Filocastrum Fest 2009 a Motta Filocastro
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Motta Filocastro
ATMOSFERA MEDIEVALE A LIMBADI
"Filocastrum fest" e "Facimu rota" per immergersi nel glorioso passato
Limbadi Testa durissima, degna della proverbiale dote che caratterizza i calabresi.
I soci dell’associazione "Il tocco" di Motta Filocastro non solo non sfuggono a questa regola antropologica, ma, addirittura, ne fanno una questione etica. Insomma, trattasi di un vero e proprio scandalo. In un piccolo centro abitato da poco più di cento anime la dimensione “scandalistica” ha preso il sopravvento.
I soci del circolo "Il tocco", smentendo cliché e luoghi comuni su una Calabria distante dai processi culturali di prima fascia, hanno deciso di operare con sagacia e lungimiranza. A loro, il migliore riconoscimento circa la bontà delle realizzate iniziative viene tributato, ogni anno, da quanti hanno ancora a cuore le sorti di questa provincia, in ritardo sui processi di valorizzazione di un’identità che offrirebbe, invece, elementi culturali di eccezionale prestigio.
Il "Filocastrum fest" che l’associazione della piccola frazione di Limbadi organizza ogni anno il 9 agosto, non è una banale "festa medievale"; piuttosto, rappresenta la pervicace volontà di riappropriarsi del proprio passato con spirito gioioso e allegro, partecipato e originale.
La rievocazione della visita del conte Ruggero d’Altavilla nel piccolo centro vibonese offre l’occasione per ripercorrere le tappe di un momento splendente della storia locale. L’evento è oggetto di un puntuale approfondimento da parte degli organizzatori, tale da suscitare sentimenti di curiosità e apprezzamento generalizzati.
La regia dell’operazione culturale è perfetta e ogni anno attira l’attenzione di un pubblico sempre più vasto che supera i confini provinciali. Da sottolineare la raffinatezza con cui vengono servite le vettovaglie anch’esse accuratamente contestualizzate. Non c’è nulla che viene affidato al caso e su ogni particolare si riversa un’idea, uno studio, un’amorevole attenzione.
"Facimu rota", kermesse musicale di tarantelle calabresi che si svolge, invece, il 10 agosto, non si esaurisce nel solito concertino etnico così tanto in voga in questo periodo; piuttosto, con la sua giornata interamente dedicata alle vicende musicali e coreutiche regionali, opera verso un coerente recupero di un segmento della ultra bimillenaria cultura indigena. La peculiarità dell’iniziativa musicale mottese, consiste nell’operare scelte segnate da una valenza artistica di primo livello. Nessun ammiccamento a sound estranei alle melodie calabresi. La valorizzazione di tutto ciò che è autenticamente tradizionale (ad esempio la costante presenza degli zampognari di Cardeto) è, per i soci de “Il tocco”, un’opzione irrinunciabile.
Insomma, anche per l’anno in corso in un borgo antico del Vibonese si respirerà aria di cultura dai profumi riecheggianti un passato lontanissimo, e non solo sotto il profilo storico.
Ma il 9 e il 10 agosto, a Motta Filocastro, borgo affascinante sospeso quasi per magia nelle verdi e lussureggianti colline antistanti Nicotera, saranno rappresentate le anime di una Calabria che resiste alla secolarizzazione e all’indifferentismo, proiettandosi con passione e malinconia verso un futuro tutto da scrivere.
Corrado L’Andolina Pubblicato su Calabria Ora il 9 luglio 2009, p. 44
Il Baco da Seta: Allevamento, Lavorazione e Prodotti della seta
Il Baco da Seta: Allevamento, Lavorazione e Prodotti della seta
Il Baco da Seta: Allevamento, Lavorazione e Prodotti della seta
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Giocolieri e Giullari Medievali
L'esibizione per il Borgo di Motta Filocastro di Giocolieri e Giullari in costume d'epoca medievale
Giocolieri con trampoli e costume medievale
Giocolieri con trampoli e costume medievale
Giocolieri con trampoli e costume medievale, per il Borgo di Motta Filocastro
Giocolieri con trampoli e costume medievale, per il Borgo di Motta Filocastro
Giocolieri con trampoli e costume medievale, per il Borgo di Motta Filocastro
La sfilata in costumi d'epoca Normanna
Inizio della sfilata in costumi d'epoca
Inizio della sfilata i tamburi
Il Conte Ruggero d’Altavilla
La sfilata in costumi d'epoca Normanna
Il corteo in costumi d'epoca Normanna
Il corteo in costumi d'epoca Normanna
Il corteo in costumi d'epoca Normanna
Il corteo in costumi d'epoca Normanna
Il corteo in costumi d'epoca Normanna
Il corteo in costumi d'epoca Normanna
Il corteo in costumi d'epoca Normanna
Il corteo in costumi d'epoca Normanna
Il corteo in costumi d'epoca Normanna
Il corteo in costumi d'epoca Normanna
Il corteo in costumi d'epoca Normanna
In attesa di...
In attesa della manifestazione
I Barbari
In attesa della manifestazione
In attesa della manifestazione
In attesa della manifestazione
In attesa della manifestazione
Attrezzi e Tornio a Pedale per la lavorazione del Legno
La lavorazione del ferro... la Fornace
Il tornio a pedale
Un candelabro fatto con il tornio a pedale
La lavorazione del ferro... la Fornace
La lavorazione del ferro... la Fornace
La lavorazione del ferro...
la Fornace
e
Lo scudo medievale
Lavorazione al tornio a pedale
e
i giochi degli artigiani medievali
L'armaiolo medievale
Dimostrazione di un falco con bambino
I Falconieri del Re
I giochi di fuoco
I giochi di fuoco
I giochi di fuoco
Presentazione per la manifestazione che si terrà il 9 agosto 2009 a Motta Filocastro.
Potremmo ricorrere alle esagerazioni verbali adagiandoci nel conformismo del linguaggio mediatico-pubblicitario. Potremmo sorprendervi con la promessa di effetti straordinari o assicurandovi la classica "serata speciale". Promesse. Sarebbero sempre e solo promesse.
Vi invitiamo, invece, a salire con noi sulla macchina del tempo e a percorrere un viaggio a ritroso di 950 anni (più o meno).
Andremo a fare conoscenza di una parte della storia calabrese del medio evo che ci riguarda direttamente.
Osserveremo insieme la Calabria normanna, quella del Conte Ruggero d’Altavilla, detto il Bosso. Doveva essere davvero speciale quel tempo e speciale anche la Calabria di quel tempo.
Daremo un’occhiata ai costumi, all’abbigliamento maschile e femminile, alle circostanze speciali come la visita del Bosso proprio qui, all’atteggiamento della nobiltà e del popolo, allo spirito religioso dell’epoca, ai rapporti tra popolo e potere costituito (non dimentichiamo che la capitale del piccolo regno era la vicina Mileto) e, soprattutto, cercheremo di scoprire, nel corso di questo viaggio nel tempo, quanto e come la Calabria conquistò i Normanni e quanto e come ne fu conquistata.
Non vogliamo eseguire una ricostruzione storico-antropologica, per quanto interessante sul piano culturale e gradevole su quello spettacolare, ma continuare nel tentativo di ripercorrere le strade della storia locale per comprendere le ragioni della nostra peculiarità e riaffermare l’importanza dell’identità.
Sono frutto entrambe di un crogiolo di eventi, personaggi, mescolanze, culture e valori ormai universalmente recepiti come fondamento della cultura europea. Solo che qui sono... un po’ più antichi.
Corrado L’Andolina
FILOCASTRUM FEST del 2008
Presentazione per la manifestazione che si terrà il 10 agosto 2009 a Motta Filocastro.
Chi racconta del tipo umano calabrese, individualista, solitario, piuttosto ascetico, solitamente sprezzante di lussi, poco aduso al superficiale e indotto a servirsi dell’essenziale, raramente o quasi per nulla inserito in un coro musicale o artistico o semplicemente operativo, non è lontano dal vero.
Il calabrese è realmente fatto così. Le eccezioni a questo tradizionale modus vivendi devono trovare sempre un motivo particolare e una ragione importante. Ecco perché si esclama ad un certo punto Facimu rota ! ossia Facciamo ruota ! Costruiamo un circolo di persone !, un invito a socializzare, a partecipare pubblicamente a qualcosa che coinvolge un gruppo, una comunità.
Ma anche un modo indiretto per riconoscere che il fare ruota è qualcosa di insolito e che proprio per questo assume le caratteristiche dell’insolito, per cui sono lecite l’esibizione, la sregolatezza, la gioia, il ballo, persino l’ebbrezza ! In pubblico. Davanti a tutti. Perché tanto simu calabresi, quindi, al di là di ogni sospetto di imbroglio e di ipocrisia. Come, del resto, evidenziato dalla chiarezza spontanea delle nostre tarantelle, suonate esclusivamente con gli strumenti della tradizione: lira calabrese, tamburello, organetto, pipita, zampogna, flauto a corteccia.
Tarantelle e Calabria proprio per questo costituiscono un binomio inscindibile che si è conservato nel corso dei secoli e viene oggi rilanciato in mille modi e in mille manifestazioni.
L’associazione "Il Tocco", anche con questa edizione, intende dare un contributo alla riscoperta dell’originalità musicale della nostra terra unendo cultura e spettacolo, divertimento e riflessione.
Corrado L’Andolina
e-mail: Piapia@Poro.it
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