verso Dio tu, oh Sacerdote di Dio. |
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Sacerdote originario di Tropea, parroco delle frazioni Brattirò e Gasponi Titolo: Ci ha lasciato don Giuseppe Furchì Ricoverato a Vibo la scorsa settimana per un delicato intervento chirurgico Drapia - "Mi assenterò per qualche giorno". Con queste poche parole, pronunciate durante l’ultima messa celebrata a Brattirò, don Giuseppe Furchì si era congedato all’inizio della scorsa settimana dai suoi parrocchiani. Non aveva aggiunto altro, non aveva spiegato i motivi che lo avrebbero tenuto lontano dalle due comunità, Brattirò e Gasponi, presso le quali era parroco. Aveva confidato a qualche persona che si sarebbe dovuto recare all’ospedale di Vibo Valentia, per fare un intervento chirurgico delicato, necessario dopo alcuni recenti controlli che aveva effettuato dopo aver avvertito dei disturbi. L’operazione alla quale si era sottoposto mercoledì scorso sarebbe andata come doveva andare. Il sacerdote era entrato con le proprie gambe in sala operatoria ed era stato ricoverato in corsia dopo diverse ore di intervento eseguito dai chirurghi vibonesi. Il giorno dopo, giovedì, molte persone erano andate a fargli visita e, tra queste, siamo andati a trovarlo anche noi. Ci ha accolto con un sorriso, ci ha detto che in mattinata era passato il Vescovo Luigi Renzo e ci ha spiegato che sentiva un po’ di fastidio, ma pensava fosse normale durante il primo giorno di degenza. Ci siamo intrattenuti con lui per una ventina di minuti durante i quali abbiamo chiacchierato su aneddoti e vicende del passato e don Giuseppe ha dimostrato di gradire la nostra presenza facendo addirittura più volte delle battute. Poi una stretta di mano e il saluto, un arrivederci che sarebbe stato un addio. Ieri mattina si è saputo della morte, verificatasi nella tarda serata di domenica, decesso dovuto - si pensa - a complicazioni della degenza post-operatoria (non sono trapelati ulteriori dettagli sull’effettiva causa della morte). Alcune persone che sono andate a trovarlo nella giornata di domenica hanno comunque riferito che don Giuseppe sembrava un pò giù, nulla tuttavia lasciava presagire che quella sarebbe stata la sua ultima sera. La notizia della morte del parroco ha suscitato un forte senso di dolore e di smarrimento, soprattutto a Gasponi e Brattirò,frazioni del Comune di Drapia delle quali don Giuseppe era attualmente parroco e guida spirituale (qualche anno fa, per alcuni anni era stato parroco anche a Caria, altra frazione di Drapia). La salma è stata portata ieri pomeriggio a Gasponi per una messa e, subito dopo, nella chiesa di Brattirò per la veglia funebre. Sempre nella chiesa brattiroese oggi si svolgeranno i funerali alle 15:30. La salma sarà poi tumulata nel cimitero di Tropea, città natale di don Giuseppe. Il sacerdote avrebbe dovuto compiere 71 anni a maggio. Era giunto a Brattirò a metà anni ’70, periodo in cui aveva affiancato l’allora parroco don Pasquale Bagnato, il quale si sarebbe spento nel 1975, anno in cui don Giuseppe Furchì fu incaricato di sostituirlo (in precedenza gli era stata affidata la parrocchia di Miglierina in provincia di Catanzaro). Si trasferì quindi coi suoi genitori nella casa parrocchiale di Brattirò (dopo la morte del padre dimorava a Gasponi, presso l’abitazione del fratello ed anche in questo paese gli venne affidata la parrocchia a metà degli anni ‘80). Da quando è giunto nel Comune di Drapia ha avuto sempre un rapporto di stima e rispetto reciproco con la popolazione. Una stima ed una schiettezza che suscitava sempre ed immediatamente nei suoi interlocutori, già con quel suo modo di porgersi gentile e con quel suo riuscire a comunicare affabilmente esprimendosi a metà tra l’italiano e il dialetto. Don Giuseppe era una figura importantissima per la comunità gasponese e soprattutto per quella brattiroese, il paese con quale intratteneva il legame più lungo del suo sacerdozio e la cui gente forse conosceva meglio di chiunque altro. Fa quindi parte della storia di questi luoghi. A lui è dedicata una pagina speciale nel libro dei ricordi di tutti coloro che lo hanno conosciuto, con lui si sono confidati e da lui hanno ricevuto sempre comprensione, conforto e supporto. Una persona eccezionale. Un uomo che ha dato veramente tanto. Ci mancherà. Mario Vallone Il Quotidiano della Calabria - 7 marzo 2011 |
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Una fiumana di gente ha reso omaggio alla salma del parroco di Brattirò e di Gasponi Titolo:L’ultimo commosso saluto a don Giuseppe Messa all’aperto celebrata dal Vescovo Renzo. Tumulazione nel cimitero di Tropea Drapia - Molto commovente e particolarmente sentito e non poteva essere altrimenti l’ultimo saluto a don Giuseppe Furchì, il parroco delle frazioni Brattirò e Gasponi deceduto domenica sera all’ospedale di Vibo Valentia. L’omaggio dell’intera comunità drapiese è partito l’altro ieri quando la bara contenente le spoglie mortali del sacerdote è stata portata a Gasponi per la celebrazione di una prima messa. Subito dopo si è deciso di trasferire la salma a Brattirò, paese in cui don Giuseppe è stato parroco per ben 36 anni. Quasi tutti i brattirosesi, donne, uomini, anziani, bambini, nonostante il freddo gelido hanno accolto con un applauso e con gli occhi lucidi, il feretro all’entrata del paese per portarlo da qui a spalla in chiesa per la veglia funebre. Nel tardo pomeriggio di lunedì e per tutta la mattinata di ieri una fiumana di persone si è recata nella chiesa brattiroese per porgere l’ultimo saluto al parroco. Delegazioni di altri paesi, scolaresche, boy scout, tanti, tantissimi hanno voluto onorare la salma di una persona che non verrà mai dimenticata. Un sacerdote che credeva molto nei giovani, che prediligeva la semplicità e ha incarnato perfettamente gli aspetti della dottrina sociale cristiana. Una persona che ha lasciato nobili insegnamenti e bellissimi ricordi. Nel pomeriggio di ieri è stata celebrata la Santa Messa dal Vescovo mons. Luigi Renzo all’aperto su un palco montato dai parrocchiani brattiroesi sul quale si sono accomodati tutti i sacerdoti della provincia. Alle esequie hanno partecipato migliaia di persone, forse più di quelle che giungono a Brattirò il 27 settembre in occasione della rinomata e sentita festa in onore dei Santi Cosma e Damiano.
Due colombe sono state lasciate volare in cielo all’uscita del feretro sul sagrato della chiesa. I due uccelli si sono posizionati su un traliccio nella piazza antistante la chiesa e sono rimasti immobili per tutta la durata della celebrazione. Sono volate via proprio al termine della funzione: un segnale simbolico inequivocabile che ha confortato i presenti. “Ho davanti agli occhi il suo viso sereno sul letto dell’ospedale”- ha spiegato mons. Renzo nell’omelia, riferendosi alla visita fatta a don Giuseppe proprio il giorno dopo l’operazione chirurgica. “Serenità e pacatezza - ha aggiunto nel prosieguo il prelato - straordinarie caratteristiche della sua vita di uomo e di sacerdote”. Renzo ha quindi spiegato che il sacerdote è un ponte che collega due luoghi separati, la terra e il cielo, e don Giuseppe è riuscito ad interpretare molto bene questa missione. Il Vescovo ha concluso dicendo "grazie don Giuseppe, veglia su tutti noi". Subito dopo la fine della celebrazione si sono alternati sul palco alcuni giovani del luogo e le autorità civili drapiesi per leggere dei messaggi in ricordo del parroco. Al termine della Messa il corteo funebre, con la bara portata a spalla, è giunto fino alle ultime case del paese. Da qui la salma è stata traslata nel cimitero di Tropea, città natale del parroco, dove egli stesso aveva lasciato detto di voler essere sepolto. Mario Vallone Il Quotidiano della Calabria - 8 marzo 2011 |
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La Santa Messa celebrata dal Vescovo mons. Luigi Renzo |
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La Santa Messa celebrata dal Vescovo mons. Luigi Renzo |
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La Santa Messa celebrata dal Vescovo mons. Luigi Renzo |
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La veglia funebre di Don Giuseppe nella chiesa parrocchiale di Brattirò |
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I fedeli assistono alla Santa Messa celebrata dal Vescovo mons. Luigi Renzo |
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I fedeli assistono alla Santa Messa celebrata dal Vescovo mons. Luigi Renzo |
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La veglia funebre di Don Giuseppe nella chiesa parrocchiale di Brattirò |
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La veglia funebre di don Giuseppe nella chiesa parrocchiale di Brattirò |
27.09.2010 - L'ultima messa di Don Giuseppe all'esterno della chiesa per i festeggiamenti dei Santi Cosma e Damiano |
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27.09.2010 - Don Giuseppe fa la comunione durante la messa per i festeggiamenti dei Santi Cosma e Damiano |
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