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Prof. Antonio Pugliese Un Professionista del Poro
Antonio Pugliese rieletto - Presidente della S.I.S.Vet La Società Italiana delle Scienze Veterinarie è un’associazione molto prestigiosa Il docente universitario di Brattirò ha promesso di organizzare un Convegno nel circondario. DRAPIA - Antonio Pugliese, ordinario di Clinica Medica Veterinaria dell’Università di Messina è stato rieletto, per il prossimo triennio, alla presidenza della S.I.SVet (Società Italiana delle Scienze Veterinarie). Il docente risiede ormai da diversi anni in Sicilia, ma è calabrese, nativo del vibonese, più precisamente di Brattirò, frazione di Drapia, paese dove ha passato la sua fanciullezza ed al quale è rimasto sempre legato. La S.I.S.Vet è la più antica e prestigiosa società scientifica della medicina veterinaria italiana che riunisce le Facoltà universitarie, i ricercatori, i professionisti e gli studiosi del settore. L’associazione ha tenuto il suo ultimo e 63esimo Congresso nella città di Udine. Ad esso hanno preso parte personalità provenienti da tutta la penisola, le quali si sono confrontate sui recenti esiti della ricerca e sulla condizione in cui versa l’università italiana. Nel corso della stessa riunione si sono svolte le elezioni per la composizione del Consiglio Direttivo. Nel riproporre la propria candidatura, Pugliese ha illustrato una relazione sul lavoro svolto e un programma di massima per il futuro. Durante la presidenza del professore calabrese è stata anzitutto realizzata una consistente produzione scientifica, sia quantitativamente che qualitativamente: tavole rotonde, Workshops, letture magistrali. La Società, nello stesso lasso di tempo, ha sviluppato fattive forme di collaborazione con altre simili associazioni scientifiche. Il Presidente ha ritenuto perciò che sia opportuno proseguire il lavoro precedente, continuare a ricoprire le aree della ricerca non ancora completamente esplorate e concentrare l’interesse sulle tematiche emergenti. L’obiettivo di promuovere un dialogo costante con le istituzioni Ministeriali e Accademiche è stato anch’esso inserito nella bozza del programma come pure un’azione di ulteriore avvicinamento delle Facoltà agli standards europei. Antonio Pugliese ha alle sue spalle una lunga e gratificante carriera accademica durante la quale ha ricoperto numerosi incarichi d’insegnamento nei corsi di laurea, di specializzazione e di perfezionamento. È stato, inoltre, per otto anni Presidente della Federazione Mediterranea di Sanità e Produzione dei Ruminanti, sodalizio che raggruppa i paesi del bacino del Mediterraneo. Molto attaccato alle origini, si reca spesso a Brattirò, paese al quale riconduce ricordi affettivi tangibili ed indelebili. Oltre che per le sue competenze, Pugliese è perciò apprezzato per le qualità umane e come uomo di cultura. Non è infatti solo un docente di alto livello, ma anche uno studioso delle tradizioni e della storia della nostra regione. Pochi anni fa ha scritto un libro sulla Nduja, il salame tipico del vibonese, fornendo al lettore un interessante e completo punto di vista sul significato storico, sociale e culturale del prodotto alimentare. Allo stesso modo, la sua successiva e ultima fatica letteraria intitolata "Mio Padre nel Lager" ha riscosso molto successo. In questo testo, l’autore ha trasposto la sconvolgente vicenda del padre Giuseppe durante il secondo conflitto mondiale. Una testimonianza delle nefandezze naziste e della coraggiosa e dolorosa esperienza vissuta dallo stesso personaggio per scampare alla morte e fare ritorno a casa. Giuseppe Pugliese, stimato e compianto artista scultore, ci ha lasciato da quasi una anno, ma è riuscito, tramite il racconto della sua vicenda al figlio, il quale ha appunto tratto questo volume, a tramandare le significative vicissitudini della sua esistenza e, assieme alle sue opere, consegnarci un ricordo immortale delle sue sensazioni. I solidi valori insiti nel Professore, trasmessi dai propri affetti e, di conseguenza, l’attaccamento al territorio di origine lo ha indotto a promettere di organizzare un importante convegno della SISVet proprio nel circondario di Tropea nel corso del suo mandato triennale. La locazione di questo evento dovrebbe essere il Teatro La Pace, situato nel comune di Drapia a soli tre km dalla città tirrenica. Drapia, anche se per poco e grazie a Pugliese, sarà così centro di cultura e ricerca scientifica. Mario Vallone |
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del professore Antonio Pugliese ********
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dalla " Gazzetta del Sud " - del 10.10.2006 Orgoglio e Prestigio per l’Università di Messina Nei giorni 27-30 settembre c.a., si è tenuto a Terrasini (Pa) il 60° Congresso della Società Italiana delle Scienze Veterinarie (S.I.S.Vet.), prestigiosa Società Scientifica che riunisce tutte le Facoltà di Medicina Veterinaria presenti sul territorio nazionale, nonché ricercatori afferenti ai diversi settori scientifici disciplinari della veterinaria italiana. Durante lo svolgimento dei lavori, si è tenuta l’elezione per il rinnovo delle cariche societarie che ha visto eletto a Presidente il Prof. Antonio Pugliese, Ordinario di Clinica Medica Veterinaria presso il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Messina. Il Prof. A. Pugliese si è laureato presso questa Facoltà nel .1976 e, dal 1990, è Professore Ordinario. Durante la carriera ha ricoperto numerosi incarichi d’insegnamento nei Corsi di Laurea, Specializzazione, ha coordinato e diretto numerosi Corsi annuali di Perfezionamento riguardanti: "Terapia Omeopatica Veterinaria"; Oftalmologia degli animali da compagnia”; “Interventi Veterinari in corso di calamità naturali”; Pet therapy: attività assistita con animali”; Coordinatore Nazionale del Dottorato di Ricerca in “Oftalmologia Veterinaria”; Presidente e fondatore del primo Centro Sperimentale in Italia di Pet Therapy dell’Università di Messina; Presidente della Federazione Mediterranea di Sanità e Produzione dei Ruminanti (Fe.Me.S.P.Rum.). Dal novembre 2004 è Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Medicina Veterinaria 47/S. L’attività scientifica svolta è documentata da oltre 300 lavori scientifici pubblicati su riviste nazionali ed estere o presentate a convegni nazionali ed internazionali. L’attività editoriale comprende: "Il sistema lacrimale negli animali da compagnia" in: Il sistema lacrimale di Piero Steindler, Fabiano editore, 2000; Malattie da Prioni: una storia infinita, Società tipografico Editrice, 2001; "Pet Therapy: nuove strategie d’intervento, Grafiche Scuderi s.a.s., 2003; "Pet Therapy Strategie d’intervento e linee guida", Armando Siciliano Editore, 2005. Le capacità professionali del Prof. Antonio Pugliese, dimostrate quotidianamente durante lo svolgimento della professione, nonché le spiccate doti relazionali lo hanno portato al vertice della S. I. S. Vet., Società questa che vanta circa 1400 soci e definita come la massima espressione della Ricerca italiana in campo Medico Veterinario. L’ulteriore e rilevante traguardo raggiunto da un membro di questo Ateneo deve essere motivo di orgoglio e prestigio per l’Università di Messina e per tutti coloro che credono ed investono il proprio tempo nella ricerca nobilitando il proprio e l’altrui lavoro. |
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Antonio Pugliese presenta un libro dedicato al "Piccante" di Calabria La ‘nduja, dalla cività contadina alle odierne tavole del benessere Studiosi dell’alimentazione ed appassionati di arte culinaria si sono riuniti a Roma per parlare di un tipico salume calabrese, un prodotto oramai presente in molti menu nazionali ed internazionali. di Bruno Camino foto archivio A.C. Tropeana Roma – Il 9 dicembre 2008 alle ore 19,00 presso il Nobile Collegio Chimico Farmaceutico romano, nella zona dei Fori Imperiali, si è svolta un’interessante conferenza sul prodotto gastronomico calabrese più popolare: la ‘nduja. Alla presenza di illustri relatori, il tipico salume è stato molto più che il tema centrale dell’appuntamento culturale. E’ stato l’ospite d’onore di una squisita conversazione tra studiosi, buongustai e appassionati di cucina mediterranea. Piccanti sono state, dunque, le argomentazioni di natura scientifica Silvio Borrello (Dir. Gen. sicurezza dell’alimentazione e della nutrizione c/o Ministero della Salute - Roma), oltre che economica ed antropologica Luigi Lombardi Satriani (ordinario di antropologia presso l’Università "La Sapienza"). Questo appuntamento è stato suggerito da un’ottima pubblicazione, che si aggiunge alle tante già esistenti in materia, ed il cui autore è Antonio Pugliese, docente universitario a Messina e firma autorevole di testimonianze doc calabresi, non solo culinarie. Il libro del prof. Pugliese che si presenta, a ragione, come celebrazione di un alimento davvero genuino, si intitola <<‘Nduja, antropologia, storia, tecnologia di un salume calabrese>> (Armando Siciliano Editore - 2008). I relatori e lo stesso autore, attraverso un approfondito, a tratti spassoso, excursus alimentare hanno spiegato ai presenti tutto quello che c’è da sapere sull’alimento ‘nduja e sulle proprietà nutrizionali del peperoncino indissolubilmente legato al salume calabrese, per concludere con una rivisitazione dei confini dove viene prodotto questo afrodisiaco e non solo salume. Non sono mancate le dissertazioni su aneddoti locali che vogliono chi ammazza il maiale è contento un anno, mentre chi si sposa è contento solo un giorno, e puntualizzando inoltre che del maiale non si butta niente. Il tutto attraverso una serie di riti e tradizioni legate ai sentimenti ed alla storia circoscritta ai comuni del Poro, l’area vibonese dove la ‘nduja trova la sua capitale d’origine nel paese di Spilinga. I vari capitoli del libro snocciolano gli argomenti più sensazionali, cioè non legati necessariamente alle proprietà organolettiche ampiamente ormai riconosciute alla ‘nduja da esimi studiosi, ma si avventurano nelle origini della lenta evoluzione che è stata anche ricerca scientifica, attraversata dai luoghi cui è legato il prodotto ‘nduja. Intorno a questo salume ruotano, ovviamente, una serie di indicatori sociali, naturali, ambientali, storici e quindi tradizionali. Per visitarli singolarmente è necessario conoscere i vari paesi dove la ‘nduja si produce. La sua origine, già da quando questo prodotto si chiamava "orba", è legata a quei pochi alimenti superstiti ancora, grazie a Dio, sopravvissuti, che un tempo sono serviti per imbandire le tavole dei contadini. Sarà riduttivo, ma per convincere il lettore che stiamo parlando di un prodotto davvero importante della cucina calabrese, è sufficiente dire che la ‘nduja si produce con ciò che resta del maiale quando questo viene macellato per realizzare prosciutti, bistecche e quant’altro. Lo stesso insigne Giovanni Ballarini (prof. emerito dell’Università di Parma e Presidente Nazionale dell’Accademia Italiana della Cucina), che ha firmato la prefazione del libro di Antonio Pugliese, si sofferma sul successo della ‘nduja, - che persiste e si espande - e, sottolinea: "Molti salumi regionali italiani sono scomparsi od il loro uso si è fortemente ridotto, mentre la ‘nduja rimane vincente, poiché la cultura contadina che l’ha creata è stata capace di farla evolvere, per adattarsi alle esigenze di una società che mutava, adeguandosi alle nuove concezioni di consumo". La presentazione del libro si è conclusa con una degustazione del tipico prodotto, organizzata all’interno dei prestigiosi locali del museo farmaceutico del Nobile Collegio. |
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" Il Bambino disperato " di Giuseppe Pugliese Pietra 17 x 33,5 x 24 |
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" La Testa di Filosofo " di Giuseppe Pugliese >>====> Ulivo 11 x 52 x 22 |
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e-mail: Piapia@Poro.it |
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