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 Tropea   La Perla del Tirreno   Comune del Poro

La Città di:

Raf Vallone - Vai alla Pagina

di

Pasquale Galluppi - Vai alla Pagina

e della

Cipolla Rossa

Stampe del Pacichelli 1703 - " Il Regno di Napoli in prospettiva "

Editori Mutio NA 1703 - Originale Collezione dell' On. Carratelli, per sua gentile concessione

I Link di Tropea

Il Comune di Tropea

La Perla del Tirreno

si estende su una superficie di appena 3,59 km2 ed è, come territorio, il più piccolo della provincia di Vibo Valentia; ha una popolazione di circa 7.000 abitanti ed è situato a 29 km a ovest del capoluogo; il borgo medievale sorge su di una rocca a strapiombo sul mare a 60 m d'altezza., ai piedi del monte Poro.

Città di antiche ed importanti nobiltà non si conoscono bene le sue origini.

E' definita la capitale delle vacanze della Costa di Italo, ed è il centro turistico più visitato della Calabria ed una delle prime d'Italia, ciò e dovuto alla bellezza delle sue spiagge bianche e frastagliate ed alle sue strutture ricettive: porto turistico, buoni alberghi, eleganti negozi, attrezzature balneari e non di meno la vicinanza al promontorio di Capo Vaticano.

E' sito di oltre 15 chiese di valore storico-religioso; da visitare la Cattedrale Normanna, in Largo Duomo che si presenta con la facciata gotica, un portale ogivale cinquecentesco ed una torre campanaria a pianta quadrata. La cattedrale custodisce un Crocefisso nero ligneo, un'icona raffigurante la Madonna di Romania di tardo stile bizantino, la Madonna del Popolo con Bambino, scultura marmorea del Montorsoli (1555). Altre chiese importanti sono: Santa Maria della Neve (Michelizia) e S. Maria dell'Isola, di origine basiliana, rifatta in epoca gotica.

Feste: Madonna di Romania, il 8 Settembre; Madonna dell'Isola, il 15 agosto.

Fiera: dell'Annunziata, il 23 marzo.  Sagre: "Cipolla rossa" una data estiva.

Manifestazioni: "Estate tropeana", luglio-agosto-settembre.

Mercato: sabato.

Gruppo Folk  "Città di Tropea" - Festival Mondiale del Folk a Tropea

Il Concorso di Poesia Onde Mediterranee - X edizione 2013

Il Sinodo di Tropea del 1594

Pronto Estate 2012 - Guida de Poro

Premio letterario Citta di Tropea 2012

Premio Poesia Onde Mediterranee 2012

Calabria, Calabresi e Calabresità nella letteratura di Saverio Strati - Convegno

Premio letterario Citta di Tropea 2011

Tropea Film Festival 2001 - V Edizione

Scrittori Tropeani: Presentazione Libri

Leggi al Sole - da Casa Editrice Meligrana e il Lido Tropical

Pronto Estate 2011 - Guida de Poro

Il Giro d'Italia di Ciclismo del 2011

Premio Poesia Onde Mediterranee 2011

Tropea Village - Programmazione 2010

Pronto Estate 2010 - Guida de Poro

Premio letterario Citta di Tropea 2010

La Festa da Conicea 2009

Il Calendario AgipGas sulla Cipolla

Premio Poesia Onde Mediterranee 2010

Enzo Carone - Regista di Tropea presenta GRIGIOSCURO (cortometraggio)

Bed and Breakfast Tropea

Il Quadro del Sacro Cuore di Irma Scrugli - Restauro e Consegna

Gurnèa - Libro di Bruno Cimino

Dintorni di Tropea di Marcello Macrì

Non Solo Tropea - Sito

Premio Poesia Onde Mediterranee 2009

Premio letterario Citta di Tropea 2009

Tropea Paola

Tropea Marina

Omaggio a Tropea di F. Fiamingo

La Madonna di Romania 2007

Tropea d'una volta

Lorenzo Albino - Pittore

Kurt Bosk - Il Tedesco

Le Chiazzarole: Gruppo Folk

Tropea Film Festival

Gruppo Folk  "Città di Tropea"

Don Mottola: Religioso del Poro

La Tropea di P. Merlino

Pro Loco Tropea

La Rossa di Tropea - La Cipolla

Tropea: Amata mia

Visita Tropea  (Sito Web)

Enzo Taccone - Poeta

Premio di Poesia Onde Mediterranee

Alessandro Bagnato - Anarchico

Le Tele di Eliana Varini

Teatro - I Tropeani

Tropea Blues 2007

I Tropheum - Complesso Anni 60

Pasquale Galluppi - Filosofo

Giuseppe Lo Cane - Filosofo

Antonio Cotroneo - Scrittore

Tropeatrekking.it

Il Mensile - La Piazza

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Il Santuario della Madonna di: Santa Maria dell'Isola

La chiesa di origine basiliana di Santa Maria dell’Isola, che sorge su di una penisoletta ai piedi della città.  Per conoscere le origini e la lunga storia di S. Maria dell’Isola non basta scrutare su documenti scritti o stampati, perchè insufficienti, bisogna invece interrogare la gente ed intendere il racconto che essa ne fà.

La Badia di Montecassino, sulla sua porta di bronzo fusa nel 1066, tra gli altri possedimenti appartenenti alla stessa, elenca <<Sancta Maria de Tropea cum omnibus pertinentiis suis>>. La pertinenza a Montecassino venne confermata successivamente dai vari Pontefici.

La tradizione vuole che al tempo dell’iconoclastia giunse una nave in prossimità dell’isola recante una statua di Madonna, fatti i rifornimenti se ne ripartì lasciando la statua sulla riva; non sapendo dove collocarla, sindaco e vescovo scelsero d’accordo una grotta dello scoglio, ma accorgendosi che la statua era alta rispetto alla grotta, decisero perciò di segare i piedi della Madonna. Al primo colpo di sega le braccia del falegname si paralizzarono, e vescovo e sindaco caddero morti.

Dopo tali manifestazioni tragiche e sconcertanti, la Madonna volle far subito vedere il suo volto benevolo, mostrandosi madre di grazia e di miracoli, tanto che tutt’oggi una piccola edicola segnala la pietra dei miracoli, e la gente umile e fedele, fino a pochi anni fà saliva in ginocchio la scalinata. Sullo scoglio, in una spianata, fu costruito un tempietto, nella cui "cripta", di accesso poco agevole, veniva conservata la statua. Nel Seicento, portata la statua in luogo più accessibile, fu abbandonata la grotta; il nuovo edificio dove fu collocata in seguito subì varie modifiche, dopo il terremoto del 1905 fu ricostruita la facciata crollata.

Maria Francesca Barone - Nicotera 06.07.2006

Santa Maria dell'Isola - All'orizzonte lo Stromboli

Tropea tanti anni fa ... di Enzo Taccone

Quando il turismo non l’aveva ancora baciata Tropea era veramente uno splendore, qualcosa di speciale ed irresistibile.

Sapevamo di avere spiagge solamente per noi e gli ombrelloni non ci appartenevano. Potevamo prendere patelle, ostriche (adesso introvabili), ricci, polpi, cernie, triglie, "surici", cefali, spigole e cucinare vicino al mare il pesce appena pescato.

Col passare del tempo si è perso quello che di naturale e selvaggio ci apparteneva perché nostro speciale patrimonio e che forse  non era apprezzato perché l’avevamo  e basta.

I giochi che facevamo da bambini erano un’invenzione continua di partite interminabili a pallone, "cu pirrocciulu", "ammucciatea", "ca nastula", "ca mazza cu surici", "i cavalletti" e tanti altri ancora.

I primi complessini musicali prendevano i nostri entusiasmi al punto da farci andare ad ascoltare la musica degli anni 50/60 mentre le coppiette ballavano vicino al mare alla Rotonda del Lido San Leonardo oppure al Porto al Lido Cimino.

Natale era la festa tanto attesa. Fichi a forma di croce imbottiti di noci e mandorle e cotti al forno, zeppole con l’uva passita con il tonno e o l’acciuga, "'u sangunazzu" in versione dolce o solo con il sangue di maiale, i dolcetti di mandorle, "gelatini", i raduni di famiglia mentre la banda di Mastro Nuzzu suonava le nenie natalizie per i vicoli della vecchia Tropea. Si giocava a tombola, al mazzetto, "'a stuppa" e gli alberi Natale erano rari mentre si realizzavano presepi elaborati da sembrare un mondo da fiaba. Si mangiava sino a notte inoltrata.

Era il tempo in cui la televisione invadeva le nostre case e la civiltà dei consumi distruggeva la nostra semplicità e forse anche il nostro essere calabresi con la nostra proverbiale generosità ed ospitalità. I personaggi di allora erano: Tubiolo, Peppi da Motta, Coglifriddu, Peppareu Bonforti, Carmelea "a Peppininna"... e tanti altri ancora presenti nei nostri cuori come miti.

Cosa rimane di quel tempo ? Direi quasi nulla. Tutto è cambiato ormai. La natura così bella è stata rovinata dall’uomo, la mentalità si è modificata, il carattere pure ed i calabresi sono sempre più protesi a finalizzare in termini economici il rendimento di una stagione estiva. I rapporti stessi, a tutti i livelli, non sono più autentici come allora.

I "ziti" non hanno più bisogno di nascondersi per estrinsecare le loro effusioni. Qualcuno potrebbe dire che è meglio adesso. Il progresso, il miglioramento devono fare il loro corso. E’ vero ma certi atteggiamenti comportamentali mi sembrano ormai esagerati.

Rimane Carmelea sempre più incerta nel trascinare la propria vita e sempre alla ricerca di "'na limosina" per continuare "a campari".

Tropea 120 anni fa...

di Regina Massara

A fine ottocento, quando ancora la parola turismo era sconosciuta e chi partiva ed arrivava alla stazione o al Porto di Tropea lo faceva solo per emigrazione o peggio per malattia, Francesco Massara e Marianna Laria abbandonando la loro Drapia sono scesi a Tropea con i loro 2 bambini di pochi anni (Michelangelo e Giuseppe), per intraprendere un lungo viaggio verso il Brasile.

Di loro si è persa memoria da allora; passano i decenni e questa famiglia tanto laboriosa si ingrandisce e si evolve nella città di Belo Horizonte, dove ora ci sono oltre 150 discendenti di Francesco e Marianna  Massara.

Ma la pronipote la Dott.ssa REGINA MASSARA nell'intensa volontà di scoprire le proprie origini ha cercato con perseveranza e con tutti i mezzi di allacciare contatti significativi che la portassero alla localizzazione del paese di origine dei propri avi per poi rintracciare eventuali parenti. Ha contattato anche noi di www.Poro.it , che l'abbiamo prontamente informata dell'esistenza di un consistente ceppo di Massara nel comune di Drapia, ciò non rappresentava una certezza del luogo di origine, ma era attendibile in quanto incrociato con Laria, che è un cognome diffuso a Gasponi.

La conferma certa che si trattava di emigranti di Drapia è arrivata da questa originale medaglietta (dell'ottocento) della Madonna di Romania protettrice di Tropea, che la Bisnonna Marianna ha portato con se in Brasile oltre 120 anni addietro con tanta devozione, trovata casualmente dalla sorella di Regina.

Nel Luglio 2004, anche a seguito di ulteriori nostre ricerche sui parenti, abbiamo avuto il piacere di conoscere la Dott.ssa Regina che con suo marito e due sue sorelle sono venute a Drapia per incontrare i loro parenti e conoscere con immensa commozione i luoghi da dove sono partiti i loro bisnonni. Per tre giorni hanno vissuto intensamente ed ammirato la realtà dei nostri posti, non mancando di fare una visita alla cattedrale di Tropea per ringraziare la Madonna di Romania.

La Redazione e Regina Massara

La famiglia di Regina Massara ha fatto riprodurre la medaglia in oltre cento copie, per farne dono affettuoso a tutti coloro che hanno conosciuto in Italia.

Si noti la somiglianza della Madonna e Bambino nel Quadro e nella Medaglia.

Santuario della:

"Madonna di Romania"

Uno dei titoli con cui la Vergine SS. è venerata in Calabria è quello di Madonna di Romania, e avviene nella cittadina di Tropea, e precisamente nella sua magnifica cattedrale normanna, ed è anche protettrice della città. Il quadro al centro dell’abside maggiore della cattedrale di Tropea, un’icona venerata ed amata dal popolo tropeano, come oggi si presenta è un rifacimento d’una Icona Bizantina più antica; l’appellativo di Romania è connesso al racconto che fa venire il Quadro dall’Oriente al tempo dell’iconoclastia. Le tradizioni locali fanno risalire la datazione di un culto pubblico e solenne ad eventi connessi col terremoto del 1638, quando l’icona fino a quell’anno era conservata in un posto secondario della cattedrale. Il vescovo del tempo lo spagnolo Mons. Ambrogio Corduba, domenicano, per diverse notti avrebbe sognato la Madonna che gli avrebbe manifestato il desiderio di essere portata processionalmente per le vie della città. Da ciò impressionato si sarebbe deciso di ordinare detta processione; mentre era di ritorno verso la cattedrale, nell’attuale via Roma, un catastrofico terremoto, scosse ma non danneggiò Tropea, segno inequivocabile - come venne interpretato - della protezione della Vergine. Era il 27/03/1638. Da tale data la Vergine bruna di Romania, posta sull’altare maggiore del sacro Tempio, ha posto di onore e la devozione filiale del popolo e le manifestazioni di culto liturgico. Antichi studiosi locali nella loro ricerca del luogo di provenienza della sacra immagine erano incerti di quale Romania si trattasse, conoscendone tre: la Romagna, Napoli di Tracia (la Romania Maggiore) e Napoli di Argolide (Romania Minore). Si dava la prevalenza a Napoli di Tracia, poiché in un antico inno il Sinodo diceva, rivolgendosi alla Vergine: "Feros Thraciae viros dereliquisti".

Il 3 Settembre 1877, con Mons. Luigi Vaccari, vescovo coadiutore, l’Icona ebbe il riconoscimento dell’Incoronazione per decreto del Capitolo Vaticano. La festa si celebra il 27 Marzo (in riferimento al terremoto), ma i tropeani preferiscono festeggiarla il 9 Settembre, anniversario di detta Incoronazione. Il Santuario (Cattedrale) è affidato al clero diocesano.

Maria Francesca Barone - Nicotera 06.07.2006

Tropea: vista da Sant'Angelo di Drapia

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Santa Maria dell'Isola - Natale 2000

Tropea: vista aerea dal mare

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Tropea: vista dall'Isola

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Tropea: la spiaggia San Leonardo - vista dall'Affaccio (il 29 settembre 2000)

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Tropea: il mare dell'Isola - vista dall'Affaccio (il 29 settembre 2000)

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Tropea: il Lido San Leonardo - vista dall'Affaccio (sta alla fine del corso)

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