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Parghelia Comune del Poro
Pronto Estate 2012 - Guida di Turismo e Cultura sui Comuni del Poro
Link di Parghelia |
Il Comune di Parghelia Ha una superficie di 8 km2 ed una popolazione di 1.450 abitanti; si trova a 25 km a ovest da Vibo Valentia ed è situata a 80 metri sul versante settentrionale del monte Poro. Parghelia è uno stupendo paesino grazie alle sue spiagge, alle piccole baie e alla scogliera della Pizzuta dove si alza maestoso lo scoglio del Palombaro. Lantico abitato fu distrutto dai terremoti del 1783 e del 1905 e completamente ricostruito. Da visitare i ruderi Romani e il Santuario della Madonna di Porto Salvo costruito nel 700; allinterno presenta la un altare di stile gotico e conserva tele settecentesche di scuola napoletana. In località Ciappetta - Agrilloni vi sono sorgenti di acqua oligo-minerale. Feste: Madonna delle Rose, il 31 maggio; Madonna di Porto Salvo, il 9 e 10 agosto; S. Andrea Apostolo, il 30 novembre. Sagre: "Sagra del Pesce" il 3 agosto. Manifestazioni: "Parghelia Estate", dal 26 luglio al 23 agosto. Mercato: il venerdì. |
Zaccanopoli: la Calzona va in pensione - Il tributo dei suoi ragazzi Antonino Pietropaolo il Garibaldino Manifestazione d’Arte e Cultura 2011 Pronto Estate 2010 - Guida del Poro Fitili: La Festa del Nonno 2009 |
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La Chiesa: Unico edificio sopravvissuto al terremoto del 1905 |
Parghelia: veduta panoramica da Drapia |
La Pizzuta - Scoglio del Palombaro |
Spiaggia: Sabbie Bianche |
La zeppolata organizzata dalla Pro Loco del 23 agosto a Parghelia Rito e Ballo della "Cameiuzza 'i focu" Immagini a cura di Carlo Sorbello da San Leo
Tamburi e pubblico in attesa dell'arrivo e della danza da Cameiuzza 'i focu |
Accensione dal naso e danza da Cameiuzza 'i focu |
Il fuoco si propaga alle orecchie da Cameiuzza 'i focu |
Il fuoco si propaga alla testa da Cameiuzza 'i focu |
Il fuoco si propaga alla testa da Cameiuzza 'i focu |
Il fuoco si propaga alla testa da Cameiuzza 'i focu |
Il fuoco si propaga al corpo (busto) da Cameiuzza 'i focu |
Il fuoco si propaga a tutto il corpo (busto) da Cameiuzza 'i focu |
Il fuoco si propaga a tutto il corpo (busto) da Cameiuzza 'i focu |
Il fuoco passa alla coda (girandola con fischio), con il botto finale di chiusura |
Parghelia Dai moti al nuovo turismo di Corrado L’Andolina Le realtà locali della Costa degli Dei sono comunemente e unicamente associate al mare. Invero, per esse, il turismo è una scoperta recente che risale a poco più di trent’anni fa. Tra i comuni del litorale vibonese, Parghelia esprime una storia e personaggi di primo piano. I francesi, per legge del 19 gennaio 1807 ne facevano sede di un cosiddetto "Governo" comprendente "Luoghi" o "Università" di Briatico, Zambrone, Daffinà, Daffinacello e Santa Domenica. Col successivo riordino operato per decreto del 4 maggio 1811 istitutivo di Comuni e Circondari, veniva retrocesso a frazione di Tropea. Nel nuovo assetto dato alla Calabria dai Borboni per legge dell’1 maggio 1816, con la quale era istituita la provincia di Reggio, Parghelia veniva ricostituito comune autonomo, con giurisdizioni sulle frazioni di Fitili (che tuttora mantiene) Zaccanopoli e Alafito. Parghelia ha dato i natali a Marcello Accorinti scienziato del XVIII secolo, Onofrio Colace, giurista del Settecento, Antonio Jerocades filosofo, poeta, fondatore dell’accademia "Giardino del lieto lavoro" e autorevole esponente risorgimentale, Giuseppe Meligrana, minerologo vissuto a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento, Annibale Pietropaolo, vescovo del diciassettesimo secolo, Silvestro Stanà, vescovo del diciottesimo secolo, Natalale Landro, insegnante e raffinato pensatore, dotato di un bagaglio umano di eccezionale spessore, coraggioso e lungimirante sindaco socialista che ha esercitato le funzioni amministrative tra gli anni settanta e i primi degli anni ottanta. Parghelia, inoltre, trecentosessanta anni fa, è stata teatro della rivolta scoppiata sulla scia dell’esempio di quella napoletana capeggiata da Masianello. La cosiddetta "Rivolta di Masaniello" oscillò su due precise direttrici: la spontaneità assoluta e una regia determinata a conseguire fini ben precisi che oltrepassavano i confini napoletani. Le ripercussioni dei moti partenopei, infatti, non tardarono a giungere anche a Parghelia e dintorni. Il marinaio Leonardo Drago, ritornato nel suo paese d’origine incitò i concittadini e quelli del paesi vicini a ribellarsi alla nobiltà tropeana, detentrice, fino allora del potere assoluto. In quegli anni i "Casali" di Tropea erano ben Ventidue: Parghelia, Alafito, Zaccanopoli, Fitili, Daffinacello, Daffinà, San Giovanni, Drapia, Gasponi, Santa Domenica, Ciaramiti, Brattirò, Caria, Carciadi, Spilinga, Panaia, Lampazzoni, Barbalaconi, Ricadi, Orsigliadi, Brivadi e San Nicolò. Il conte Ounatte, all’epoca Vicerè, inviò a Tropea, quale suo vicario Francesco Caraffa che sconfisse i ribelli, i quali, fino a quel momento erano stati indomiti e coraggiosi resistenti contro le truppe organizzate dall’aristocrazia tropeana. La sorte più difficile toccò proprio a Parghelia. Furono molti i ribelli che subirono il carcere o l’esilio. Gli appuntamenti estivi di rilievo sono: la festa patronale del 9 e 10 agosto in onore di Maria santissima di Porto Salvo e la zeppolata organizzata dalla locale Pro loco per giorno 23 agosto che registra una significativa esposizione d’artigianato e di prodotti enogastronomici locali. Il "bar di Pepè" posizionato sul corso principale a pochi metri dal municipio, vanta uno dei gelati più gustosi di tutto il litorale tirrenico. Numerosa, fino agli anni Settanta, la presenza dei marinai. Sul territorio insistono, da sempre, strutture turistiche di eccellenza. In passato "Baia Paraelios" e "Sabbie bianche", entrambi legate al tour operator Club Vacanze; oggi a tenere alta la bandiera dell’offerta turistica, ci sono, in particolare, "Panta rei" e "Porto pirgos". Corrado L’Andolina Pubblicato su CALABRIAORA l’1/8/2008 (p. V Oraestate) |
LA PIZZUTA E IL FASCINO CHE NON SI PUO’ FERMARE Correva l’anno 1969. Originariamente fu "Mondo X". Un nome che lasciava ampi margini alla fantasia. Un posto per giovani con molta energia e voglia di divertirsi. Fu un vero e proprio boom di presenze, un successo che superò le attese del suo fondatore, Giuseppe Taccone. Successivamente, il "Mondo X" lasciò il posto a "La pizzuta", struttura ricettiva che si inseriva, per gradimento e qualità dei servizi, ai primi posti nell’offerta turistica locale. Attualmente il villaggio si sviluppa su un’insenatura di rara bellezza. E’ difficile, anzi impossibile, resistere alla capacità calamitante della natura che circonda "La pizzuta". La scogliera maestosa e suggestiva esercita un fascino pressoché unico. Il limpido mare verde e azzurro del Tirreno rappresenta un’oasi di relax e serenità. Accoglienza e ospitalità sono i due pilastri sui quali si fonda la struttura ricettiva. Degna di nota la cucina, capace di coniugare il gusto delle pietanze tradizionali con le raffinate esigenze della clientela. I modi del titolare sono sempre gli stessi: pacati, garbati e cortesi. Giuseppe Taccone con elegante capacità affabulatoria svela il segreto di una pietanza frequentemente proposta nel suo villaggio. Il Piatto La ricetta dell’esperto operatore è costituita dalle alici marinate. Gli ingredienti necessari sono i seguenti: alici fresche, limone, aceto, prezzemolo, aglio, peperoncino e origano. La Preparazione Il procedimento prevede, innanzi tutto, la pulizia delle alici fresche a filetto. Poi, esse vanno messe per almeno due ore nell’aceto. Una volta tolte, si devono asciugare completamente. Poi occorre aggiungere un po’ di limone, prezzemolo, aglio abbondante, peperoncino, qualche goccia di limone, appena un pizzico di origano e il piatto sarà pronto per essere servito. Qualche volta l’origano é sostituito dalla menta. Il prodotto, però, rimane gustoso e apprezzato dalla totalità della clientela. Corrado L’Andolina Pubblicato su CALABRIA ORA l’1/8/2008 (p. III Oraestate) |
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