|
Quando piantarono i Pioppi a Mesiano
" Quando piantarono i Pioppi " Racconto di Francesco Barletta (classe 1913) e a lui fatto dal nonno materno Mamone Francesco (1840-1936) che collaborò alla piantagione dei pioppi dell'antico viale ... Quando io avevo 10-12 anni (1852) stavano costruendo, a quei tempi la grande strada da Tropea all'Angitola: strada che passava per Mesiano e Monteleone ! (ora Vibo Valentia). Decisero allora di adornarla, da un lato e dall'altro, con una fila di pioppi sia dalla destra che dalla sinistra per tutta la lunghezza della strada da Tropea a Monteleone. A quei tempi non esistevano vivai dove poter comprare i pioppi; allora hanno pensato di emanare un bando per tutti i paesi vicini: chi voleva portare pianticelle di pioppi, c'era a Mesiano un ufficio dove poterle consegnare: lì venivano prese le piante e pagate nella misura di:
Allora io, diceva il nonno di zio Francesco che riferisce ora a noi giovanottini, incominciai a cercare questi alberelli di pioppi insieme ad altri compagni della mia età: e naturalmente li cercavamo ai lati di vallate scavate da fiumare dove abitualmente crescono spontanei: cioè al Péramo - timpa che dista poche centinaia di metri da Garavati e dove c'è un viottolo sospeso in mezzo al dirupo che da Garavati porta verso il Poro - oppure più in là nei dintorni, al "guarro" o al "Cristarellu". Allora io e i miei compagni facevamo a gara chi ne trovava di più per portarli a Mesiano dove li consegnavamo e ce li pagavano. C'era anche allora un pò di imbrogli che la storia è sempre la stessa, ma ... arrangiavamo qualcosa che ci faceva comodo. L'imbroglio consisteva in questo: un terzo degli alberelli consegnati non ce li pagavano perché dicevano che erano "scarto" e non erano buoni per essere piantati: noi allora - per non portarceli indietro - li buttavamo nei dintorni e gli impiegati.... quando noi ce ne eravamo andati.... li raccoglievano di nuovo e se li facevano pagare poi dalla ditta costruttrice della strada.... Secondo il nonno tutto questo avveniva negli anni 1850-60 (lui, nel racconto parlava quasi con esattezza del 1857); sempre secondo il suo racconto la strada da Tropea al ponte dell'Angitola fu completata nella fine dell'anno 1860. Come ho parlato prima dei grandi alberi di Pioppo piantati lungo i due laterali della strada che da Tropea va fino al Ponte dell'Angitola passando per Mesiano e Monteleone, voglio sottolineare che col passare degli anni quella strada era diventata bellissima: soprattutto nel rettifilo di Mesiano era una vera e propria galleria di verde con alberi altissimi e grossi tanto che due persone non riuscivano ad abbracciare un tronco: quando passavo col carro tirato dalle mucche per andare a Monteleone per la fiera o quando si svolgeva la fiera dei Pioppi ogni anno a Giugno e a Luglio (vedi capitolo a parte).... era una meraviglia il fresco che si godeva in quella lunghissima galleria di alberi altissimi e verdi. La strada era veramente molto bella e denominata "La Villa della Calabria". Anche quando passavano le macchine, negli anni cinquanta-sessanta, era uno spettacolo e la polvere sollevata dalle ruote delle macchine si confondeva col verde delle fronde o col bianco dei pioppi bianchi. C'era un concerto di uccelli all'alba e al tramonto che non ti veniva voglia di far camminare svelte le mucche per tornare a casa, mentre preferivi camminare piano e goderti lo spettacolo della natura e il concerto degli uccelli mentre il sole rosso del tramonto penetrava lungo la galleria e giocava a nascondiglio tra le fronde... Chi sa quanti films o parti di films furono girati qui, dato il posto per la bella veduta... Una parte di questi alberi - pochi in verità perché pochi ce n'erano in quella zona - li tagliammo noi (io partecipai direttamente perché andavamo "a giornata" insieme a tanti altri giovani dei paesi nei dintorni e ci pagavano da 2 a 5 lire al giorno !) nel 1935 per realizzare il "campo d'aviazione Luigi Razza" che tuttora esiste: in quella zona la strada proseguiva diritta fino alla "Stazione di Cessaniti della Calabro-lucana" ed era anch'essa con i pioppi dai lati, anche se in quella zona ce n'erano di meno che altrove. Per realizzare il Campo d'Aviazione, la strada fu deviata nel tragitto attuale e dove passava la strada, dopo aver tagliato gli alberi, realizzammo le piste di atterraggio del campo. Gli alberi piantati il secolo prima, secondo il racconto del nonno, intanto, erano diventati enormi e si erano fatti colossali e molto, molto pericolosi: c'erano dei tronchi all'interno praticamente vuoti, e quando tirava vento forte i rami si torcevano in maniera impressionante, alcuni di essi cadevano addirittura ed era molto facile vedersi cadere dei rami davanti ai carri, quando non andavano a finire su qualche macchina di passaggio. Forse, se fosse stato oggi, si sarebbe provveduto diversamente senza distruggere un tale spettacolo della natura ! La prima Ditta appaltatrice per il taglio dei Pioppi fu la Ditta Brosio di S. Calogero che nel 1963 cominciò il taglio della "filata" destra andando per Tropea, mentre il taglio della "filata" sinistra fu effettuato da una Ditta che venne da Serra San Bruno e andò avanti lentamente finché nel 1969. Il 2 maggio, la caduta di un pioppo determinò la morte di Umberto Brancia e il ferimento della di lui sorella Maria, mentre il 22 luglio, un ramo degli ultimi alberi rimasti cadde in testa a tale Matteo Caparra da Pernocari lesionandogli gravemente la scatola cranica, cosa di cui ancora oggi il poveretto porta le conseguenze: a seguito di questi fatti luttuosi il taglio venne "accelerato" e portato a termine in pochi anni. Curiosità: durante il "taglio" dei pioppi, si era concordemente stabilito da parte degli abitanti dei paesi vicini - Pernocari in particolare - che chi per primo ogni mattina arrivava sul posto aveva la precedenza per potersi appropriare delle frasche che venivano tagliate: questa "corsa alla legna" è dovuto l'incidente accorso al Caparra Matteo di cui sopra, il 22 luglio… Altra curiosità: l'unica pianta sopravvissuta alla "strage" fu proprio il pioppo responsabile della morte del povero Umberto Brancia, rimase in piedi fino agli anni ottanta,.... in attesa della sentenza del tribunale circa l'incidente.... Ogni volta che passo dal rettifilo nei pressi di Mesiano, ancora oggi mi si stringe il cuore ricordando come era bello quel viale.... Nella zona del "lacco" sono cresciuti spontaneamente soprattutto da un lato della strada.... i figli di quei pioppi di una volta; mentre di tutt'altra razza sono quelli piantati nella villa intorno alla Chiesa di Mesiano o sulla Statale 18 andando verso Vibo Valentia. Racconto tratto dal libro "Mesiano" di Don Salvatore Sangeniti |
|
La strada dei pioppi da Torre Gallo verso Vibo Valentia |
|
La strada dei pioppi dal bivio di Zungri verso Tropea |
|
La Poesia dei Pioppi >>====> tratta dal libro su Mesiano di Don Salvatore Sangeniti e la sua copertina
|
Fermati.... Fermati posa un momento la tua corsa ov'era l'antico viale di Pioppi Sui gradini alti nel verde una Tenda ti accoglie Famiglia nella casa del Padre Sorride dolcissima Lei della Neve Regina Mamma per noi ti mostra nel cielo il Risorto Per te... con te... Poi... riprendi il tuo andare ...più bello il cammino, più dolce la sera... e puoi anche sognare di volare nel cielo del Poro azzurro e arrossato dal sole che stanco riposa anche lui all'orizzonte ogni sera |
La nuova Chiesa di Mesiano riedificata nel 1997 per volontà di Don Salvatore Sangeniti. |
|
Contadini del Poro all'ombra sulla strada dei pioppi a Torre Gallo |
|
La strada dei pioppi da Torre Gallo verso Vibo Valentia |
|
La strada dei pioppi dal bivio di Zungri verso Tropea |
|
Torna Su |
e-mail: Piapia@Poro.it |
|
Di Bella ©CopyRight 2000 |