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Drapia Comune del Poro
Pronto Estate 2012 - Guida di Turismo e Cultura sui Comuni del Poro
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Drapia Centro: Abitato |
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IL Comune di Drapia
Si
estende su una superficie di 21,52 km2, la popolazione è di circa 2.500
abitanti; Drapia si trova a 24 km a sud-ovest del capoluogo e sorge a 262 m.
sul versante nord occidentale del monte Poro.
Le sue origini risalgono
all'epoca bizantina, fu casale di Tropea, il territorio è ricco di cave di
sabbia; le sue maggiori risorse economiche sono la produzione di agrumi,
uva, legumi, cereali e dall’allevamento ovino e bovino ed il turismo data
l'immediata vicinanza con le spiagge bianche di Tropea, Parghelia e di Capo
Vaticano.
Le Feste importanti sono
quella: di SS. Cosma e Damiano, il 25, 26, 27 settembre nella frazione di
Brattirò, e quella della Madonna del Carmine il 16 luglio nella frazione
Caria.
Le Fiere S. Croce il 18
aprile e S. Cosma e Damiano dal 25 al 27 settembre nella frazione di
Brattirò, il 10 Maggio nella frazione Caria.
Le manifestazioni estive
sono: la "Sagra del vino" il 10 agosto nella frazione Brattirò, la "Sagra
della sujaca" (fagioli del Poro) il 6 agosto nella frazione Caria e la
"Sagra del dolce" in agosto nella frazione Gasponi. |
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Drapia... cenni storici Probabilmente il primo nucleo del paese dovette sorgere in età prebizantina, prendendo il nome dalla vicina città di Tropea, storpiato col tempo in Drapea e oggi in Drapia. L’origine del toponimo potrebbe essere legato al fatto che, in quel periodo, tutto il territorio intorno a Tropea faceva parte della Massa Trapeas (masseria tropeana), di proprietà della Chiesa Romana, costituita da grandi concentrazioni di latifondi contigui, case coloniche, greggi, chiese e monasteri. A capo di essa vi era un Rettore, nominato direttamente dal Papa, il quale delegava l’amministrazione ad un "conductor" (conduttore) il quale aveva il compito di riscuotere gli affitti dei coloni che occupavano le diverse terre in cui la massa era suddivisa. Con molta probabilità, i primi abitanti del paese dovettero essere gruppi di popolazione non stabile, appunto coloni, che col tempo andarono a costituire un vero e proprio villaggio. L’abitato si estese durante il periodo bizantino, quando la Calabria visse uno dei periodi più floridi della sua storia. Ai bizantina si sostituì la dominazione normanna, causa ed effetto di notevoli sconvolgimenti, sia in campo economico-strutturale con l’immissione del sistema feudale, sia in campo culturale con l’introduzione della liturgia e dei riti latini che andarono a sostituire quelli greci. Al dominio normanno successero quello svevo, angioino e aragonese. La fine del medioevo e l’inizio dell’età moderna fu un periodo particolare, caratterizzato cioè da abbondanti produzioni grazie al lavoro dell’uomo, ma innanzitutto alla ricchezza del terreno. La grande fertilità dei campi e quindi l’insieme delle culture agricole del luogo sono presenti nell’emblema del paese, formato da cinque spighe di grano, un monte verde, una spada e una scimitarra incrociate a simbolo della lotta che in epoca passata i drapiesi dovettero sostenere contro i pirati saraceni. In questo periodo Drapia è uno dei 23 Casali dipendenti da Tropea. Dal capoluogo, i casali erano considerati "università (comuni) rurali", ma dipendevano in tutto e per tutto da Tropea. A capo di essi vi era un "amministratore sindaco" nominato dai sindaci della Città capoluogo, il cui compito essenziale era la riscossione delle tasse. Non poche volte questi villaggi si coalizzarono per ribellarsi al capoluogo che li opprimeva al pagamento di grosse somme. A differenza del ‘6oo che per la Calabria è stata un’epoca di forte crisi, a tal punto da farla regredire di molto rispetto ai secoli precedenti, il ‘7oo fu un periodo florido. A Drapia, in questo periodo, abbondavano vino, frutta d’ogni genere, olio e legumi; fiorente era anche il commercio con molti paesi del regno di Napoli, con lo Stato Pontificio e il Veneto. Essendo gente industriosa, la gente di Drapia fu la prima nel circondario di Tropea a dare vita all’industria serica, del lino e del cotone. La fiorente economia e quindi gli affari che andavano a gonfie vele convincevano i tanti nobili di Tropea, proprietari di molte terre nei 23 Casali e quindi di gran parte della produzione, a soggiornare spesso in questo villaggio. Nel XIX secolo, con la fine del controllo di Tropea sui Casali e con l’arrivo di Napoleone, vi fu uno sconvolgimento radicale dell’amministrazione di tutto il regno il cui assetto amministrativo veniva completamente ridisegnato. Nel 1811 fu ufficialmente istituito il Comune di Drapia e ad esso furono aggregate inizialmente le frazioni di Gasponi, Caria, Barbalaconi e Lampazonie fino al 1815, anno in cui le ultime due furono cedute al comune di Ricadi acquistando da quest’ultimo la frazione. Brattirò. In quegli anni il paese comprendeva, oltre alle case di campagna, quattro quartieri: Canchi, Carcara, Celsi e Stretto. Le principali risorse erano date dal commercio e dall’artigianato locale e se anche le condizioni di vita erano migliori di altre località, non possiamo certo ritenerle floride. L’unità d’Italia, agli inizi, portò con sé tutta una serie di gravi conseguenze: il brigantaggio e l’emigrazione, con il conseguente svuotamento di tutti i paesi del sud. I drapiesi emigrarono in massa, all’estero e in molte città del nord Italia. Il XX secolo è stato caratterizzato innanzitutto da una serie d’avvenimenti che sconvolsero in modo radicale la vita del piccolo paese, a cominciare dai primi anni con i catastrofici terremoti dell’8 settembre 1905 e del 28 dicembre 1908. Oltre agli ingenti danni causati alle abitazioni, lo sconforto creatosi tra i cittadini fu talmente lacerante che obbligò ancora una buona parte a scegliere la strada dell’emigrazione. I segni di una mancata ripresa economica favorita dal lavoro dei campi, così come c’era stata in altri periodi, ma anche una auspicata espansione urbana è tutt'oggi leggibile tra le stradine e le case che parlano di un tempo dimenticato e molto remoto. |
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Salve, sono Alessandro da Napoli e trascorro le mie stupende estati nel posto più fantastico d'Italia: Tropea ! Ormai è dal 1982 che ho una casa vicino Drapia e si può dire che conosca quei posti meravigliosi meglio della mia stessa città ! Volevo fare i complimenti a tutti coloro che rendono possibile la vita di questo sito facendo conoscere luoghi incantevoli più o meno famosi, più o meno di moda, ma tutti di un fascino magico che mi rapisce da 22 anni... e contando che ne ho 28 !! Un saluto a tutti e W la Calabria ! Alessandro Napoli 16.11.2004 |
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Drapia 120 anni fa.... di Regina Massara A fine ottocento, quando ancora la parola turismo era sconosciuta e chi partiva ed arrivava alla stazione o al Porto di Tropea lo faceva solo per emigrazione o peggio per malattia, Francesco Massara e Marianna Laria abbandonando la loro Drapia sono scesi a Tropea con i loro 2 bambini di pochi anni (Michelangelo e Giuseppe), per intraprendere un lungo viaggio verso il Brasile. Di loro si è persa memoria da allora; passano i decenni e questa famiglia tanto laboriosa si ingrandisce e si evolve nella città di Belo Horizonte, dove ora ci sono oltre 150 discendenti di Francesco e Marianna Massara. Ma la pronipote la Dott.ssa Regina Massara nell'intensa volontà di scoprire le proprie origini ha cercato con perseveranza e con tutti i mezzi di allacciare contatti significativi che la portassero alla localizzazione del paese di origine dei propri avi per poi rintracciare eventuali parenti. Ha contattato anche noi di www.Poro.it, che l'abbiamo prontamente informata dell'esistenza di un consistente ceppo di Massara nel comune di Drapia, ciò non rappresentava una certezza del luogo di origine, ma era attendibile in quanto incrociato con Laria, che è un cognome diffuso a Gasponi. La conferma certa che si trattava di emigranti di Drapia è arrivata da questa originale medaglietta (dell'ottocento) della Madonna di Romania protettrice di Tropea, che la Bisnonna Marianna ha portato con se in Brasile oltre 120 anni addietro con tanta devozione, trovata casualmente dalla sorella di Regina. Nel Luglio 2004, anche a seguito di ulteriori nostre ricerche sui parenti, abbiamo avuto il piacere di conoscere la Dott.ssa Regina che con suo marito e due sue sorelle sono venute a Drapia per incontrare i loro parenti e conoscere con immensa commozione i luoghi da dove sono partiti i loro bisnonni. Per tre giorni hanno vissuto intensamente ed ammirato la realtà dei nostri posti, non mancando di fare una visita alla cattedrale di Tropea per ringraziare la Madonna di Romania. La Redazione e Regina Massara La famiglia di Regina Massara ha fatto riprodurre la medaglia in oltre cento copie, per farne dono affettuoso a tutti coloro che hanno conosciuto in Italia |
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Si noti la somiglianza della Madonna e Bambino nel Quadro e Medaglietta |
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Drapia - Monumento ai caduti delle due guerre Voluto dagli emigranti in Argentina |
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Lapide posta al Restauro del 2002 |
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La Lapide originale |
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Soldato in Battaglia - Statua in Bronzo - |
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e-mail: Piapia@Poro.it |
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