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 Il Restauro del Sacro Cuore   Dipinto

 >>====> Tropea

La sera del 22 settembre 2009 nella Con Cattedrale di Tropea si è ricordata la figura di Irma Scrugli prima sorella maggiore e coofondatrice assieme al Venerabile Don Francesco Mottola dell'istituto secolare "Oblate del Sacro Cuore". Nell’annivesaro della sua morte.

Nell'occasione è stato consegnato alle Oblate del Sacro Cuore il restaurato quadro del Sacro Cuore simbolo della famiglia Oblata.

La cerimonia è avvenuta durante la messa presieduta dal Canonico Don Ignazio Toraldo di Francia O. B. S. C, parroco della Con Cattedrale di Tropea e cappellano professo presso il priorato di Napoli e Sicilia del Sovrano Ordine Militare Di Malta ( S. M. O. O. M.)

La serata si conclusa con un momento ricreativo dopo una visita ai luoghi mottoliani.

La sorella Oblata "Nannina" custode della casa del Venerabile Padre ha illustrato con paziente maestria agli amici della fondazione intervenuti e provenienti da Roma, Napoli, Venezia, Como, Catanzaro e Lamezia pezzi di Tropea ormai scomparsi come i Tuguri oggi negozi e bazzar, le case degli Sciuscià, la casa della Carità con le opere dell'artista Oblato Taddeo Barillari, la stanza della Signorina Irma e in palazzo Mottola le reliquie e le stanze del Venerabile.

Nel ricordo della Signorina Irma si è vissuto un momento di Famiglia e di approfondimento della spiritualità di Don Mottola, che ha visto riuniti assieme tutti i rami Oblati compresa la Fondazione, di cui il restauratore è membro.

SCHEDA TECNICA

PROPOSTA INTERVENTO Di RESTAURO

OLIO SU TELA APPLICATO A TAVOLA  SEC XVIII

 A CURA DI ERNESTO LAMANNA

SCHEDA TECNICA DELL’OPERA

SOGGETTO: piccolo quadro raffigurante il Sacro Cuore di Gesù

EPOCA:      XVIII secolo

AUTORE:    Sconosciuto.

Osservando l’opera di ottima fattura, si possono notare tratti pittorici tipici del pittore Giuseppe Pascaletti (1699-1757) che operò a Tropea per La congregazione dei Gesuiti.

Date le piccole dimensioni dell’opera potrebbe trattarsi di qualcosa di preparatorio di un opera più grande.

DIMENZIONI: cm 24x cm 19,5

CORNICE:      presente ma non originale.

LUOGO Di CONSERVAZIONE: Tropea

Casa della Carità:  stanza Irma Scrugli cofondartrice e Sorella Maggiore

Istituto Oblate Sacro Cuore. Tropea 4-9-1907 22-9-1994

PROVENIENZA: Palazzo Scrugli – Tropea -

MATERIA:       Olio su tela applicato a tavola

PROPRIETA’:     Istituto Secolare Oblate Sacro Cuore

DESCRIZIONE DELL’OPERA: Sacro Cuore di Gesù raffigurato secondo l’iconografia Classica. Mezzo busto dentro ovale.

NOTIZIE STORICO ICONOGRAFICHE: dall’analisi iconografica del dipinto si identifica facilmente il Sacro Cuore di Gesù.

Il Cristo offre il suo cuore con la mano sinistra, indicandolo col dito destro.

Il Cuore irradiato da raggi di luce è sormontato da croce e coronato di spine ad indicare la Passione.

I primi impulsi alla devozione del Sacro Cuore di Gesù provengono dalla mistica tedesca del tardo medioevo, in modo particolare da Matilde di Magdeburgo (1207-1282), Matilde di Hackenborn (1241-1299), Gertrude di Helfta (ca. 1256-1302) ed Enrico Suso (1295-1366).

Tuttavia la grande fioritura della devozione si ebbe nel corso del XVII secolo, prima ad opera di Giovanni Eudes (1601-1680), poi per le rivelazioni private della visitandina Margherita Maria Alacoque, propagate da Claude La Colombière (1641-1682) e dai suoi confratelli della Compagnia di Gesù.

Durante il XVIII secolo, epoca del dipinto , si accese un forte dibattito circa l'oggetto di questo culto: nel 1765 la Congregazione dei Riti affermò essere il cuore carneo, simbolo dell'amore.

I giansenisti interpretarono questo come atto di idolatria, ritenendo essere possibile un culto solo al cuore non reale, ma metaforico; papa Pio VI, nella bolla Auctorem fidei, confermò la dichiarazione della Congregazione notando che si adora il cuore "inseparabilmente unito con la Persona del Verbo".

Importante nello sviluppo della devozione al Sacro Cuore risultano tre encicliche: Annum Sacrum di Leone XIII, Miserentissimus Redemptor di Pio XI e soprattutto l'enciclica Haurietis Aquas di Pio XII.

A partire dal Settecento, dopo la pubblicazione (1682) dei diari di Margherita Alacoque, che contengono le rivelazioni concesse alla santa durante l’adorazione al Santissimo Sacramento, nella cappella del convento delle Visitandine di Paray le Monial, come accennato,le immagini raffigurano il Cristo che mostra un cuore di carne e traducono sotto forma simbolica e realistica l’organo vitale, in modo da trasmettere al devoto l’amore palpitante di Dio per ogni creatura.

Il cuore in tutte le tradizioni religiose rappresenta il centro fisico e spirituale dell’essere. Il quadro che stiamo analizzando ne è un esempio iconografico e antropologico.

A Tropea il culto del Sacro Cuore fu introdotto dai Gesuiti presenti dal 1594 al 1770 circa.

Irma Scrugli al quale il quadretto apparteneva era particolarmente devota del Sacro Cuore, non a caso l’istituto secolare da lei fondato assieme al venerabile D. Francesco Mottola porta il nome di Oblate del Sacro Cuore.

STATO DÌ CONSERVAZIONE: Cattiva.

IL SUPPORTO: supporto tessile di origine vegetale a trama semplice incollato a tavola di legno al quale non risulta solidale. Mancanze diffuse sull’intera superficie della tela.

In alto a destra strappo con mancanza di supporto tessile.

Lacune sparse e mancanze di preparazione e di colore.

LO STRATO PITTORICO: attraverso l’osservazione a luce diffusa si è individuato lo sporco della pellicola pittorica sotto forma di polvere diffusa e pigmentazione del colore dovuta a tannino.

Attraverso l’ indagine a luce radente si è evidenziato il sollevamento di colore in più parti anche dove non era presente il craquelé.

L’indagine all’ultravioletto ci ha permesso di osservare nessuna integrazione pittorica precedente se non in piccolissime parti coeve all’opera.

PROGETTO DÌ RESTAURO: analisi oculare del dipinto, documentazione fotografica, prove di umidità e calore, velinatura, recupero della planarità, consolidamento, stuccatura lacune, pulitura, integrazione pittorica, lucidatura.

ESECUZIONE:Secondo progetto

Per prima cosa è stato tolto il quadro dalla cornice dentro la quale era stato sigillato ermeticamente con del nastro adesivo. La pressione della tela al vetro e la mancanza di ossigenazione avevano creato sull’opera danni alla planarità e alla pellicola pittorica, apparentemente non visibili, evidenziati però subito dopo l’apertura.

Dopo un attenta osservazione oculare dell’opera, si è proceduto alla documentazione fotografica, le cui fasi sono state indicate nella descrizione dello strato pittorico.

Successivamente sono state effettuate le prove di umidità calore e solvente.

La tela risultava staccata dal supporto ligneo in più punti con rigonfiamenti e sollevamenti del film pittorico e irrigidimenti.

Con un micro ago è stato iniettato in più punti della colletta di origine animale e del consolidante per ridare planarità e aderenza fra tela e la tavola che presentava attacchi xilofagi che avevano colpito anche la tela stessa.

A seguire con l’ausilio di un ferro da stiro e un foglio di carta velina e di melinex si è scaldata la superficie facendo così migrare l’umidità in eccesso e aderire i supporti.

Dopo questa fase il manufatto è stato tenuto sotto pressione per un giorno prima di essere velinato.

La velinatura è stata eseguita con cera e resina preferibile ad una sostanza acquosa, a causa della sensibilità della tela. Si è usato cera d’api e vernice dammar in essenza di petrolio.

Protetto il film pittorico e fermate le cadute di colore si è proceduto alla fase di stuccatura colmando le lacune della pellicola e della tela in modo da ricreare una superficie simile all’originale su cui agire con un ritocco estetico.

Si è scelto uno stucco poco denso applicato ‘a goccia’ con un pennello morbido direttamente sulle lacune.

Rasto il tutto con bisturi le stuccature sono state infine pulite con del cotone inumidito.

Pulitura con solvente in soluzione di butilacetato e dimetilsoffosido in proporzione 10:2

L’integrazione pittorica scelta è stata di tipo estetico.

Ultima fase la verniciatura.

Si è applicato una resina chetonica a spruzzo che ha saturato i colori ridando lucentezza e tonalità.

Inizio lavori luglio 2009 fine lavori settembre 2009.

Tutte le fasi di restauro sono state documentate fotograficamente.

Stuccatura: Nell’operazione di stuccatura si vanno a colmare le lacune fisiche della pellicola e della tela pittorica ricreando una superficie simile a quella originale su cui agire con il ritocco estetico. Con questo intervento si vuole sopperire principalmente alla mancanza di materia. Per questo fine si adopera un materiale compatibile e del tutto simile per caratteristiche fisico-chimiche alla preparazione un pennello morbido direttamente sulle lacune.

Rasatura: effettuata con bisturi. Le stuccature sono state infine pulite con del cotone inumidito.

Verniciatura interinale: applicazione a pennello di una resina chetonica a spruzzo per saturare i colori e poter quindi osservare le giuste tonalità di riferimento per la fase di ritocco.

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

Il Quadro prima del restauro

Il Restauro - 1° fase

<====<< Il Consolidamento

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Restauro - 2° fase

La Velinatura

(sotto)

(sopra)

Il Restauro - 3° fase

La Stuccatura

 

 

 

 

Il Restauro - 4° fase

<====<< Pulitura

Il Restauro - 5° fase

Integrazione pittorica

Il Restauro - 6° fase

Lucidatura

Opera finita

Opera dopo del restauro

<====<< Opera prima del restauro

Don Ignazio Toraldo mentre mostra il quadro restaurato ai fedeli

Momenti della consegna del quadro da parte dell'artista a Don Ignazio Toraldo

Consegna del quadro da parte dell'artista a Don Ignazio Toraldo

Immagini della consegna sono a cura di:

 "Obiettivo Immagine" Catanzaro Lido

"Il Restauro è stato curato dalla Fondazione Don Francesco Mottola nella persona di Ernesto Lamanna, nel ricordo di Don Mottola per il quarantesimo anno dalla morte.

Ernesto Vincenzo Lamanna

Esperto nell’analisi del degrado e delle tecniche di conservazione e restauro di opere d’arte.

Tecnico della tutela e conservazione dell’edilizia Storica e delle Opere D’arte.

Formatosi presso L'Istituto per L’Arte e il Restauro "Palazzo Spinelli" di Firenze, si cura di:

Manufatti lignei, Mobili Antichi, Opere Policrome, Dipinti su tela antichi e moderni, Dipinti su tavola, Affreschi. Materiali lapidei.

Consulenze, Catalogazioni, Ricerche.

Restauratore ligneo e Pittorico. nel corso degli anni ha operato diversi interventi per enti pubblici e privati.

Fra i più i più importanti:

Altare ligneo a stipo (sec XVII) chiesa Immacolata Squillace (collezione privata)

Crocefisso Chiesa San Nicola Catanzaro (sec XVII.)

Statua Immacolata (sec XIX) Santuario Maria Ausiliatrice Marina di Pisa

Statua Madonna delle Rose, Parrocchia S. Andrea Marcedusa (KR)

Pregiata opera policroma napoletana (XVIII)

Statua Maria Immacolata (sec XIX) Suore della Misericordia Roma

Statua Sant’Eufemia (sec XVII), collezione privata, si vuole provenga dall’antica Abazia di S. Eufemia del S.O.M.O.M.

Natività (sec XVIII) Basilica Immacolata Catanzaro

Statue lignee dei fratelli Drosi da Satriano. (sec XVIII-XIX)

Organo a canne settecentesco chiesa S. Anna - Catanzaro

“Cona “ Madonna di Termine, tavola (sec)

Santuario Madonna di Termine-Pentone - (CZ)

Tele settecentesche e ottocentesche.

Piccolo busto in carta pesta raffigurante San Francesco di Sambiase (sec XVIII)

http://www.sambiase.com/modules.php?name=News&file=article&sid=150

Fra le più importanti:

Ritratto”Cardinal Maffi”del pittore Petacco ritrattista Real casa

Proprietà Curia Vescovile Pisa e in deposito presso il Santuario Maria Ausiliatrice Marina di Pisa.

Ritratto Ida Gelli del Pittore Eduardo Gelli. (sue opere sono presenti a Palazzo Pitti di Firenze nella collezione d’arte Moderna. Sec XIX)

Collezione Piovaia Butta - Pisa -

Ritratto di G. Vincenzo Lamanna (sec XIX) del pittore A. Cefaly il vecchio.

Madonna del Buon Consiglio

San Pietro

Del pittore Colelli (sec XVIII) collezione privata.

Maria Ausiliatrice Proprietà Salesiani Soverato

Parrocchia S. Maria delle Grazie- Olivadi - (CZ)

Arredi:

Palazzo Aldobrandini –Roma (collezione Privata)

Villa Chigi -Roma- (collezione Privata)

Palazzo Pignatelli –Napoli (collezione Principessa Pignatelli di Cerchiara)

Palazzi Mottola Bragò-Ttropea- (VV)

Palazzo Zolea -San Floro- (CZ)

Palazzi: Marincola, de Riso, Fazzari, Cafasy, Pugliese, Mancusi, deSeta, (CZ)

Palazzi Mazza, Massara – Borgia - (CZ)

Palazzi Nicotera - Lamezia Terme - (CZ)

Palazzi: Gagliardi, Capialbi, (VV)

Palazzi: Lucifero, Berlingeri, Morelli (KR)

Castello Compagna Corigliano Calabro - CS - (collezione privata)

Palazzo Frescobaldi Firenze

Membro Clartè (Artisti in dialogo): Commissione d’arte internazionale con sede a Castelgandolfo - Roma -

Movimento dei Focolari.

Ha svolto importanti ricerche presso archivi storici per privati e parrocchie.

Fra i più importanti:

Archivio segreto Vaticano (fondo per la Calabria)

Archivio Storico di Napoli (catasti Onciari)

Archivio storico di Stato Catanzaro (Regia Udienza, fondi Notarili, Cassa Sacra.)

Si cura di riproduzioni d’epoca e rifacimenti vedi  http://www.genovince.it

Esperto attività ludico manuali progetti ministeriali

ernestola@alice.it

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Per quanti navigano in rete o sono iscritti all'ormai famoso social network si da comunicazione che sullo spazio internet sono stati creati tre gruppi con relative aree di discussione e condivisione di pensieri. I gruppi sono:

  •  Venerabile don Francesco Mottola

  •  Irma Scrugli

  •  Amici della fondazione Don Francesco Mottola

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